Lee è un All Star, mentre Duhon è in crisi nera: si riprenderanno mai questi Knicks?
Un fuoco di paglia, that's it. Si potrebbe riassumere con questo concetto l'exploit di dicembre dei Knicks.
A gennaio i newyorkesi sono tornati sulla terra, mentre a febbraio il trend è diventato paurosamente negativo, ripercorrendo una costante delle ultime stagioni; annusare a distanza l'ottavo posto salvo poi crollare.
Alcune sconfitte sono state veramente imbarazzanti, su tutte la debacle (50 punti di scarto, la peggiore sconfitta della storia newyorkese) contro Dallas, seguita dalle sconfitte con Washington, Minnesota e Sacramento. Il tema ricorrente è la mancata capacità di reazione della squadra nei momenti topici,
La caccia al colpevole era e potrebbe essere il passatempo preferito a New York.
I problemi sono i soliti, che si trascinano da anni; la mancanza di una point guard, di un go to guy cui affidarsi nei momenti clou, ed in genere di un roster adatto allo stile di gioco del coach.
La mancanza di un play è un problema oramai cronico, l'esperimento Duhon è fallito a febbraio 2009, ed è stato trascinato per inerzia sino alla sua scadenza a giugno. Riguardo il go to guy ultimamente, con l'avvicinarsi della deadline si intensificano le voci che vorrebbero Tracy McGrady vicino ai Knicks.
Si vociferava di uno scambio a tre con il coinvolgimento di Washington: Tmac ai Knicks, Caron Butler e Brendan Haywood in Texas e Al Harrington ai Wizard. Per la cronaca Washington ha spedito Butler ed Haywood a Dallas.
Personalmente non credo che McGrady sia la cura ai mali dei Knicks.
I motivi sono semplici; al di la del nome del giocatore, il cui talento affascina gli appassionati, bisogna considerare che Tmac è, oltre che in fase calante, un giocatore falcidiato dagli infortuni.
Per quanto possa aver ben lavorato con Tim Glover, già personal trainer di Micheal Jordan, il suo fisico (schiena e ginocchia) è logoro. Inoltre bisogna considerare i costi dell'operazione. Al di là dello scambio ipotizzato da Yahoo sports, bisogna considerare cosa effettivamente vogliono in cambio i Rockets (Hill eo Douglas), e quale potrebbe essere l'impatto dell'inserimento di McGrady sul minutaggio dei migliori Knickerboxers (Gallo e Chandler su tutti).
A tale proposito trovo estremamente realistiche le analisi di Mike Kurylo su Knickerblogger riguardo l'ipotesi di McGrady.
Se però acquisisre McGrady significa cedere il solo Harrington, allora a mio modo di vedere le cose si può fare. Si perde un giocatore egoista e poco determinante in cambio di una stella in calo, ma pur sempre di un altro livello rispetto a Big Al. Inoltre male che vada libera spazio a fine stagione.
I due anni di purgatorio auspicati da Donnie Walsh stanno finendo.
Quest'estate le carte dovranno per forza essere scoperte, con effetti determinanti sul futuro della franchigia. La deadline di febbraio potrebbe essere un occasione per creare ulteriore spazio.
Impresa obiettivamente difficile, se non impossibile.
I nomi sono sempre quelli Jeffries e Curry, due pesi morti che difficilmente possono risultare appetibili se non associati a qualche giovane che possa far digerire l'amara pillola.
Le partite
New York vs LA Lakers L 105-115
New York vs Dallas L 78-128
New York vs Minnesota W 132-105
New York vs Toronto L 104-106
New York @ Washington L 96-106
New York @ Minnesota L 91-112
New York vs Washington W 107-85
New York vs Milwaukee L 107-114
New York @ Cleveland L 106-113
New York @ Sacramento L 114-118 OT
L'angolo del Gallo
Danilo Gallinari si è meritato nel corso della stagione la convocazione all'All Star Game nel team dei Sophomore, ma soprattutto nella gara del tiro da tre punti. Gallo ci teneva a fare una bella figura, e perché no vincere. Non è andata così, eliminato al primo giro, comunque bella soddisfazione esserci.
Nell'ultima gara contro Sacramento Danilo ha accusato un dolore all'avambraccio destro che non l'ha certo aiutato.
Il borsino dei giocatori
David Lee parteciperà all'All Star Game. Dopo la cocente delusione dell'esclusione, Lee andrà a rimpiazzare l'infortunato Iverson. Una bella soddifsfazione per il lungo di St. Louis. Meritato premio per un giocatore che viaggia a 20 punti e quasi 11.5 rimbalzi ad apparizione.
Lee ha aumentato la sua efficacia nel corso del 2010 diventando il primo terminale offensivo dei Knicks, anche se a ciò non è corrisposto un aumento delle vittorie.
Al Harrington è il secondo marcatore dei Knicks, fornisce un buon contributo dalla panchina, ma le sue percentuali al tiro sono davvero deficitarie. Conferma il suo trend di giocatore egoista, focalizzato più sulle sue statistiche che non sul team. Al di la delle percentuali le sue scelte di tiro sono a volte più che forzate, inoltre mantiene un inquietante rapporto assist-turnover di 0.8.
Wilson Chandler è con David Lee il giocatore apparso più in crescita, almeno nei numeri (è reduce dal suo career high di 35 punti contro Sacramento). Manca ancora di continuità , tuttavia è lontano parente del fantasma di inizio stagione. Giocando guardia paga dazio per la sua scarsa efficacia dall'arco, dove necessariamente migliorare nel tiro da tre, che lo rende facilmente marcabile dalle difese avversarie.
Chandler è atletico ed ha un buon primo passo, tuttavia il suo difensore gli lascia spesso spazio sul perimetro, e spesso è una scelta vincente vista la sua percentuale del 25%, decisamente mediocre per una guardia titolare NBA.
Nate Robinson è il primo ha realizzare un threepeat nella gara delle schiacciate all'All Star Game. A dire il vero niente di esaltante. Per il resto è il solito rompicapo. A volte immarcabile (vedi contro Atlanta dopo il purgatorio di dicembre), a volte imbarazzante e troppo egoista.
L'esperimento da titolare in regia non è durato nemmeno due partite. Il piccoletto non è un play, è troppo egoista ed il suo basket fatto di forzature ti toglir più di quanto può darti. Potrebbe essere il momento idoneo per scambiarlo sul mercato (cercando di monetizzare il titolo di miglior schiacciatore), oppure cercare dui inserirlo in un sign and trade quest'estate. Dubito che faccia parte dei piani futuri della società vista la sua ingombranza in spogliatoio (al pari con Hughes e Harrington).
Larry Hughes non si taglia la barba perché si sente in prigione. Tutti vorrebbero liberarlo, Walls e D'Antoni compresi. È il giocatore più pagato, e rappresenta un asset solo per il suo contratto in scadenza. Gioca poco, quando lo fa tira male, costa tanto e fa pure le bizze in spogliatoio. I suoi giorni a New York sono davvero contati.
Chris Duhon è un caso umano. Più nessuno crede in lui, nemmeno D'Antoni. È una scommessa persa, in due anni ha mostrato tutti i suoi limiti. È la peggior point guard titolare della lega, a dir poco imbarazzante nella seconda parte di stagione. In attacco tira malissimo (34% dal campo e 32% da tre), efficienza offensiva inferiore a Jared Jeffries, il che la dice lunga.
Jared Jeffries, i Knicks lo hanno messo in vetrina schierandolo in quintetto negli ultimi tre mesi per cercare un pretendente al suo contratto. Il valore aggiunto è la difesa polivalente, marchio di fabbrica del giocatore. Per il resto è imbarazzante in fase offensiva, un debito con una mano freddissima, e poca incidenza (solo Duhon tira peggio). Potrebbe essere incluso in una trade per arrivare a McGrady o qualunque altro in scadenza. Cedibile al primo offerente.
Tra i rookies Jordan Hill è l'unico al momento ad essere schierato con un minimo minutaggio. Il ragazzo sta facendo esperienza, ma è ancora un work in progress, mentre Douglas nonostante la buona difesa si è dimostrato acerbo per gestire una squadra da play e dovrà considerare questa stagione come un anno di apprendistato per poi cercare di giocarsi le proprie chance il prossimo anno.
Prossime partite
Nell'ordine i prossimi impegni post All Star game prevedono:
– Martedì 16 @ Chicago
– Mercoledì 17 vs Chicago
– Sabato 20 vs Oklahoma City
– Lunedì 22 vs Milwaukee
– Martedì 23 @ Boston
– Venerdì 26 @ Washington
– Sabato 27 vs Memphis