Nel 2007 rivedremo le immagini di Pettitte in pinstripes
A Yankee Tale by Andy Pettitte potrebbe scrivere Tolkien: Andy Pettitte, uno dei grandi protagonisti del baseball degli ultimi anni, passate le visite mediche tornerà nella grande mela, sponda Yankees ovviamente, nella squadra in cui ha vinto quattro World Series. Un ritorno che molti tifosi aspettavano con trepidazione, dato il grande valore tecnico del giocatore ma soprattutto le imprese di cui è stato protagonista negli anni passati.
Il contratto prevede 16 milioni per il 2007, ed una player option per il 2008, alla stessa cifra. Complessivamente un contratto da 32 milioni di dollari per due anni; sicuramente oneroso, ma considerando quanto la presenza di Pettitte possa beneficiare alla squadra, si può essere sicuri che “The Boss” abbia messo una mano sul portafogli ed una sul cuore.
Houston aveva offerto 12 milioni; Randy Hendricks, uno degli agenti di Pettitte, aveva rilanciato a 14, ma la dirigenza degli Astros ha deciso di non andare oltre. Si è prospettato così un ritiro tutto sommato prematuro per il trentaquattrenne, ma il richiamo di casa (e del portafogli si malignerà ) l'ha convinto a giocare ancora.
Nella stagione passata, con la casacca degli Astros, Pettitte ha avuto un rendimento altalenante: un'ottima second half con un record di 7-4 e una ERA di 2.80, a fronte però di una ERA di 5.28 e 7-9 prima dell'All Star Game. Ha comunque guidato le majors con 35 GS per un totale di 213.3 IP (ha dichiarato di essere arrivato stremato a fine stagione), ed un record complessivo di 14-13 e 4.20 di ERA.
Il 2005 invece è stato un anno eccellente: un record di 17-9 e una strepitosa ERA di 2.39, una delle sue migliori stagioni in assoluto. Questo dimostra che nonostante l'età aumenti, i buoni lanciatori siano come il vino d'annata: migliorano col passare del tempo. Vedere alla voce Roger Clemens.
A queste statistiche si aggiunge la grande esperienza di posteseason (13 vittorie con gli Yankees nei playoff), e il riformarsi della coppia Pettitte-Posada.
Con Mussina e Johnson, si andrà a costituire un solido nucleo di veterani, insieme ai giovani asiatici Wang e Igawa (una volta firmato il contratto).
Mussina e Wang in lotta per il primo spot, Pettitte terzo, Johnson quarto (superati i problemi alla schiena) e Igawa quinto, si può ipotizzare. Una rotazione che sembra mixare efficacemente esperienza e freschezza, destri e mancini (ben tre), costituita da gente affidabile in grado di andare oltre il traguardo delle 30 partenze annuali.
Unico neo è l'età media abbastanza elevata, e il rischio infortuni che non è da trascurare, ma gli spot starters non mancano: Pavano è in attesa di tornare a livelli affidabili, Karstens e Rasner poi l'anno scorso hanno fatto un'ottima impressione.
Un'abile mossa di Cashman, che completa l'affresco della rotazione con una pennellata di classe (altro che Zito!): un giocatore che a New York è di casa, affidabile come pochi e con una grande esperienza da mettere al servizio della squadra, amato dai tifosi cui ricorda i fasti di una generazione di Yankees di cui si sente ancora l'eco.