Eddie Jordan ha cercato di dare una scossa, come risponderà l'ambiente?
Nell'ultimo Team Report ci eravamo lasciati con la fatidica domanda: Playoffs o Lottery? Un paio di settimane dopo e con una nuova serie di sconfitte in valigia la risposta sembra chiara, o almeno lo è agli occhi dei tifosi, ormai stanchi di annate caratterizzate da mediocrità e sconfitte al primo turno della post-season.
Come avevamo analizzato il calendario post-pausa All Star Weekend è tutt'altro che facile ed infatti nelle sette partite sin qui giocate sono arrivate solamente due vittorie (quella casalinga contro San Antonio e quella in trasferta alla Oracle Arena dei Warriors) che hanno portato il record a quota 22 W e 37 L, sicuramente più vicino all'obiettivo della lotteria e del Draft rispetto a quello dei Playoffs, al momento lontani circa sette partite.
Senza andare ad analizzare quello che è successo sul campo durante queste ultime sfide – non credo comunque che ci fossero speranze di vittorie contro squadre come Heat, Bulls, Suns, Lakers e Magic – vorrei piuttosto concentrarmi su quanto successo nella conferenza stampa dell'ultima sconfitta contro Orlando (105-126 il finale) e più precisamente sulle parole di Eddie Jordan.
“Abbiamo perso la passione, la voglia di giocare e di competere. Abbiamo visto un brutto linguaggio del corpo duranta la partita e sono stato costretto a chiamare dei timeouts proprio per questo motivo. Si tratta di leadership, o la mancanza di essa. Qualcuno deve farsi avanti, deve alzare la voce e prendere la squadra per mano. Gli allenatori stanno cercando di fare di tutto durante i timeouts, ma non deve arrivare dagli allenatori… noi cerchiamo di dare dei segnali positivi, energia, spirito ma deve partire da loro, dai giocatori. E tutto è molto più difficile quando non hai quella leadership all'interno del gruppo.”
Parole molto forti e forse inaspettate visto che prima d'ora coach Jordan non aveva mai attaccato pubblicamente i suoi giocatori in questa maniera.
“Hanno semplicemente dominato la partita (i Magic, n.d.r.), ci siamo fatti dominare. E in ogni caso, dominati o meno, devi essere in grado di competere, devi essere in grado di poter tenere alta la testa, come individui e come professionisti dobbiamo essere in grado di saper fare queste cose. Se hai già vissuto questi momenti e li stai vivendo di nuovo, adesso dovrebbe essere il momento di imparare la lezione e non commettere gli stessi errori, di nuovo. Ma ovviamente la nostra squadra non l'ha ancora capito.”
Una dichiarazione schietta che lascia sicuramente il segno nello spogliatoio e sul resto della stagione. Starà ai giocatori adesso dare una risposta al coaching staff, alla dirigenza ed anche ai tifosi.
L'unione farà la forza e cercheranno di dimostrare qualcosa al loro allenatore che così apertamente li ha sfidati pubblicamente? Oppure fra qualche mese ci guarderemo indietro e vedremo questa come la mossa che ha causato la fine prematura di questa stagione e, paradossalmente, la fine del cammino di Eddie Jordan a Philadelphia?
Le prime risposte non si sono comunque fatte attendere e insieme a Willie Green (uno dei veterani del roster) ha parlato quello che sulla carta dovrebbe essere il leader (e forse il vero imputato delle dichiarazioni dell'allenatore) della squadra, Andre Iguodala. “Se iniziamo con il gioco delle colpe non andremo da nessuna parte, ci porterà ad una via senza uscita. Personalmente continuerò a giocare e dare il massimo come ho sempre fatto nella mia carriera.”
Good-bye Allen
Come forse saprete o avrete letto, in queste ultime settimane la figlia di 3 anni di Allen Iverson sta combattendo contro una rara malattia (non ci è dato sapere di cosa effettivamente si tratti) che nessun dottore o ospedale sembra poter essere in grado di curare. Per questo motivo Iverson ha prima saltato l'All Star Game e poi tutte le successive partite dei Sixers. È delle ultime ore la notizia che molto probabilmente la sua stagione (e forse la sua carriera) sia giunta alla conclusione e che insieme ai Sixers abbia deciso di terminare prematuramente il contratto firmato qualche mese fa.
Ci sono cose ben più importanti di un canestro o di una partita di basket e la saluta di una figlia fa sicuramente parte di questa categoria. Personalmente non posso far altro che augurare tutto il bene possibile a lui, alla sua bimba e al resto della sua famiglia. Da parte mia, grazie per tutti i ricordi e le emozioni che mi hai fatto vivere.
Pillole
(J)ason Kapono "¢ La J (di jumper) gliela togliamo: le statistiche del 2010 di Kapono parlano di 2 punti totali con 1/17 al tiro e 0/12 da tre punti. Messaggio per Toronto: ridateci Reggie Evans!
Scoring "¢ Nella già citata partita contro i Magic i giocatori di entrambi i quintetti hanno segnato almeno 12 punti a testa. Si tratta solamente della seconda volta in stagione che succede una cosa del genere (l'altra partita in questione fu quella tra Warriors e Hornets del 27 gennaio scorso). Nella scorsa stagione si ebbe questa circostanza in una sola occasione.
Career Night "¢ Nella stessa partita il rookie Jrue Holiday ha giocato quella che fino ad ora è stata offensivamente la sua miglior partita della carriera, chiusa con 23 punti (game high) e 6 assist frutto di un ottimo 9/13 dal campo e soprattutto 5/6 dalla linea dei tre punti (3/3 all'interno del solo primo quarto).
Risultati & Classifiche
16/02 – vs Miami L 78-105
19/02 – vs San Antonio W 106-94
20/02 – at Chicago L 90-122
23/02 – at Golden State W 110-102
24/02 – at Phoenix L 95-106
26/02 – at LA Lakers L 90-99
01/03 – vs Orlando L 105-126
Record: 22-37 (.373)
3rd Atlantic Division
10th Eastern Conference
Up Next
Concluso il viaggio ad Ovest la squadra andrà ad affrontare alcune delle migliori compagini della Eastern Conference tra cui Atlanta, Boston, Toronto, Charlotte, Cleveland e Miami. Il tutto nelle prossime due settimane, che potrebbero essere quelle decisive, in un senso (Lottery) o nell'altro (Playoffs).