Carter non è ancora riuscito ad inserirsi negli schemi offensivi dei Magic
Periodo d'incertezza quello che stanno vivendo gli Orlando Magic. Il viaggio ad Ovest ha portato in dote una sola vittoria su quattro incontri disputati. Anche se le sconfitte sono arrivate con squadre di vertice ci si attendeva almeno un bilancio in parità per reagire ad un inizio di Gennaio sotto tono.
Se la vittoria con i Kings era obbligatoria, le sfide con Portland, Denver e Lakers presentavano ostacoli difficili ma non impossibili, avendo a disposizione anche molti giorni di riposo tra una gara e quella successiva, almeno per i canoni NBA.
Denver è la miglior squadra delle Lega per percentuale di vittorie casalinghe e la sconfitta è stata netta. Portland nonostante le numerosa assenze rimane un'ottima squadra e soprattutto in casa si alimenta del supporto del pubblico.
La sfida con i Lakers rappresentava la rivincita delle Finals ed una vittoria avrebbe ridato morale alla squadra e fiducia ma la sconfitta è l'ennesima contro una diretta rivale per il titolo.
Il bilancio contro Boston, Cleveland, Lakers e Nuggets parla di 1 vittoria e 4 sconfitte. Nemmeno la gara di LA è riuscita a dare gli stimoli giusti per reagire all'ennesima striscia di sconfitte eppure sarebbe dovuta essere la gara del riscatto e della reazione, della rivincita che si aspettavano dallo scorso giugno.
Orlando sembra aver perso le qualità peculiari della scorsa stagione. In trasferta fa molta fatica, non riesce ad imporsi contro le avversarie dirette e ha perso la capacità di giocare ogni partita come se fosse a sé ed è ormai una squadra di striscia, che alterna 3-4 vittorie consecutive ad altrettante sconfitte. In stagione regolare i Magic avevano stupito tutti con uno "sweep" ai danni dei Lakers e vincendo e convincendo anche con i Cavs.
Tornati in Florida dopo le quattro trasferte ad Ovest I Magic hanno sconfitto Pacers e Kings senza grossi problemi. Più ostica si presentava la sfida con i Bobcats, rinati dopo l'arrivo di Jackson dai Warriors.
Partita in controllo fino alle fasi finali in cui Orlando si è fatta rimontare ostinandosi a cercare in attacco pick-n-roll tra Carter e Howard che hanno fruttato pochissimo. Charlotte riesce a pareggiare a meno di due secondi dalla fine dopo che lo stesso Carter aveva segnato un solo libero su i due a disposizione. Over time e di nuovo circolazione fluida, canestri a raffica di Nelson e Lewis ed un'ottima difesa che consente un parziale decisivo di 9-0.
Dopo Charlotte un'altra squadra reduce da un ottimo periodo come Memphis che si aggiudica lo scontro con i Magic grazie ad un super Randolph. Undicesima vittoria consecutiva casalinga per gli orsi e aggancio all'ottava piazza ad Ovest in piena corsa i play-off. Orlando dimostra ancora una volta una delle pecche di quest'ultimo periodo.
Dopo una buona partenza in cui prende un discreto vantaggio, non è in grado di chiudere la partita e si fa rimontare nel finale, cercando troppo le conclusioni da oltre l'arco anche a discapito di tiri non meno agevoli in area.
I guai fisici che tormentano Vinca Carter influiscono fortemente sulle sue prestazioni con la guardia ex UNC che in diverse partite non è riuscito ad arrivare in doppia cifra, nonostante sia comunque la prima opzione offensiva.
Capire quando il sistema è funzionale ad un giocatore o quando è il giocatore fondamentale per un sistema non è facile né immediato. Se Carter comunque fatica ad Orlando Turkoglu non va meglio a Toronto. Eppure i due stanno giocando come hanno sempre fatto. Carter è un finalizzatore sia uscendo dai blocchi che in isolamento ed è naturale che forzi molte conclusioni. Turkoglu è un giocatore di grande talento, ottima visione e sangue freddo per i finali di partita ma non per forza è un realizzatore. A Orlando sembra mancare un giocatore equilibrato come il turco e a Toronto manca una guardia tiratrice come Carter.
Ad un Carter meno efficace di quello sperato si devono sommare le prestazioni altalenanti delle altre tre star della squadra. Anche se per motivi diversi anche gli altri tre All-Star non rendono come atteso, chi per motivi fisici come Nelson, chi per emotività come Howard chi per carattere come Lewis.
Il migliore in queste ultime partite sia per energia che per cifre è stato Matt Barnes che si è guadagnato il posto in quintetto ai danni di Pietrus già una decina di partite. L'acquisto meno conclamato dell'estate si sta dimostrando il più adatto. Barnes ha giocato nelle ultime stagioni a Phoenix e Golden State in due sistemi basati su giocate ad alti ritmi e tiro da fuori. Ai Magic si è calato benissimo anche nell'attacco a metà campo unendo la sua propensione al rimbalzo offensivo alla capacità di sfruttare i buchi che la difesa crea raddoppiando Howard.
In un momento di stanca generale per le di vertice con Boston reduce da tre sconfitte consecutive, i Lakers sconfitti in due delle ultime tre e anche i Cavs che hanno lasciato per strada qualche partita di troppo, Orlando è ora relegata al quarto posto ad Est superata da Atlanta.
Vero è che le squadre che hanno come obbiettivo i play-off tendono a sottovalutare la prima parte di stagione per poi cambiare marcia dopo l'All-Star week end ed è vero anche che un eventuale quarto posto ad Est non è così penalizzante rispetto ad un terzo considerando che in prospettiva sulla strada verso la finale bisognerebbe incontrare sia Boston che Cleveland, cambierebbe solo l'ordine temporale.
Intanto sul fronte mercato alcuni rumors dicono di un interessamento per Arenas. Tralasciando ipoteticamente i guai con la giustizia e la squalifica ancora indefinita Arenas potrebbe essere l'esterno ideale per completare una squadra con Lewis e Howard. La sua convivenza con Nelson sarebbe però impraticabile e la presenza di Carter diventerebbe superflua.
Come sostenuto da Howard ad inizio stagione le aspettative di quest'anno sono maggiori rispetto a quelle passate e la pressione che sente la squadra è tangibile in molti atteggiamenti di nervosismo.
Se nel 2009 i Magic sfruttarono anche il fattore sorpresa nel 2010 dovranno lottare con squadre meglio preparate e organizzate per affrontarli. Il mese di Gennaio si chiude con le gare con Atlanta e Boston, partite che faranno da termometro per misurare il momento dei Magic e che ci daranno indicazioni sulle reali ambizioni in vista della post season.