Un inizio 2010 poco ‘Magic’

Vince Carter è atteso al riscatto dopo un inizio 2010 opaco

Chiuso il 2009 con una vittoria agevole sui Bucks il 2010 è iniziato con un'altra vittoria esterna con Minnesota, prima gara lontano dall'Amway Arena di una serie di quattro gare in trasferta spezzate dalla gara casalinga contro i Raptors.

A dispetto dei pronostici sono arrivate quattro sconfitte consecutive, peggior striscia perdente dal 2007 ad oggi, chiusa con la convincente vittoria contro gli Hawks, gara valida per la testa della Division.

Le sconfitte con Chicago, Indiana, Toronto e Washington, questa alla prima partita senza Arenas, hanno mostrato come i Magic siano in un periodo di calo fisico, incapaci di chiudere partire condotte anche con ampi vantaggi e incapaci di trovare soluzioni alternative quando i giochi principali non portano punti.

Primo accorgimento tattico è stato l'inserimento in quintetto di Barnes al posto di Pietrus. Il francese torna al ruolo di sesto uomo come nella passata stagione sostituito da un Barnes in ottima forma.

Se la panchina di coach Van Gundy rimane su buonissimi standard con Redick, Anderson, Gortat e Williams costanti nei rendimento è sotto gli occhi di tutti il calo dell'intero quintetto. Emblematica la gara contro Chicago. Del quintetto l'unico oltre i 20 punti è stato Matt Barnes, delle quattro stelle l'unico ad arrivare in doppia cifre è stato Nelson con soli 10 punti. Van Gundy ha sottolineato più volte quest'aspetto e ha chiesto ai suoi titolari un cambio di ritmo, più energia e se vogliamo anche più personalità .

Il vero problema che emerge in questo inizio 2010 è la mancanza di continuità  da parte dei giocatori di riferimento. Giunti a quasi metà  regular season solo in 10 partite Orlando li ha potuti schierare tutti e quattro e solo in 8 di esse hanno finito la gara tutti. Questo non ha facilitato sicuramente la chimica di squadra.

Nella gara contro i Wizards un infortunio alla spalla ha messo KO Vince Carter per un paio di partite. Carter arriva da un periodo in cui le sue percentuali al tiro sono sotto il 30% e uno 0/9 da oltre l'arco che descrive perfettamente il suo stato attuale.

Carter è il miglior realizzatore della squadra e il giocatore che si prende più tiri ma allo stesso tempo è quello con la peggior percentuale. Forse è stato solo un caso ma la vittoria contro gli Hawks è arrivata con l'assenza di Carter, figlia di una grande prova difensiva. Lo stesso Howard arriva da un periodo di scarsa efficacia offensiva con solo 10 punti di media a partita.

Anche se ormai alla sua sesta stagione il centro nativo di Atlanta ha ancora margini di miglioramento e tutti si aspettano che faccia il salto di qualità  definitivo per diventare dominante ogni sera che scende in campo. Per diventarlo però devo risolvere sia i problemi di falli in difesa sia ampliare le sue soluzioni in attacco. Se in difesa una maggior concentrazioni può essere la soluzione ideale in attacco solo il lavoro in allenamento porterà  frutti.

In tal senso nell'ultima partita Howard ha mostrato una nuova soluzione offensiva. Verso la fine del secondo quarto in un'azione condotta da Jason Williams Howard si è fatto trovare libero all'altezza del tiro libero e ha provato il tiro che però non è entrato.

Nel dopo partita Williams ha detto che cercato proprio quella situazione agevolando il tiro di Howard perché è una soluzione che prova spesso in allenamento ma che per essere efficace deve essere continua anche in gara. Già  quest'estate girava un video in cui Howard si allenava su questo tiro ma che non aveva mai provato in gare ufficiali.

Lewis ha sottolineato come in questo momento i Magic possono essere la peggior e la miglior squadra della lega nel giro di una sola partita. Lewis, molto incostante dalla gara natalizia persa con i Celtics in poi, comunque non prende scuse per le troppe sconfitte contro squadre dal record negativo affermando che in questo momento l'incapacità  di fare le scelte giuste nei finali di gara in equilibrio, specialmente in trasferta, non può che portare alla sconfitta.

La vittoria su Atlanta è stata una boccata d'aria fresca ma non può essere presa come la soluzione dei problemi. Lo stesso Van Gundy deve fare delle scelte. Per ora la presenza contemporanea dei quattro All-Star non ha portato i risultati sperati con un ricord 5-5 nelle 10 gare con la squadra al completo.

Vince Carter, giocatore dal talento cristallino, sta pagando il tributo al tempo e non riesce più ad affidarsi alle sue doti atletiche e si affida sempre più al suo tiro perimetrale. Dopo quasi quaranta partite un primo confronto con Turkoglu si può accennare. La presenza di Carter è sicuramente più ingombrante di quella del turco e questo ha un'influenza negativa sulle prestazioni delle altre stelle della squadra.

Van Gundy ha mostrato un atteggiamento diverso rispetto al passato, più positivo verso i giocatori e meno oppressivo e maniacale sugli errori commessi. Forse la forza di Van Gundy è stata sempre quella di curare ogni singolo aspetto del gioco e di martellare i giocatori ma alla lunga è stato anche il suo punto debole. In questo inizio di stagione il cambio d'atteggiamento non ha portato i frutti desiderati e le prossime partite daranno un forte segnale sul momento dei Magic e anche sulle loro ambizioni.

Kings, Trail Blazers, Nuggets e Lakers i prossimi avversari di un tour ad Ovest che potrebbe rilanciare Orlando verso le primissime posizioni ad Est o relegarla a terza forza dietro Cavs e Celtics.

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