Lakers con il pilota automatico

Andrew Bynum è tornato e si è fatto subito sentire!

Sono i Los Angeles Lakers ad assestare il primo colpo nel primo round di questa attesissima serie. I ragazzi di coach Phil Jackson hanno seguito l'esempio di Ron Artest giocando una splendida partita difensiva in cui hanno tenuto i Thunder a soli 79 punti segnati.

Il primo quarto si chiude sul 27-13 pro Lakers. Da lì in poi Oklahoma City giocherà  una partita sostanzialmente alla pari, non riuscendo però mai a portarsi a meno di sei lunghezza di svantaggio. Se da una parte è un segnale positivo aver giocato tre quarti mano a mano con i campioni in carica, dall'altra va sottolineato come Los Angeles non abbia mai avuto bisogno di spingere sull'acceleratore, restando sempre in pieno controllo della gara.

Dicevamo di Artest. La sua difesa su Kevin Durant è stata semplicemente perfetta, quasi enciclopedica. Come si dice in gergo “gli è entrato sotto la pelle” dalla prima azione, cercando il contatto fisico sfruttando i quasi quindici kilogrammi di differenza, impedendo ricezioni facili vicino a canestro e facendolo lavorare dal palleggio anche ad otto metri dal canestro. Durant è così uscito dalla sua “confort zone”, forse anche un pò emozionato per le luci della ribalta nella sua prima esperienza a livello di Playoffs, prendedosi e sbagliando tanti tiri forzati.

A fine gara il box score dirà  comunque 24 punti realizzati, ma è sicuramente più veritiera la statistica del 7/24 dal campo che illustra appunto l'eccellenza del lavoro fatto da Artest.

Come avevamo previsto in fase di preview la vera chiave offensiva per i Thunder arriva dalle prestazioni di Russell Westbrook, che può dominare a piacimento il suo avversario diretto, Derek Fisher.

Dopo un primo quarto di assestamento anche per lui (i primi 4 punti della partita per Oklahoma City sono arrivati dalle mani di Nenad Krstic e Thabo Sefolosha, casualmente gli unici due con esperienze passate di post-season) il prodotto locale di UCLA è letteralmente esploso nei due quarti successivi (23 punti a fine gara, di cui 16 praticamente consecutivi a cavallo dei due periodi), tenendo da solo a contatto i suoi, attaccando il canestro a ripetizione e arrivando a piacimento al ferro.

L'attacco di coach Scott Brooks deve probabilmente ripartire da qui, piuttosto che fossilizzarsi nel cercare di far arrivare la palla a Durant anche quando oscurato dalla sagoma del numero 37 lacustre. Deve essere proprio Westbrook con le sue scorribande ad aprire la difesa losangelina in modo da poter creare spazio sia per lo stesso Durant che per i tiratori sul perimetro, assenti in questa prima sfida (2/16 il computo totale dei Thunder dalla grande distanza).

Dall'altra parte è probabile invece che lo staff dei Lakers cercherà  di mandare sulle piste di Westbrook un giocatore più veloce ed atletico di Fisher. La risposta potrebbe essere Shannon Brown, che pur non avendo una grandissima etica difensiva ha le gambe per stare con qualsiasi atleta anche a questo livello. È certo che Los Angeles non possa permettersi di concedere alla point guard avversaria di arrivare in mezzo alla propria area con tale facilità .

Se Artest è stato il mattatore difensivo della partita, dall'altra parte del campo ci hanno pensato i due 7-footers a togliere da subito le castagne dal fuoco. Con un Kobe Bryant limitato ad un 6/19 al tiro da un discreto Sefolosha, la differenza è stata fatta da Pau Gasol e dal rientrate Andrew Bynum. Entrambi, come forse previsto anche dallo stesso coaching staff delle due squadre, si sono rivelati essere troppo grossi e troppo fisici per la frontline sottodimensionata dei Thunder composta da Krstic, Jeff Green, Serge Ibaka e Nick Collison.

Los Angeles ha sfruttato sin dalla palla a due il mis-match tra Gasol e Green, servendo la palla al catalano in post basso e mandandolo al lavoro. L'ex Barcelona ha risposto con una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi, segnando anche degli importantissimi canestri dalla media distanza che tagliavano le gambe ad alcuni abbozzi di rimonta da parte di Oklahoma City.

La doppia doppia è arrivata anche dalle mani di Bynum (13+12) che ha impiegato pochissimo tempo per schiacciare sulla testa di Krstic, annunciando a tutto il mondo NBA di essere tornato. Ibaka e Collison hanno tenato di limitare i danni ma il vantaggio che la squadra di Jackson ha sotto canestro è stato a tratti disarmante.

In gara 2 (in programma nella notte tra martedì e mercoledì) sarà  fondamentale per i Thunder partire bene nel primo quarto, evitando di andare subito sotto con uno scarto in doppia cifra. Hanno dimostrato di potersi giocare le loro carte ma non possono certamente permettersi di regalari un altro quarto come quello di gara 1 a questi Lakers.

Intanto però avranno contro anche la storia di coach Jackson, che nelle serie in cui è uscito vincitore da gara 1 ha un incredibile record di 45-0.

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