I Suns arrivano lanciati in vista dei Playoffs!
Il segno che le cose vanno per il verso giusto a Phoenix è che anche quando i Suns perdono, cosa ormai poco frequente, c'è qualcosa per cui essere ottimisti.
Nella sconfitta contro i Bucks, che ha interrotto una striscia di 10 vittorie consecutive, sono stati i 63 punti della panchina a far sorridere Gentry. Del resto una sconfitta non rovina tutto il buon lavoro fatto finora: i Suns hanno il miglior record della NBA dopo il fine settimana delle stelle (19-5). Inoltre, dal 28 Gennaio, quando Gentry ha lasciato Stoudemire in panchina per tutto l'ultimo quarto contro i Mavericks, i Suns hanno vinto 24 partite su 30.
Insomma, questi Suns non sembrano proprio quelli di Dicembre e Gennaio. Che è successo?
"Credo che siamo più concentrati e ognuno di noi si prende le sue responsabilità in difesa e non ci facciamo rimontare grossi vantaggi come prima - spiegava Steve Nash - siamo migliorati, soprattutto difensivamente".
Un'evidente prova del miglioramento difensivo è stata la partita contro i Blazers, vinta con un risultato per niente "sunsiano": 93-87. "Stiamo trovando modi diversi di vincere", dichiarava Grant Hill. Anche Gentry era soddisfatto e sottolineava come fosse importante poter vincere partite lente e con pochi punti come contro i Blazers così come partite folli come quella successiva contro i Warrios (133-131): "Non credo ci siano molte squadre capaci di fare una cosa del genere".
Ci sono anche poche squadre che possono vantarsi di aver tenuto i Jazz e i Blazers al di sotto del 40% nei tiri dal campo. Ovviamente non succederà sempre, ma è un segnale che, se vogliono, i Suns sanno difendere almeno discretamente.
È grazie a questo miglioramento difensivo che i Suns sono tornati ai Playoff e, forse più che mai, sono pronti a dare battaglia. "Abbiamo tutte le caratteristiche che servono per vincere ai Playoff", affermava convinto Jared Dudley.
Sarebbe un errore accantonare queste parole di Dudley etichettandole come la classica e scontata affermazione di un giocatore che ha fiducia nella sua squadra. In realtà , si può affermare che questi siano i Suns più completi dell'era Nash e la cosa forse più sorprendente è che anche se sono migliorati in difesa, l'hanno fatto senza sacrificare nulla in attacco. Anzi, numeri alla mano, questi sono i Suns più forti in attacco dal ritorno nella valle del sole del canadese.
Con 110.5 punti a partita sono appena al di sopra della squadra del 2004-05 (110.4), ma ampiamente migliori dei Suns della scorsa stagione (109.4). Se ne sorprendono anche a Phoenix, visto che a inizio anno nessuno credeva nelle capacità di questo gruppo.
"Sinceramente è difficile crederci", sosteneva Gentry. Anche Nash si mostrava sorpreso: "Non so bene come sia possibile. Probabilmente siamo più efficienti in attacco e non ci affidiamo più così tanto come prima ai tiri da tre".
Di certo Stoudemire ha qualcosa a che fare con questa efficienza. Amar'e, dopo aver lasciato da parte le voci che lo volevano lontano da Phoenix, ha vinto il premio come miglior giocatore della Western Conference di Marzo grazie ai suoi 27.3 punti e 9.9 rimbalzi a partita, col 57% dal campo e 84% nei tiri liberi.
"Sta giocando in maniera eccezionale. È impossibile da fermare quando gioca così", dichiarava il suo compagno di infiniti "pick'n'roll" Steve Nash che ci teneva a sottolineare anche il miglioramento di Stoudemire nelle altre aree del gioco. "Credo sia molto migliorato nel leggere il gioco. Lo vedo più a suo agio in difesa. È migliorato molto, bisogna riconoscerlo".
Con uno Stoudemire così, la difesa migliorata e l'attacco più in forma che mai, forse bisogna cominciare a fare i conti anche coi Suns nel pazzo West di quest'anno. Non solo Stat ha aumentato la sua produzione in attacco. Anche Richardson sta giocando ad altissimi livelli negli ultimi due mesi: sia a Febbraio che a Marzo ha registrato un 50% dal campo, contro il 41 e il 42% di Dicembre e Gennaio e ha segnato una media di 18.5 punti, cinque in più che nei due mesi precedenti.
Cosà, anche J-Rich ci tiene ad unirsi al coro dei suoi compagni: "Siamo una squadra diversa ora".
Dopo 50 vittorie i Suns hanno già smentito tutte le previsioni di inizio stagione. Ora che sono nei Playoff, però, non vogliono certo fermarsi qui.
"Abbiamo molte ragioni per cui essere orgogliosi. C'è da essere orgogliosi di aver vinto 50 partite. Ma adesso che siamo qui non è che faremo una festa e ce ne andremo a casa. Vogliamo vedere fino a dove possiamo arrivare nei Playoff".
Lakers, Jazz, Spurs e compagnia bella, prendetelo come un avvertimento: i Suns sono tornati e, infortunio di Lopez permettendo (fuori almeno fino all'inizio dei Playoff), sono più pericolosi che mai.