Lakers pigramente verso i Playoffs

Kobe sorride, ma i Lakers sembrano avere meno fame della passata stagione…

Si suppone che in questi approfondimenti si dovrebbe esaminare con un minimo di razionalità  e logicità  l'andamento della squadra presa in considerazione.

Che si riesca a farlo bene o meno quello è lo scopo che si dovrebbe perseguire, ma in questo momento fare una analisi simile dei Lakers diventa un'impresa piuttosto complessa, probabilmente superiore alle capacità  di chi scrive, un umile cronista armato solo di passione, internet e di un collegamento satellitare.

Facendoci forza e prendendo spunto da quanto avvenuto nel passato possiamo comunque tentare di valutare aspetti positivi o negativi, avvisando però che tutta questa analisi potrebbe essere da buttare totalmente fra poche partite, esattamente nel momento in cui verrà  alzata la palla nella prima partita della prima serie dei play off.

Nelle ultime due settimane infatti abbiamo assistito ad otto partite dei gialloviola, con ben 7 vittorie ed una unica sconfitta, in trasferta, contro una buona squadra, i Thunder di Durant, due giorni dopo una vittoria molto impegnativa contro i San Antonio Spurs.

Teoricamente si dovrebbe parlare di un buon momento.
Eppure così non è.

La squadra pare svogliata, la difesa spesso non incide, la palla circola come dovrebbe solo a tratti, ci sono momenti in cui Kobe tende a far tutto da solo in contrasto come momenti in cui si comporta da leader (da rimarcare la sua eccellenti partite in Texas contro gli Spurs ed i Rockets, giocate davvero divinamente!), momenti in cui i lunghi si dimostrano solidi in difesa ed immarcabili in attacco, come nella partita contro i Rockets, di fronte a momenti in cui paiono molli e svagati, come nella disfatta contro i Thunder.

Magari si possono sconfiggere nettamente gli Spurs, ma perdere in modo ancora più netto con i Thunder, si può faticare persino contro squadre attualmente derelitte come Warriors o Wizards, tanto da far benedire il calendario molto agevole di questi ultimi tempi.

Come si può spiegare un comportamento simile da parte di una squadra che ha giocato benissimo il periodo appena precedente o successivo all'All Star Game, vincendo a raffica senza Kobe e poi continuando a giocar bene con il suo ritorno?

Se vogliamo essere ottimisti possiamo dire che i Lakers non sono una squadra che punta sull'intensità , quindi probabilmente i gialloviola semplicemente non stanno spingendo sull'acceleratore e stanno limitandosi a cercare di conservare il primo posto ad ovest senza spremersi troppo, conservando le energie per i play off.

C'è da dire che i Lakers con Phil Jackson allenatore si sono sempre comportati più o meno così, riuscendo sempre a giocare molto meglio ai play off che in regoular season, anche lo scorso anno è avvenuto così, con il magico apparire di una difesa che non si era mai vista in precedenza.

Volendo essere pessimisti si possono mettere in relazione i difetti che stanno emergendo con i pregi dei Cavaliers e dei Magic, che stanno trovando la quadratura e stanno giocando sempre meglio con l'avvicinarsi dei play off, ma anche con quelli dei Nuggets e dei Mavericks, che ultimamente stanno tenendo il passo e si stanno dimostrando rivali da prendere in seria considerazione.

I Lakers attuali faticherebbero con tutte queste quattro squadre, tutte, e partirebbero sfavoriti contro le due della costa orientale.

Forse c'è più verità  nella posizione ottimistica che nell'altra, nessuno dei Lakers sembra impegnarsi al massimo delle proprie forze, Bynum è infortunato, come sempre prima dell'arrivo dei play off, ma stavolta è vicino al rientro, ha saltato poche partite e potrà  prendere confidenza con il parquet nelle ultime partite della stagione regolare.

Con l'arrivo di Ron Artest la difesa è già  oggi migliore di quella dello scorso anno ed a tratti è diventata buona, finalmente si è vista la presenza di un giocatore adatto a limitare le ali avversarie, anche le più forti e celebrate, Odom e Gasol quando si decidono a giocare sono sempre un piacere per gli occhi, persino le guardie di scorta qualche buona prestazione la stanno a volte offrendo, su quello che potrà  fare Kobe Bryant ai play off c'è poco da inventarsi, la sua carriera parla chiaro, Phil Jackson è l'allenatore che tutti vorrebbero quando le partite contano davvero.

Oltretutto se è vero che le altre contender hanno armi per colpire i punti deboli dei Lakers è anche vero il contrario. Persino i più pericolosi, i Cavaliers, dovrebbero affrontare una squadra con uno dei pochi difensori in grado di limitare Lebron senza aiuti sistematici ed una coppia di lunghi in grado di non soffrire minimamente l'alternarsi di gioco interno e perimetrale, anzi, in grado di superare gli avversari proprio su questo stesso terreno.

Infine un dato clamoroso, impensabile fino a poco tempo fa, lungi dall'essere un insieme raccogliticcio composto da Kobe Byant ed un cast di supporto i Lakers a tratti dimostrano di essere una squadra vera, incredibilmente la squadra in giallo e viola sembra essere quella fra le contender che può riuscire meglio a nascondere una giornata storta del proprio leader.

Tutto ciò premesso non si può comunque far tacere del tutto quel tarlo che si aggira nella mente dei tifosi gialloviola mostrando quei difetti che dovrebbero ormai essere sul punto di sparire ed invece si ripropongono come i cetrioli nell'insalata.

Per chiudere una notizia molto positiva: pare proprio che anche il prossimo anno l'allenatore sarà  Phil Jackson. Coach Zen infatti terrà  la trattativa in sospeso fino alla fine della stagione, quando potrà  avere un parere dei suoi medici curanti; nel frattempo però il fatto che i dirigenti siano disposti ad aspettarlo tranquillamente fa capire che le parti sono fiduciose; se consideriamo che coloro che debbono decidere sono la compagna di Phil, Jamie Buss, il fratello ed il padre possiamo supporre che le notizie in loro possesso siano piuttosto attendibili.

"Mi muovo come nelle scorse stagioni. Nonostante l'avanzare dell'età  ho meno dolori artritici degli anni passati, ma occorre valutare bene l'impegno di una stagione come allenatore."
Anche le dichiarazioni di Jackson sembrano tutto sommato fiduciose.

Le partite
Venerdì 12 marzo: Lakers @ Phoenix Suns, 102-96
Lunedì 15 marzo: Lakers @ Golden State Warriors, 124-121
Martedì 16 marzo: Lakers @ Sacramento Kings, 106-99
Venerdì 19 marzo: Lakers vs Minnesota Timberwolves, 104-96
Domenica 21 marzo: Lakers vs Washington Wizards, 99-92
Mercoledì 24 marzo: Lakers @ San Antonio Spurs, 92-83
Venerdì 26 marzo: Lakers @ Oklahoma City Tunder, 75-91
Sabato 27 marzo: Lakers @ Houston Rockets, 109-101

I singoli

Per tutte le ragioni sopra indicate è complesso valutare il rendimento dei singoli, altalenante e contraddittorio.

Prima di tutto diciamo che Kobe Bryant inizia a respirare aria di play off e sta facendo girare palla più che nel periodo precedente, ed i risultati si vedono. Certo, senza intensità  si fatica anche contro squadre derelitte che, pensando ormai soprattutto alla lotteria, lottano per l'ultimo posto, quello che da più possibilità  di ottenere la scelta numero uno, ma per lo meno si sta vedendo un abbozzo di attacco decorosissimo.

Davvero poco da rimproverare al Mamba, che magari potrà  avere, come tutti la giornata storta, come nella pessima apparizione ad Oklahoma City, ma sta in generale cominciando a giocare come deve se vuole sperare in un altro titolo.

Artest, Odom e Gasol hanno dimostrato tutta la loro classe ed hanno dimostrato che sono un terzetto micidiale sui due lati del campo, ma hanno anche dimostrato che se non sono coinvolti quasi per forza tendono a nascondersi e che quando non si impegnano al massimo il loro rendimento ne risente molto.

Fisher continua a faticare contro avversari giovani e razzenti, ma il suo carattere glaciale sarà  prezioso ai play off.

Le alternative hanno avuto spazio, addirittura anche Morrison ha assaggiato il parquet, ed hanno dimostrato una volta di più di poter essere buone alternative per qualche minuto ma non certo elementi decisivi. Il fatto però che la panchina si allunghi è senz'altro molto positivo.

Bynum, che ha subito un leggero infortunio contro i Sacramento Kings, è dato "Day by day", il suo ritorno dovrebbe essere molto vicino. Nessuna novità  invece su Luke Walton.

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