Nonostante i tanti rumors alla fine Troy Murphy è rimasto ai Pacers
Per i Pacers ultime 28 partite di questa brutta stagione, interminabili per chi
vuole dimenticare in fretta e ripartite con nuovi stimoli. Passati l'All-Star
break e soprattutto la Trade Deadline, Indiana non ha cambiato pelle,
nonostante ci fossero voci di alcune possibili trade.
Il primo indiziato a cambiare aria era Troy Murphy che aveva richieste
dai Cleveland Cavaliers (che hanno poi virato su Jamison) da Milwaukee e
Sacramento, mentre T.J. Ford fino all'ultimo secondo è stato molto vicino
agli Charlotte Bobcats, alla fine però niente è cambiato.
Larry Bird ha detto addirittura che Indiana ha avuto trattative con venti
squadre diverse. "Dobbiamo guardare al futuro e le proposte arrivate non avevano
senso per noi". Indiana si sarebbe mossa solo se in cambio avesse avuto giovani
interessanti, scelte nei prossimi draft oppure onerosi contratti in scadenza.
Ford a Charlotte sembrava un affare fatto. Poteva essere uno scambio alla parti
con D.J. Augustin oppure con i coinvolgimenti di Brandon Rush (che
ha dichiarato di essere deluso per il fatto che nessuno gli aveva chiesto un
parere) da una parte e Nazr Mohammed e Gerald Henderson
dall'altra, alla fine non si è trovato l'accordo e Ford attraverso la sua pagina
Twitter ha potuto confermare che sarebbe rimasto ai Pacers.
Proprio Ford nelle ultime partite ha ritrovato posto nelle rotazioni, complice
problemi familiari occorsi ad Earl Watson che gli hanno fatto saltare due
partite. Ford ne ha approfittato con delle buone prove e pare abbia nuovamente
ricucito la fiducia nel coach. Il tutto a discapito della giovane point guard
A.J. Price che da qualche partita non gioca, eppure il vero obiettivo di
questa ultima parte di stagione era quello di sviluppare i giovani.
"E' sembrato motivato" – ha affermato coach O'Brien sul rientro di Ford –
"Bisogna dar credito alla sua professionalità mostrata in questo periodo in
cui lui non ha giocato".
Molta gente dalla parte di Indianapolis continua a sostenere che in questo
momento la miglior vittoria sarebbe quella di perdere più partite possibili, una
contraddizione, ma è anche vero che ciò permetterebbe una maggiore probabilità
di avere la prima scelta assoluta nel prossimo draft.
Le possibili cessioni di Murphy e Ford avrebbero potuto dare un senso maggiore a
questa stagione visto che magari sarebbe stata l'occasione giusta per
lanciare definitivamente Price come point guard titolare (o primo cambio) e
Josh McRoberts (più eventualmente J.J. Hickson che sarebbe
arrivato da Cleveland) come power forward.
Mentre ci sarebbe stato comunque tempo da aspettare per quanto riguarda Tyler
Hansbrough che continua la sua lotta contro la fastidiosa
infezione all'orecchio, negli ultimi giorni si è recato a New York da uno
specialista.
"Non so se avremo la possibilità di rivedere Tyler" – il negativo
commento di O'Brien – "Non ha lavorato con noi per niente, se riuscirà a
tornare a farlo sarebbe importante per noi". Più ottimista il
giocatore. "Sono fiducioso di poter tornare prima della fine della stagione,
sono sulla via della guarigione".
A proposito di problemi fisici, è praticamente finita la stagione di Jeff
Foster. Non gioca dallo scorso 19 dicembre nella partita persa a San
Antonio, per un problema alla schiena, la speranza è addirittura di recuperarlo
per il prossimo training camp.
"Non sono mai stato fuori dal campo di gioco per tutto questo tempo" – ha
dichiarato un rammaricato Foster – "Sono già due mesi ed è dura. E'
frustrante vedere i miei compagni perdere e non poter fare nulla per
aiutarli".
Nel frattempo, oltre ai risultati negativi sul campo, è arrivata la classifica
riguardante le presenze nei vari impianti. La Conseco Fieldhouse con i suoi
13861 spettatori a partita è nella posizione 26 di questa classifica, più o meno
rispecchia l'attuale posizione di ranking dei Pacers sul campo.
Due vittorie nelle ultime sei uscite per i Pacers, ottenute consecutivamente in
casa.
Bella la vittoria contro Toronto per 130-115, in una partita in cui la squadra
di O'Brien (nell'occasione guidata dal vice Lester Conner a causa di un
lutto familiare) era particolarmente ispirata in attacco ricordando gli anni
precedenti.
"Ho detto ai ragazzi di non giocare per perdere, ma giocare per vincere ed
essere aggressivi" – dichiarava Conner – "Gli ho anche detto di
attaccarli fin dal primo minuti e loro l'hanno fatto". Granger segnava 23
punti, mentre Murphy ne aggiungeva 20 con 14 rimbalzi prima di uscire
per falli.
Dopo una serie di quintetti cambiati nelle precedenti occasioni, Conner andava
col quintetto tradizionale e la coppia lunghi Murphy-Hibbert che vinceva il
duello contro Bargnani-Bosh.
L'altra buona vittoria era contro Detroit per 107-83 nel giorno del rientro di
Ford che, uscendo dalla panchina, portava alla causa 11 punti.
"Avevamo bisogno di una partita del genere, specialmente se si parla di
vittorie in back-to-back". Dichiarava un Granger da 25 punti che guidava sei
giocatori in doppia cifra.
Non arrivava la conferma in casa dei Bucks dove si perdeva 93-81, anche perchè
si perdevano per la decima volta in stagione più di 20 palloni. "Troppe palle
perse" – diceva O'Brien a fine partita – "Inoltre non mi è piaciuta la
pressione difensiva e in attacco non ci siamo mossi come dovevamo e
con i tagli senza palla che avevo chiesto".
Indiana conduceva la partita a Chicago per gran parte del tempo ma perdeva 109-
101 a causa di poca lucidità nel quarto periodo di gioco (33% al tiro e 6 palle
perse). "Bisogna segnare canestri nei momenti importanti se si vuole portare
a casa la vittoria" le parole di O'Brien.
In casa contro gli Spurs la sconfitta era per 87-90. Indiana concedeva troppi
secondi tiri a Duncan e compagni a causa di ben 17 rimbalzi offensivi. Un vero
peccato perchè la difesa dei Pacers concedeva il 35% dal campo.
Una mossa importante del coach era l'utilizzo in contemporanea dell'accoppiata
Ford-Watson, con loro due in campo i Pacers avevano un parziale di 25-5. "Mi
è piaciuta l'aggressività con cui hanno giocato e penso che insieme
abbiano fatto un grande lavoro" – diceva il coach – "T.J. ha fatto una
grande partita e abbiamo avuto vantaggi dalla sua rapidità e aggressività
difensiva".
Nell'ultima partita, sconfitta a New Orleans per 107-101 in una match in cui
Indiana pagava un brutto inizio di partita (19 punti di svantaggio a fine primo
tempo), decisivo per il proseguo della stessa. "Non siamo stati pronti a
cominciare bene la partita" – dichiarava O'Brien – "Non abbiamo
semplicemente fatto il nostro lavoro nel primo tempo, è inaccettabile".