Danilo Gallinari prova l'uno contro uno con Kobe Bryant…
Dopo un inizio di stagione scoppiettante, come sono andate le cose per Danilo Gallinari?
Dipanati i dubbi sullo stato di salute del Gallo (in particolare sulle condizioni della schiena) possiamo tirare le somme su quanto fatto finora da Danilo, e sulle prospettive future.
Al momento Danilo è una delle poche certezze dei Knicks (con Wilson Chandler), e soprattutto uno dei tre giocatori a roster oltre giugno (l'altro ahimè è Curry). Le statistiche aggiornate a febbraio citano 13.9 punti, 5.1 rimbalzi e 0.8 stoppate (migliore del team) ad allacciata di scarpe.
Numeri più che raddoppiati se comparati con la scorsa disgraziata stagione.
Ma è opportuno non soffermarsi solamente sulle cifre, spesso cattive consigliere. Vedendo giocare Danilo sono diversi gli spunti da cui partire.
Indiscutibilmente è stato, almeno fino all'arrivo di House e McGrady, il miglior tiratore da tre della squadra (e della lega) sebbene le sue cifre siano in flessione negli ultimi tempi; uno dei motivi potrebbe essere il problema lamentato all'avambraccio destro nel finale di partita contro i Kings.
Ciononostante è riduttivo considerare il Gallo solo un tiratore.
Di particolare interesse è il suo miglioramento e la sua abnegazione in difesa (è stato interessante vederlo contro Durant, nonostante sia andata a finire male). Inoltre i 5 rimbalzi abbondanti a gara non sono male per un quasi rookie, bianco ed europeo (anche se sul suo profilo di hoopshype viene definito rimbalzista mediocre), basti notare che Bargnani ne prende poco più di 6, con mezzi fisici ben differenti.
Se è possibile fare un appunto, credo che Gallinari potrebbe prendere uno, quasi due, rimbalzi in più se non avesse la tendenza ad uscire dall'area. Personalmente mi da l'idea di voler evitare il contatto fisico, motivo che lo porta ad uscire dal pitturato a rimbalzo (le carambole che prende sono in buona parte fuori dell'area verniciata). La quasi stoppata a gara indica invece una tendenza, a volte eccessiva, del Gallo a seguire l'attaccante per poi cercare la stoppata.
Innegabile osservare che il trend di Gallinari sia in discesa a gennaio, ma soprattutto a febbraio, sia in termini di punti e di percentuali. Si potrebbe giustificarlo con il sopracitato problema all'avambraccio, oppure osservando meglio il gioco di New York, con lo scarso coinvolgimento in attacco.
Una costante dei due anni di Danilo ai Knicks, è a mio modo di vedere la mancanza di schemi chiamati per lui. Lo stazionare sull'arco in attesa di uno scarico non giustifica la sua presenza in campo, motivo per cui ho personalmente apprezzato la decisione di cedere Nate Robinson (a prescindere dalla contropartita ricevuta) e di confinare in panca Duhon.
Entrambe le guardie infatti tendevano ad escludere Danilo dall'attacco newyorkese. Vedremo se Sergio Rodriguez saprà valorizzare la qualità di Danilo, cosa sulla quale conta anche D'Antoni.
In compenso Gallinari ha compiuto miglioramenti enormi nella fase difensiva, dove inizia ad essere più produttivo ed efficace. In particolare ha alzato la sua capacità di difendere sul perimetro, mentre deve ancora lavorare sulla difesa in pitturato. Ad ogni modo si vede che giocare con continuità fa bene all'ex Olimpia.
Gallinari è dotato di un buon IQ cestistico, uno dei motivi che lo porta ad essere predisposto ad apprendere con facilità
Globalmente comunque la mia personale sensazione è che Gallo giochi con il freno tirato, che il suo potenziale sia ancora inespresso o comunque superiore a quanto dimostrato finora sul campo. Dei tre italiani in NBA credo che Gallinari sia quello con più talento, e destinato ad avere un maggior impatto.
Fondamentale per l'ulteriore miglioramento di Danilo sarà la definizione dei piani futuri di New York. Con i Knicks in attesa di rifarsi il look in estate, Gallinari giocherà un ruolo primario; sia nel caso la franchigia voglia puntare su di lui, sia nel caso in cui venga utilizzato come pedina di scambio per arrivare a qualche nome di spicco.
La prima ipotesi è quella paventata da sempre dai Knicks; Walsh è stato chiaro, la franchigia vuole riscostruire da due free agent di spicco in estate, ed affiancarli a Gallinari e Chandler. I paini dei Knicks sono idealmente noti, assalto a LBJ ed un'altra stella, altrimenti un piano B che solo Walsh ha in mente (Chris Paul?).
Chiunque arrivi, sarà certo contento dell'idea di avere in squadra un giovane tiratore con prospettive di miglioramento come Gallinari. In modo particolare (e puramente ipotetico) immaginarmi un giocatore altruista e coinvolgi compagni come Lebron, sarebbe manna per lo stesso Gallinari.
Lo stesso James dopo un incontro al Madison Square garden aveva detto a Danilo di continuare così e di conservare la sua "schiena".
Il futuro a New York è incerto, al momento l'unica certezza ha il numero 8 sulla schiena.
Molti tifosi si augurano che il ragazzo di Sant'Angelo Lodigiano diventi quella stella che tutti auspicano. Lo stesso vale per D'Antoni e Walsh, per i quali sta per arrivare il momento di rendere conto delle loro scelte.