..MVP ? Chi, io?
Suns vs. Blazers: l'accoppiamento più sorprendente del First Round.
Mentre Portland attuava un drastico turnover nell'inutile sfida contro Golden State, Phoenix espugnava il difficile campo di Salt Lake City privando i discepoli del Maestro Sloan del fattore campo nel primo turno.
Per Portland l'alternativa era vedersela con i Jazz, da cui hanno subito quello che negli States equivale al nostro “cappotto”: a 4-0 sweep.
Hanno chiesto a McMillan se abbia esultato alla notizia dello scampato pericolo. “Credo che abbiamo una chance" – ha risposto, precisando subito – "ma loro hanno vinto in casa dei Jazz! E dopo LeBron James credo che il secondo nella lista degli MVP sia proprio Steve Nash".
Il nome del canadese è meno reclamizzato che in passato, ma è grazie al suo play che Phoenix ha smentito i molti addetti ai lavori che ad inizio stagione pronosticavano i Suns come i principali candidati a non riqualificarsi per il tabellone dei playoff.
Senza The Big Cactus, ma con l'ex di turno, Channing Frye, che gioca da centro perimetrale permettendo così a Stoudemire di avere il pitturato a disposizione per le sue scorribande.
Grant Hill vive una seconda giovinezza: non l'atleta di un tempo, ma un veterano che sa cosa fare in campo e che – finalmente – non salta più una partita.
Phoenix oltre ai noti finalizzatori (il già citato Amar'e e Jason Richardson) vanta anche il miglior tiratore da tre della Lega: Jared Dudley.
“Non siamo il team con più talento, ma siamo profondi, giochiamo bene assieme, abbiamo una grande chimica e possiamo vincere in modi diversi. Ho fiducia nella squadra e abbiamo una grande opportunità di andare avanti,” – questo lo sguardo di Steve Nash alla post-season.
Niente uscita di scena per la franchigia dell'Arizona che anzi, in volata, conquista la testa di serie numero 3. Onore a coach Gentry, Steve Nash e tutta la squadra: non sono lì per caso.
Grandi meriti anche a Portland, capace di una back-to-back season a quota 50 vittorie nonostante l'impressionante sequenza di infortuni: Oden, Przybilla, Roy, Batum e Rudy hanno saltato complessivamente 200 partite! E anche Outlaw giocò solo 11 partite prima della cessione a febbraio.
Un approdo alla post season per nulla scontato, dunque, tanto che ieri Kelly Dwyer ha definito il coach degli oregoniani Miracle worker, proponendolo quale Coach of the Year.
Infine, Portland e Phoenix sono le due formazioni più in forma della Western Conference: la prima ha vinto 13 partite su 16 prima della farsa di stanotte, i secondi arrivano alla post-season con il miglior record della Lega dall'AllStar Game ad oggi: 23-6.
Suns vs. Blazers è anche l'accoppiamento più incerto sulla carta.
Il motivo è presto detto: tra tutte le otto sfide del First Round questa è l'unica in cui la squadra che dispone del fattore campo a favore ha perso la serie nella stagione regolare.
Due vittorie ad uno per Portland, capace di espugnare l'US Airways Center il 10 febbraio. È stata la prima vittoria in Arizona per i Blazers da quando Nash indossa la divisa dei Soli.
A rendere ancora più indecifrabile l'esito della sfida sono proprio i tre precedenti in stagione regolare, a dir poco contraddittori.
Phoenix, esponente di maggiore spicco dello stile di gioco “run-and-gun” ha avuto la meglio nella partita in cui sono state le difese a farla da padrona.
È accaduto il 22 marzo, nell'ultimo confronto diretto tra le due squadre. C'era già Camby – accompagnato da 16 rimbalzi e 5 stoppate – e Miller e Roy misero assieme 45 punti con 45 tiri. I Suns la spuntarono in virtù di una migliore precisione dalla lunga distanza e la maggiore freddezza nei liberi, e producendo più canestri nel pitturato.
Finì 93-87 e Jason Richardson disse: “Non è stata una bella partita, ma abbiamo vinto, “ sottolineando come Phoenix non sia abituata a vincere senza brillare in attacco.
La franchigia dell'Oregon ha conquistato la vittoria quando il punteggio è stato a sei cifre.
Il 10 febbraio Portland si presenta a Phoenix senza Oden e Przybilla (la trade per Camby è ancora in fase di discussione), Outlaw e Roy!
Eppure sei Blazers in doppia cifra per punti, con Miller 20, Aldridge 22 ed un super Blake che ne registra 20 farciti con 12 assist. Phoenix si affida a Stat (24) e domina nel pitturato (48 punti contro 30) ma Portland si aggiudica la sfida dei jumpshot, finendo con il 58% dal campo. Punteggio finale 108-101.
Il 17 dicembre Roy c'è, ma mancano Batum, Outlaw, Rudy e Oden. Brandon ne mette 27 ma la partita è nelle mani dei Suns che toccano il +15 nell'ultima frazione di gioco, guidati da Stoudemire (27+11) e Nash (16+13). Ma a fare la differenza è l'esplosione dal nulla di Jerryd Bayless che ridicolizza la difesa del canadese e chiude con 29 punti. Chiave della partita: Roy e Bayless vanno 23 volte in lunetta, più di quanto totalizzano tutti i Suns messi assieme.
Suns vs. Blazers è lo scontro fra due filosofie di gioco radicalmente opposte.
Anche se paradossalmente la regular season ci ha fatto vedere che chi ha imposto il suo gioco, ha poi perso.
Phoenix è la squadra che corre di più, che segna di più (110 punti a spettacolo) che tira meglio dal campo (49,2%) e da tre (41,2%). Alla prima occasione buona, si tira.
Portland al contrario cerca con pazienza il tiro, sfruttando al massimo i 24 secondi a disposizione. Ma soprattutto vorrebbe avere un'identità difensiva, condizionale d'obbligo perché lo slow pace imposto da McMillan falsa un po' le conclusioni: Blazers terzi per punti concessi (solo 94,8), e migliori in assoluto per rimbalzi finiti nelle mani degli avversari (38,1) ma sono anche tra i peggiori in quanto a recuperi e permettono un 46,4% dal campo che è nient'altro che la media di Lega.
Ma l'arrivo di Camby ed il ritorno in forma di Batum hanno migliorato sensibilmente la situazione nella propria metà campo.
Suns vs. Blazers: la chiave della serie.
La premessa è fondamentale: Brandon Roy potrebbe scendere in campo in condizioni deficitarie o non giocare affatto. Inutile dire che questo cambia clamorosamente la lettura della serie. Il carrier-high del Rookie of the Year 2006 risale ad un match della scorsa regular season proprio contro i Suns: 52 punti (con 27 tiri).
La più rognosa gatta da pelare ce l'avranno allora i Blazers e nel collarino il nome che si legge è quello di Stoudemire. Difficile che Aldridge possa contenerlo – mentre è quasi naturale il match up con Frye – toccherà dunque a Camby marcarlo. Nash e Stoudemire eseguono uno dei più rodati e letali pick'n'roll della Lega e Portland è da anni tra le squadre che peggio sa contenere queste situazioni di gioco.
In contumacia Roy è lecito attendersi maggiori responsabilità offensive per Andre Miller, come già dimostrano le ultime sfide di regular season. Il suo avversario diretto, Nash, non è certo in difesa che spaventa gli avversari.
In fase difensiva se Camby (osannato dai tifosi del Rose Garden nella sfida contro i Thunder) non fa miracoli, i Blazers sono spacciati.
Nei rispettivi supporting cast due i nomi da seguire: Grant Hill e Rudy Fernandez. Il primo ha la classe, l'intelligenza e l'esperienza per fare la differenza, anche nelle piccole cose; è stato decisivo nel match vinto in marzo. Il secondo in campo sa fare di tutto: tirare, inventare per i compagni, attaccare l'area, perfino fare il playmaker; e contro la difesa permissiva dei Suns potrebbe rivelarsi la proverbiale spina nel fianco.
Suns vs. Blazers – le probabili rotazioni.
PHX: S.Nash, J.Richardson, G.Hill, A.Stoudemire, J.Collins
bench: G.Dragic, L.Barbosa, J.Dudley (backcourt), C.Frye, L.Amudson (frontline).
POR: A.Miller, R.Fernandez, N.Batum, L.Aldridge, M.Camby
bench: J.Bayless, M.Webster (backcourt), J.Howard, D.Cunningham, J.Pendergraph (frontline).
Gli assenti
– Roy non dovrebbe giocare gara-1, nel weekend scopriremo quando e se proverà a giocare.
– Oden & Przybilla: il primo non è pronto, difficile possa farcela anche per un eventuale semifinale; il secondo potrebbe non vedere il campo nel 2010.
– Robin Lopez: ernia del disco, considerato fuori per l'intero First Round.
Gara-1 è in programma domenica notte, alle 4.30 italiane. Si giocherà ogni due giorni.
UPDATE: Roy si opera oggi e non parteciperà ai playoff 2010.