Roy Hibbert, alla ricerca della continuità di rendimento
I Pacers concludono con quattro sconfitte consecutive il tour nella Western
Conference, perfettamente in linea con questa sfortunata annata.
Complessivamente una sola vittoria in stagione nelle quindici partite giocate
nella costa ovest, a Houston.
Per adesso Indiana detiene il quarto peggior record della lega, se la stagione
finisse oggi ci sarebbe quasi il 12% di possibilità di poter avere a
disposizione la prima scelta assoluta nel prossimo draft.
Una percentuale che potrebbe aumentare se i Pacers peggioreranno il già brutto
recordo attuale (20 vittorie e 43 sconfitte) nelle 19 partite rimanenti, evento
possibile visto che 10 di queste saranno contro squadre dal record vincente.
Dalle parti di Indianapolis la maggior parte dei tifosi vorrebbe che i Pacers
facessero tanking, perdendo tutte le partite, ma sembra incredibile dire che
questa squadra stia perdendo con questa frequenza con naturalezza, senza nessun
ordine da parte di qualcuno.
"Il nostro obiettivo sarà quello di provare a vincere tutte le partite e
nello stesso tempo quello di sviluppare i giovani giocatori che abbiamo".
Queste le parole di coach Jim O'Brien.
La cosa che però sta facendo storcere il naso a molte persone è il fatto che la
gestione O'Brien sia stato troppo contraddittoria, specialmente negli ultimi
tempi.
Durissime le critiche rivolte all'attuale coach di Indiana, ritenuto il
principale responsabile di una squadra senza gioco, grinta, passione, obiettivi,
di una difesa che da tre anni ha fatto acqua da tutte le parti, di un attacco
che quest'anno è peggiorato in maniera troppo evidente per un team che faceva
proprio delle soluzioni offensive l'arma principale.
Qual'è stata la politica dei giovani? A parte il buon McRoberts degli ultimi
tempi, O'Brien non è riuscito a coinvolgere nel gioco in maniera continua Roy
Hibbert, non è riuscito a prendere il meglio da Brandon Rush e ha
sfiduciato la giovane point guard A.J. Price rimettendo in gioco un Ford
che aveva tolto dalle rotazioni per due mesi.
Se questa squadra non ha più nulla da chiedere alla stagione, perchè non
lasciare tutto nelle mani di questi ragazzi che, dovranno far parte dei Pacers
di domani? Che senso ha spremere un giocatore come Earl Watson quando
bisogna far crescere Price? Perchè McRoberts solamente ora è entrato
nelle rotazioni e nonostante gli infortuni nel reparto lunghi neanche veniva
considerato?
Nonostante ancora un altro anno di contratto possiamo dire che coach O'Brien non
avrà futuro a Indy, c'è addirittura chi (come il sottoscritto) anche a poche
partite dalla fine della stagione lo licenzierebbe, lasciando tutto nella mani
del vice Lester Conner.
Dicevamo di Josh McRoberts, forse l'unico motivo di vanto dell'ultimo trip nella
Western Conference. Giocando da primo cambio dei lunghi, è riuscito ad avere i
suoi piccoli momenti di gloria grazie al suo atletismo, raggiungendo il culmine
nella partita a Los Angeles contro i Lakers grazie a 15 punti.
"Penso che McRoberts in questo viaggio nella Western Conference abbia giocato
bene in attacco" – ha detto O'Brien sul giocatore – "Se continuerà a
darci una mano in attacco e a migliorare in difesa, riuscirà ad avere ancora
altre opportunità ".
Oltre la difesa però McRoberts vuole migliorare il suo tiro da fuori. "Ho
fiducia nel mio tiro" – ha detto l'ex Duke – "E' difficile migliorarsi
quando si tira una o due volte a partita, se avrò la possibilità di tirare
almeno una decina di volta penso di poterne segnare 5 o 6 perchè ho
fiducia".
Nel frattempo, considerando la situazione delle point guard con il variabile
trio Ford-Watson-Price, Travis Diener ha deciso di andare via e di
accettare l'offerta dei Blazers. Non aveva senso per lui rimanere in un team
perdente come quarta point guard.
Diener lascia Indiana dopo tre stagioni. "Questa società è fantastica, ma
penso e spero di poter dare una mano altrove". Le parole del giocatore.
Per quanto riguarda invece la situazione infortunati, è quasi irrecuperabile per
questa stagione la situazione del rookie Tyler Hansbrough. Il coach ha
fatto sapere che non lo rivedremo in campo. "Sta lottando con una situazione
difficile, al momento è impossibilitato ad allenarsi e non è in condizione".
Un peccato visto che il prodotto di North Carolina stava giocando
discretamente e in questo finale di stagione avrebbe avuto molte chances di
mettersi in mostra.
Eppure le trasferte nella parte ovest erano cominciate col piede giusto vista
l'iniziale grande vittoria in casa degli Houston Rockets per 125-115,
corrispondeva all'ultimo successo in trasferta contro una squadra dal record
vincente era datata 7 gennaio 2009.
I Pacers giocavano sicuramente la migliore partita stagionale in trasferta,
erano molto precisi al tiro, e potevano usufruire di un grandissimo T.J.
Ford, autore di 23 punti (16 degli ultimi 20 della squadra). "Questo è
esattamente il modo in cui avremmo dovuto attaccare tutta la stagione" –
spiegava Granger, autore di 36 punti – "Abbiamo razionalizzato l'attacco e ci
siamo mossi bene".
Tutto l'opposto in quel di Dallas dove si perdeva 91-82, dal 50% al tiro della
partita precedente si passava al 36%, complice anche la peggiore serata al tiro
da tre in questa stagione (3-23).
Era buono invece il primo tempo allo Staples Center di Los Angeles, dove i
Pacers non hanno mai vinto nella loro storia. Nel secondo però usciva tutta la
classe dei campioni in carica, decisamente di un altro livello rispetto a questi
indecifrabili Pacers.
Incapaci di contrastare la coppia lunghi Gasol-Bynum (viste anche le assenze di
Foster, Hansbrough e S. Jones) non aveva risposte per fermare i Lakers. Curiose
erano le parole di O'Brien su McRoberts, migliore in campo di Indiana con 15
punti. "Una prestazione inutile la sua" – dichiarava il coach –
"Dovrebbe provare a giocare così quando vinciamo, non in queste
partite". Sempre per il discorso dei giovani…
Al Rose Garden di Portland si perdeva 102-79, troppo isolati erano i 30 punti di
Danny Granger visto che il secondo miglior realizzatore era Watson con 9
punti. "Non succede spesso di vedere un giocatore andare in doppia cifra e
nessuno dei compagni che non fa la stessa cosa" – diceva O'Brien – "Danny
ha fatto una buona partita ma abbiamo perso troppi palloni".
Granger che si ripeteva con 32 punti nella sconfitta di Denver 122-114 e giocava
un'altra buona partita a Phoenix (si perdeva 113-105) con 24.
Contro i Suns da sottolineare un buon Hibbert da 22 punti e 6 rimbalzi.
Nel mezzo delle trasfete, due partite casalinghe contro Bulls e Bucks. Sconfitti
sia con Chicago per 120-110 (21 punti di Rush) e sia contro Milwaukee per 112-
110 quando O'Brien metteva in mostra il 22esimo quintetto base diverso in questa
stagione.
Infine un piccolo pensiero per un redattore che purtroppo è venuto a mancare. Il
suo Boston Celtics Team Report era sempre lì, puntuale ogni sabato o
massimo domenica come un orologio svizzero, fa un certo effetto vederlo
sprofondare in basso senza essere aggiornato.
Non lo conoscevo di persona, ma era uno di quei redattori che a fine settimana
andavo volentieri a leggere gli articoli e ammetto, lo invidiavo tanto per la
costanza e il cuore che metteva nel raccontare le gesta dei Celtics
immaginandomi un giorno di avere lo stesso successo col Pacers Report.
Difficilmente ci riuscirò. Ciao Christian e grazie.