Kidd e Marion: due grandi giocatori ancora senza un anello…
Negli ultimi 10 anni, la NBA ha avuto una squadra che si è qualificata costantemente per i play-off senza mai scendere sotto il prestigioso traguardo delle 50 vittorie nella stagione regolare.
Questa squadra sono i Dallas Mavericks, i quali promettono di essere protagonisti da aprile in poi anche in questo 2009/2010.
Forti di un record che, al momento in cui scriviamo, recita 47 vittorie e 23 sconfitte, i ragazzi allenati da Rick Carlisle sono terzi classificati nella Western Conference (a pari merito con i Denver Nuggets) e a 4 partite di distanza dalla vetta dell'Ovest, occupata dai Lakers.
Più che l'ottimo cammino compiuto finora, in realtà , i Mavs hanno fatto parlare di loro per le 13 vittorie consecutive ottenute nel periodo che va dal 17 febbraio al 10 marzo.
Mettere a segno una serie così lunga di successi è molto difficile, ma se andiamo a vedere gli avversari contro i quali sono arrivate queste prestazioni c'è veramente da fare degli applausi a questi ragazzi. Tra le altre, i Los Angeles Lakers, i Phoenix Suns e i Miami Heat sono stati sconfitti a Dallas, mentre gli Orlando Magic e gli Atlanta Hawks hanno visto violare il proprio campo.
Logico chiedersi, dopo tutte queste affermazioni, se per Dirk Nowitzki e compagni è arrivato il momento di puntare nuovamente alla vittoria del campionato. Andiamo ad analizzare i punti di forza e i punti deboli di questa squadra.
Punti di forza
1) L'esperienza: nel roster ci sono giocatori che da anni sono abituati a lottare per traguardi prestigiosi. Basti pensare a Jason Kidd, che ha alle sue spalle 2 finali e 111 partite di play-off disputate. O allo stesso Nowitzki, che è ormai parte integrante della storia della franchigia, della quale ha vissuto tutti i momenti salienti dell'ultimo decennio, ed è perciò abituato a giocare gare importanti.
Oltre a loro abbiamo gli altri giocatori più rappresentativi, da Caron Butler a Shawn Marion passando per Erick Dampier, che hanno superato i 30 anni e sono pronti a sfruttare le ultime possibilità di arrivare all'anello.
2) La fisicità : un'altra caratteristica interessante di questa squadra è la forza fisica. I Mavs possono mettere in campo una grande quantità di centimetri e di chili. Tanto per dire, Kidd è uno dei playmaker più solidi in circolazione, nonché uno dei migliori in difesa a dispetto delle 37 primavere.
Sotto canestro, invece, ci sono due centri veri come Dampier e Haywood pronti a farsi sentire, e che possono dare il loro contributo a livello di intimidazione e nella lotta a rimbalzo. Doti che mancano a Nowitzki, il quale però è uno dei migliori lunghi della Lega in quanto a doti offensive, essendo in grado di segnare praticamente da qualsiasi posizione e in qualsiasi modo.
Tutto questo senza scordare i sopraccitati Marion e Butler, ma anche DeShawn Stevenson, che se motivati a dovere sanno come farsi sentire nella propria metà campo come in quella avversaria.
3) La completezza: difficile trovare un aspetto del gioco nel quale i giocatori dei Mavericks siano carenti. Nel complesso, questa è una squadra che ha capacità di passaggio, fisicità , gioco in post, tiro da 3…insomma, è una squadra completa.
Certo, è anche vero che tali caratteristiche andranno sfruttate fino in fondo, dal momento che non ci sono particolari specialisti. Ad esempio: abbiamo molti buoni difensori, ma nessuno di loro è da considerarsi nei primi posti della Lega. Ci sono buoni giocatori in post, ma nessuno di loro può essere considerato straordinario…e via dicendo.
In questo senso, starà a coach Rick Carlisle cercare di sfruttare al massimo le qualità dei suoi ragazzi. Qualità che, per inciso, ci sono e sono anche notevoli.
Punti deboli
1) La tenuta atletica: abbiamo parlato di come i Mavs siano una squadra di grande esperienza. Ma sono anche un gruppo di giocatori dall'età media elevata. Kidd ha 37 anni, Dampier 35, Terry 33, Nowitzki e Marion 32…insomma, c'è il rischio che questi ragazzi arrivino in debito d'ossigeno alla fase cruciale della stagione.
A tal proposito, è anche importante considerare il fatto che la stagione regolare della NBA è molto dispendiosa, soprattutto se come Dallas si gioca nella Western Conference. Anche quest'anno i rapporti tra le squadre si sono rivelati molto equilibrati, e quando una vittoria in più o in meno può cambiare la tua classifica sei portato a giocare con grande intensità per tutta la regular season.
Insomma, i Mavericks arriveranno ad aprile avendo speso tanto. E questo non è un fattore da sottovalutare, quando le tue stelle hanno già diverse primavere alle spalle.
2) Quintetto ottimo…ma la panchina? Dallas è una squadra di talento ma non molto profonda. Nel settore lunghi, ad esempio, non c'è un'alternativa credibile a Nowitzki. Nel caso il tedesco fosse gravato da problemi di falli o da un infortunio, bisognerebbe chiedere gli straordinari a Marion, il quale a quel punto verrebbe impiegato come ala grande senza avere però il talento offensivo del tedesco.
Inoltre, se togliamo i membri del quintetto titolare più un sesto uomo di lusso come Jason Terry, mancano le alternative. Intendiamoci, la squadra è competitiva anche così, ma un settimo ed un ottavo uomo che potessero garantire maggiore qualità avrebbero fatto comodo.
3) Dampier e Haywood…due centri veri, ma basteranno?: dovessimo indicare un ruolo nel quale il roster allestito dal proprietario Mark Cuban è carente, indicheremmo il ruolo di centro.
Dampier e Haywood sono entrambi dei centri veri, nel senso che amano giocare vicino a canestro, difendono sfruttando la loro potenza fisica e non si sottraggono alla lotta a rimbalzo…ma sono all'altezza dei loro pariruolo? Ebbene, la risposta è no. I Lakers hanno Bynum e Gasol, i Nuggets hanno Nenè, i Jazz hanno Okur…tutto questo senza voler scomodare i centri della Eastern Conference, tipo Shaq o Dwight Howard.
Certo, trovare punti nel pitturato non dovrebbe essere troppo difficoltoso, vista la presenza di Nowitzki…ma sarebbe meglio avere un'alternativa, mentre Dampier e Haywood hanno un potenziale offensivo troppo limitato per poter minacciare seriamente le difese avversarie.
Conclusioni
In un anno nel quale sembra già scritto il confronto in finale tra i Cleveland Cavaliers e i Los Angeles Lakers, non sembra esserci molto spazio per i Dallas Mavericks. Questa franchigia, come abbiamo ricordato ad inizio articolo, occupa i piani alti della Lega da un decennio, ha avuto più di una volta la possibilità di arrivare all'anello, ma le è sempre mancato il famoso centesimo per fare una lira.
Stavolta il roster è intrigante, e i vari giocatori che lo compongono rispecchiano in pieno quella che è la squadra. Le stelle sono tutte da considerarsi perdenti di successo, che hanno ottenuto varie soddisfazioni in carriera, sia a livello individuale che di squadra, senza riuscire però mai a fregiarsi della vittoria di un campionato, che poi è il vero obiettivo di chiunque giochi nella NBA.
E allora, che futuro attende questi ragazzi? Un futuro certamente buono, fatto di tante vittorie…ma per arrivare alla vetta ci vorrà un enorme sforzo collettivo, dal momento che in quanto a forza complessiva questa squadra sembra ancora un gradino sotto rispetto alle prime 4-5 formazioni della Lega.
I play-off 2010 si avvicinano, e l'età media dei Mavericks dice che questo gruppo avrà ancora poche chance per poter puntare tutti insieme all'anello… le risorse non mancano, perciò: "Dallas, ora o mai più"!