Playoff NBA: le Contender

Lebron vuole il titolo di Kobe. A tutti i costi…

Who will be number #1?
Ci siamo. Alzi la mano chi non ha pensato almeno per un secondo che finirà  cosi: Lakers vs Cavs, 24 vs 23.

E' solo l'inizio di quelli che si preannunciano dei Play-off stupendi, eppure per mano dell'inconscio la mente vola già  all'Epilogo.

Si cercano già  le risposte a domande che nessuno ha più la voglia e il coraggio di fare (I Cavs vinceranno finalmente il titolo? E Lebron deciderà  di restare o prenderà  il primo volo per la grande mela?)

Ma andiamo per gradi..

Cleveland Cavaliers

Habemus Re. Ma questo lo sapevamo da tempo…
Stagione strepitosa da dominatore, oscurata solo a tratti dall'esplosione di Durant e dalle solite magie del 24 gialloviola.

Quello su cui avevamo e abbiamo tutt'ora, almeno personalmente, dubbi era il supporting cast.
Shaq, Moon e Parker hanno reso i Cavalieri la squadra forse più completa e “lunga” della lega (Magic permettendo).

Come se non bastasse lo “scippo” di Jamison e il ritorno di Ilgauskas hanno completato il quadro.
Proprio Jamison, su cui c'era un forte alone di scetticismo ha dato l'apporto decisivo nel momento dell'assenza di Shaq e della lontananza forzata di Z. 16+8 di media e l'impressione di essere già  entrato nei meccanismi di Coach Brown.

Da valutare l'affiatamento tra il prodotto di North Carolina e il rientrante numero 33, che verrà  probabilmente testato già  nella serie con Chicago.

Sarà  interessante assistere al possibile match-up in finale di conference tra Lewis (stagione sottotono, chiamato a dimostrare di valere i soldi che prende) e Jamison:
La perimetralità  del prodotto della sconosciuta Alef Elsik high school texana (che mi dicono fosse anche la scuola di Beyoncè….) potrebbe spingere l'ex-Washington a transitare spesso lontano da canestro, lasciando ad Howard pericolosi one-on-one.

First Round: Il Re è riposato e i Bulls sembrano solo un allenamento sulla strada verso il titolo..

Orlando Magic

Orlando pare aver assimilato il cambio di rotta dopo l'addio di Turkoglu e Lee, ma le valutazioni sul before/after si sprecano.

Di certa c'è la conferma di un Howard in continua crescita, destinato a bissare il successo nel DPY, l'arrivo di Barnes e l'apporto di Redick, oltre al ritorno a discreti livelli di Nelson.

Due saranno i fattori che determineranno l'esito dei loro play-off:
– a breve termine le prestazioni di Vincredible, vero e proprio ago della bilancia
– a lungo termine l'apporto della panchina contro i Cavs (in quella che sarà  probabilmente la sfida madre a Est)

First Round: i Bobcats sono squadra fisica, non facilissima da digerire, ma forse nemmeno il ritorno sul parquet di MJ potrebbe fermare i ragazzi i Van Gundy..

Atlanta Hawks

Atlanta mi stupisce, ma non più di tanto.

La squadra è un anno più esperta ed ha un super Crawford out-of-bench in più (destinato ad essere Sixth man of the year). Joe Johnson è ufficialmente un All-Star, Josh Smith un giocatore assolutamente completo. Anche l'oggetto misterioso Marvin Williams sembra aver trovato il suo ruolo nel quintetto georgiano.

Non paiono in grado attualmente di fare il colpaccio, ma sono capaci di far faticare chiunque..

First Round: Milwaukee? Ma siamo sicuri? Ah, ok.. E sono senza Bogut? ah, ok.. Ma la giocano la serie?

Boston Celtics

Lascio per ultimi i miei amati “nonnetti”.
Boston non ha entusiasmato nel corso di tutta la RS, soffrendo spesso anche al Garden (che aveva fatto le sue fortune nell'anno del come back).

La squadra è grosso modo la stessa della scorsa stagione.
Perso Powe è arrivato Sheed a dare esperienza soprattutto da Aprile in poi.

Nel corso della stagione gli arrivi di Finley, altro veterano, e Robinson, quasi impalpabile nelle 24 apparizioni stagionali, hanno fatto “sorridere” molti, allungando una coperta che stava diventando decisamente troppo corta..

First Round: è il big-match della prima fase. Miami è un banco di prova perfetto per testare le ambizioni dei biancoverdi. Wade, il suo fido scudiero Haslem e coach Spoelstra venderanno cara la pelle..

Los Angeles Lakers

A Ovest abbiamo forse uno dei più incerti e divertenti tabelloni degli ultimi anni.
I Lakers si permettono di tirare il freno a mano già  a fine marzo (lasciando però pericolosamente un eventuale fattore campo a Cavs e Magic) e arrivano “in carrozza” alla post-season.

La squadra è la stessa dell'ancor fresco anello, ma i vari infortuni hanno posto l'accento su una possibile inadeguatezza dei ricambi (Vujacic e Farmar in primis).

L'arrivo di Artest sembra non aver intaccato i meccanismi dei gialloviola, sia in campo che a livello di spogliatoio, e proprio RonRon può essere il giocatore adatto a tenere (nei limiti del possibile) il numero 23 nel finale di stagione che mezzo mondo sogna..

L'impressione degli ultimi mesi comunque non è ottima.
Il notevole calo d'intensità  mostrato recentemente ha subito fatto sorgere alcuni dubbi su un loro eventuale approdo alla finale, vista anche l'agguerrita concorrenza di quest'anno.
Impossibile fare pronostici, con Phil Jackson e il Mamba everything's possible..

First round: la rivelazione dell'anno Oklahoma sfida i campioni. Poche chance di arrivare a gara 6. I ragazzi terribili di Scott Brooks faranno comunque sudare i gialloviola..

NB: Coach Zen ha già  dato il via ai suoi personalissimi play-off. La stoccata è partita, come potevasi immaginare, nei confronti di Durant. accusato di essere più bravo a “lavorare” gli arbitri che la palla.. Just the beginning..

Dallas Mavericks

Now or never. L'All Star Game di proporzioni bibliche organizzato da Cuban & co. è ancora nella mente dei tifosi (texani e non) ma a Dallas il chiodo fisso da quel Giugno 2006 è uno solo..
5 vittorie nelle ultime 5. Arrivano carichi e in forma smagliante all'appuntamento con la post-season.

La cessione di Howard e i conseguenti innesti a stagione in corso di Butler e Haywood hanno portato una ventata d'aria fresca in Texas.

L'apporto convincente del giovane Beaubois e il solito trio Marion-Kidd-Nowitzki ha fatto il resto..
Attualmente la più seria candidata alla finale. Spurs permettendo…

First round: ancora loro. Sembravano spacciati, finiti, andati. Ho un dejavu, quante volte l'abbiamo sentita questa solfa? San Antonio è forse la squadra più in forma del momento. La scorsa stagione fu 4-1…

Phoenix Suns

Tremate tremate le streghe son tornate..
Rieccoli, a sorpresa, nell'NBA che conta. Dopo un anno di transizione (condizionato dal brutto infortunio di Amar'e) sono ancora qui.

La classe di Nash, l'esperienza di Hill, la potenza di Stoud, l'esplositività  di J-Rich..
Le motivazioni non mancano, anche perchè c'è la possibilità  di incontrare in semifinale gli Spurs.
Non sto nemmeno a menzionarvi i più recenti precedenti..

First round: i ragazzi di McMillan sono un avversario ampiamente alla portata dei Suns, soprattutto visti i continui acciacchi che sembrano voler torturare Brandon Roy. I Blazers però, allergici alla fortuna a quanto pare, hanno fatto un mezzo miracolo per raggiungere le 50 W e venderanno cara la pelle..

Denver Nuggets

Dalla rivoluzione in Texas alle cime del Colorado.
Denver è la stessa di un anno fa. La stessa che ha fatto sudare i campioni.
Erano forti 12 mesi or sono, sono forti adesso.

Il team di Melo e Mr. Big Shot fa della sua forza principale il collettivo.
Il ritorno di Martin a pieno servizio però è fondamentale per lottare sotto le plance con gli attrezzati reparti lunghi delle coste del Pacifico.

First round: Serie difficile contro una squadra che a lunghi tratti è sembrata sul punto di andare a raggiungere i Lakers in vetta alla Conference. Utah ha stupito per tutto l'arco della RS, ma i play-off sono altra cosa e Denver non credo possa sbagliare..

San Antonio Spurs

Scusatemi..Non potevo esimermi dal nominarli.
Molti hanno messo la parola “Fine” alla dinastia già  da tempo. E' una prassi che avviene regolarmente dalle finals del 2008. E a cui anch'io ammetto d'aver lautamente contribuito..

Molti li hanno odiati, un po' come si odiava la Juventus nel calcio italiano, ma hanno scritto la storia recente di questo sport e di questa lega… Hanno fatto una regular season pessima, svegliandosi solo recentemente. I Three Kings vanno a corrente alternata (quando non sono in giacca e cravatta). Non sono probabilmente tra le favorite, ma sembra vogliano chiudere in bellezza e lo hanno dimostrato andando in giro per gli USA a strapazzare una per una le più forti del paese.

Come dite, ci sono ricascato? Sembra più un elogio funebre che una presentazione? Ops….

Non è più tempo di rumors, ora si fa sul serio e oltre alla sfida con il 24 gialloviola, il futuro MVP della stagione appena conclusasi deve occuparsi in primis di quella con se stesso. Paragoni, record e classifiche frullano intorno al nativo di Akron come scheggie impazzite.

A detta di molti questo è l'anno buono, è l'anno giusto. Sarebbe il lieto fine perfetto di una favola della mezzanotte (anche se probabilmente una finale in cui Lebron vince l'anello in gara 7 con una tripla sulla sirena in faccia a Kobe sarebbe troppo anche per i fratelli Grimm..)

Questa però, seppur i personaggi spesso si trasformino in supereroi e riescano a regalare emozioni uniche, non è fantasia. This is NBA, where amazing happens..

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