Joey Logano in azione con la Toyota n.20 del Joe Gibbs Racing
Tra i protagonisti di questo inizio stagione, un po' inaspettatamente, un po' no, c'è anche il non ancora ventenne Joey Logano.
Ventesimo a Daytona, la stagione è proseguita con un quinto posto in California ed un sesto a Las Vegas. Per essere uno che finora ha alle spalle appena 42 gare nella Sprint Cup, Logano sta davvero impressionando, occupando (dopo solo tre gare, c'è da ricordare) l'ottavo posto in campionato.
Oltre questo, in queste prime tre gare ha dato la sensazione di essere più in palla e più sotto controllo del suo più celebrato ed esperto (anche se pure lui molto giovane) compagno di squadra, Kyle Busch, che non sembra ancora essersi ripreso dalla disastrosa (in Sprint Cup) stagione 2009. E anche l'altro pilota del team, Denny Hamlin, indicato da molti come uno dei favoriti per il titolo, finora si è visto poco o niente.
Logano è ovviamente molto soddisfatto della prestazione di domenica a Las Vegas, secondo arrivo consecutivo nella top 10 (nono in carriera) dopo quello del fine settimana precedente a Fontana.
“Abbiamo fatto un buon lavoro di adeguamento della macchina durante la corsa”, ha detto Logano. “Non abbiamo iniziato la gara molto bene. Abbiamo iniziato al sesto posto e siamo scesi fino al diciassettesimo o giù di lì. A quel punto tutti hanno fatto un buon lavoro per portare la macchina a posto. Zippy (il crew chief Greg Zipadelli) ha fatto un buon lavoro per migliorare la vettura per tutta la gara. E' stato bello risalire nel finale di gara, quando tutti vanno al massimo e vogliono stare davanti. Nelle ultime due settimane abbiamo avuto una macchina molto buona nel finale e siamo riusciti a risalire. Non posso dirvi quanto è più divertente rispetto all'anno scorso.”
A Las Vegas, all'ultimo restart a 34 giri dalla fine, Logano è stato il migliore (Johnson a parte). Ripartito decimo, è riuscito piano piano, inesorabilmente, a risalire posizioni su posizioni fino al sesto posto, e probabilmente avrebbe potuto fare ancora meglio se fossero rimasti più giri alla fine.
Per capire con chi si trovava a che fare, basti pensare che chi l'ha preceduto a Las Vegas (Jimmie Johnson, Kevin Harvick, Jeff Gordon, Mark Martin e Matt Kenseth) poteva vantare una media di 466 gare disputate, nove campionati vinti, una media di 40 gare vinte ed un'età media di 38,8 anni. Mentre Logano ha 19 anni e 42 gare disputate in totale.
Con questi numeri ovviamente c'è più soddisfazione quando si arriva ad ottenere dei buoni risultati. “L'esperienza è la cosa più importante”, afferma Logano. “Credo che la differenza nelle mie prestazioni è dovuta al fatto che mi sto abituando a queste auto, e la squadra sta facendo un ottimo lavoro. Credo che le nostre auto vanno sempre meglio e io mi sto abituando a lavorare e ad aiutare la squadra, dando loro migliori informazioni su tutte le cose di cui abbiamo bisogno in pista. Come ho già detto, è molto divertente adesso.”
Inoltre Logano si sta molto concentrando sul lavoro sulla macchina, e non tanto sulla competizione in pista in sè.
“Alla fine si tratta solo di correre”, dice. “I miei avversari sono sicuramente molto più esperti di me, e l'esperienza è un grosso problema. Sento che piano piano mi sto avvicinando, ma non si può battere l'esperienza. Ma ci stiamo avvicinando sempre di più ogni giorno.”
E ovviamente insieme ai risultati arrivano anche gli attestati di stima, specialmente all'interno del team. Il presidente del Joe Gibbs Racing JD Gibbs si è potuto consolare delle prestazioni non proprio stellari dei suoi ledaer (15° Kyle Busch e 19° Denny Hamlin) e può guardare fiducioso al futuro.
“E' bello vedere queste prestazioni, pensare all'anno scorso e a quanto è stata dura”, ha detto Gibbs. “E così ora, dopo un solo anno, vedere quello che ha fatto è veramente impressionante, e la realtà è che ha ancora molto da imparare. So che ha un modo di fare che è incoraggiante per tutti i nostri ragazzi.”
Il crew chief di Logano Greg Zipadelli è fortemente d'accordo con il suo capo.
“Penso che l'anno scorso in questo periodo lui si preoccupava di riuscire in questo sport, di essere all'altezza delle aspettative che tutti avevano quando ha sostituito un pilota come Tony Stewart, un due volte campione Sprint Cup”, ha detto Zipadelli. “Abbiamo un grande sponsor e abbiamo avuto 10 anni di successi insieme, e così tutti si chiedevano se avessimo fatto bene ad affidarci ad un pilota così giovane. Io penso che abbia funzionato. Abbiamo passato un sacco di tempo a parlare, a lavorare, a pensare, dopo che l'anno era finito. L'anno scorso c'era molta pressione su di noi, per finire nella top 20. Era un grosso problema per noi e per i nostri sponsor, e così alla fine era come se fossimo in corsa per vincere un campionato.”
Né Gibbs né Zipadelli pensano che sia necessario per Logano correre più gare in Nationwide Series, dove ha disputato le prime due gare di questa stagione, cogliendo un quinto e un settimo posto. Logano per il 2010 ha in calendario 21 gare su 35 nella seconda serie.
“Abbiamo discusso di questo”, ha detto Gibbs. “Logano è molto giovane e ama le auto da corsa, e pensavamo a qualcosa come abbiamo fatto lo scorso anno per Kyle. Ma alla fine abbiamo pensato fosse più giusto concentrarsi sulla Sprint Cup e poi vedere come vanno le cose più avanti nella stagione.”
Zipadelli è d'accordo con tale valutazione.
“In questi week-end in cui non abbiamo la Nationwide abbiamo molto più tempo da spendere per parlare e lavorare sui piccoli dettagli”, fa notare Zipadelli.
“Non ci sono direttamente dei vantaggi o degli svantaggi a disputare pure la Nationwide, ma per noi stavolta ha funzionato meglio così. Ovviamente lui vorrebbe correre sempre, ma quest'anno abbiamo un paio di settimane dove non lo farà e penso che questo sarà un bene per noi, perché si potrà trascorrere più tempo e lavorare sui dettagli. In questo modo lui può davvero concentrarsi su quello che deve fare, e questo è quello che ha fatto in questo weekend.”