Dopo un periodo buio, ora i Bulls ci credono…
Domanda: cosa fare quando, nel momento topico della stagione, una squadra che ha come obiettivo la qualificazione ai playoff perde 10 partite di fila?
Per la risposta rivolgersi al 1901 di West Madison street, Chicago, Illinois e domandare allo staff dirigenziale dei Bulls. Ed è qualcosa che anche i più aspri critici dei Tori difficilmente avrebbero potuto pronosticare, soltanto qualche tempo fa.
Signori, la Nba è (anche) questa.
Quando pensi di aver trovato la strada giusta dopo un avvio di stagione un po' stentato, hai rimesso mano a scelte lungamente ponderate in fase di pre-season modificando in modo sensibile lo starting five ed infine, una volta trovata la quadra, provi a lanciarti sul mercato scambiando un paio di giocatori (ma qui poi spiegheremo bene il perché), dopo tutto questo credi di sapere dove può arrivare la tua squadra.
Ma poi, all'improvviso, ti accorgi di non aver fatto bene i conti con la sorte, che ti azzoppa un paio dei tuoi uomini più importanti, tra i quali la tua superstar. Ed ecco la ricetta, con tutti gli ingredienti ben dosati, per perdere 10 partite consecutive e ritrovarsi lontano dall'ottavo posto.
Dal 26 febbraio al 20 marzo senza vincere.
Un mese di delusioni e difficoltà , condite da infortuni che hanno snaturato ruoli e tipologie di gioco, con Chicago a lungo senza Joakim Noah e per un po' anche senza un Derrick Rose che proprio in febbraio sembrava tornato il gran giocatore che tutti conosciamo.
Ma queste 10 sconfitte vanno spiegate, e anche bene, altrimenti si rischia di non aver chiaro il quadro della situazione. Già , perchè proprio quando il calendario metteva i Bulls di fronte ad una serie di impegni contro squadre tutte sopra il 50%, sono iniziati i problemi e sono arrivati i risultati negativi.
Tranne quella contro i Pacers, infatti, tutte le sconfitte sono maturate contro squadre con un bilancio fortemente in attivo: Memphis, Dallas (2 volte), Utah, Orlando, Cleveland" già non sarebbe stato facile con il roster al completo, figuriamoci poi senza i giocatori chiave. Tutti ko piuttosto pesanti, con scarti anche importanti (spiccano i 132 punti subiti in casa dai Jazz).
Insomma, tra una sconfitta e l'altra il tranquillo cammino verso i playoff, fatto di normali alti e bassi per una squadra normale, si è complicato, con Chicago che ha perso posizioni fino a ritrovarsi, come adesso, fuori dall'ipotetica griglia. Anche se di pochissimo.
I Bulls sono noni ad Est, non lontani dall'ottavo posto dei Raptors, comunque raggiungibili.
Ma quando c'è da recuperare, purtroppo, non si può fare affidamento soltanto sulle proprie forze e bisogna necessariamente sperare nei passi falsi di chi precede.
Tradotto: i Bulls devono continuare a vincere con questa (ritrovata) continuità , ma il calendario (che poi vedremo) in questo caso aiuta poco o niente. Di buono c'è solo lo scontro diretto (a Toronto) in programma l'11 aprile. Prima e dopo un cammino pieno solo di insidie e pericoli neppure troppo nascosti.
Archiviata la serie nera"
Alla fine il momentaccio è passato, del resto prima o poi doveva accadere. Vittima designata i Sixers, battuti al Wachovia Center proprio nel giorno (ma tu guarda") del rientro in campo di Derrick Rose fermo per una manciata di gare. Da lì in poi sembrano essere tornati i veri Bulls, con un Noah anche lui nuovamente operativo, seppure ancora da recuperare al 100%.
La squadra è tornata a giocare un basket accettabile ma soprattutto, ed è questo che alla fine conta, è tornata a vincere grazie alla sua stella, ma ovviamente non solo.
Tanto per cominciare, i nuovi arrivi hanno iniziato ad entrare un po' di più nei meccanismi di gioco di Del Negro e il contributo delle seconde linee al bilancio finale di squadra è stato finalmente sostanzioso, in particolare per giocatori come Murray e addirittura Acie Law. Anche se forse sarebbe servito prima, nei momenti di vera necessità " ma questa è un'altra storia, che avremo modo di raccontare.
Dopo la serie nera, ora i Bulls stanno tirando fuori le unghie. Quattro vittorie nelle ultime sei partite, un buon risultato con l'unica eccezione rappresentata dal pericoloso passaggio a vuoto contro Miami. Un -29 casalingo piuttosto pesante, con gli Heat in totale dominio della gara fin dai primi minuti di gioco. Sconfitta subito dimenticata grazie ai successi, piuttosto agevoli, su avversari nettamente inferiori come New Jersey e Detroit.
La sconfitta contro Phoenix, invece, può essere anche archiviata tra quelle che "ci stanno" in stagione regolare. Tuttavia coach Del Negro, nel dopogara, ha spiegato abbastanza chiaramente che uno dei principali problemi della squadra è proprio quello di non riuscire a dare quel qualcosa in più che serve per battere le grandi squadre. Il tecnico ha poi aggiunto di non aver affatto gradito i 30 punti subiti nell'ultimo quarto ma, se è per questo, hanno pesato forse ben di più i 36 incassati nella prima frazione di gioco.
Insomma, tornare a far funzionare l'attacco va bene, ma la difesa è fondamentale in questa fase della stagione soprattutto. In passato abbiamo parlato bene dei Bulls a livello di grinta e aggressività sotto canestro, per esempio, ma con tutti i problemi delle scorse settimane e Noah rientrato da poco, le cose sono cambiate. Chicago ha concesso agli avversari 100 o più punti troppe volte, anche dopo essere uscita dalla serie di 10 sconfitte. Qui la squadra deve assolutamente trovare soluzioni.
Finale di stagione"
Il bilancio nelle ultime 10 è finalmente positivo e di quelli che fanno sperare. 7 vittorie in 10 partite illustrano un ottimo record parziale e portano il bilancio di squadra a 38-40, esattamente come i Toronto Raptors. E l'attenzione ormai è tutta puntata sullo scontro diretto in programma domenica all'Air Canada Center, gara cui i Bulls potrebbero arrivare già con un leggero vantaggio sugli avversari.
Ma Bargnani e compagnia hanno un calendario certamente più agevole rispetto agli avversari; dopo lo scontro diretto, Chicago dovrà affrontate ancora Boston e Charlotte, Toronto avrà di fronte i Pistons e i Knicks.
L'impressione è che la squadra che uscirà vittoriosa dallo scontro diretto avrà più di un piede ai playoff e per il quintetto di Del Negro le cose, dopo la grande crisi, sembrano andare decisamente meglio che ai rivali. I Raptors arrivano da tre sconfitte consecutive, tra cui Cleveland e Boston, quest'ultima senza Chris Bosh.
E attenzione, perché a questo punto Chicago avrà una grande occasione: il texano, operato al naso, sarà fuori per il resto della stagione regolare e dunque non sarà in campo domenica. Toronto perde il suo leader, e qui dovrà essere bravo Del Negro a preparare la squadra perché possa sfruttare questo vantaggio.
Dall'Illinois, invece, arrivano notizie di sicuro più confortanti.
Detto delle ottime prestazioni degli ultimi tempi, ad impreziosire il faticoso e ormai riuscito recupero sui Toronto Raptors ecco il successo contro i Cleveland Cavs (privi di Lebron), con Noah di nuovo in quintetto e Deng finalmente recuperato. Finale concitato ma vittoria ai Bulls, che piazzano cinque uomini in doppia cifra; sostanziosa doppia doppia per lo stesso Noah (17+15), tornato quello dei bei tempi, imitato anche da Deng e Rose.
Lo abbiamo detto più volte, e lo ripetiamo ora: è questo l'asse portante della squadra, che certamente non potrà cacciar fuori la corazzata Cleveland ma di sicuro potrà dar fastidio e giocare un primo turno più che dignitoso.
Insomma, l'infermeria è finalmente vuota, la squadra sembra aver ritrovato quell'intesa smarrita dopo una buona prima metà di stagione e gli uomini migliori sembrano in ottima forma e lo stanno dimostrando. A questo punto la parola passa al campo, che potrà dire se questi Bulls si meriteranno davvero la post-season.
La prossima stagione
Per ora sembra tutto tranquillo, si attende ovviamente il finale di stagione. A Chicago qualcosa accadrà di sicuro, soprattutto dopo le manovre negli ultimi giorni di mercato che hanno liberato spazio per l'estate più calda che si ricordi nella Nba.
Inserire una superstar (Wade who?) sull'asse Rose-Deng, magari con l'aggiunta di un centro affidabile e le mani educate (che sono merce, per carità ") significherebbe portare i Bulls molto pià in alto nelle graduatorie dell'Est.