Blazers in dub

Jerryd Bayless ne mette 31 da vince Roy.

This has gone past crazy!
Bad luck or whatever..

Coach McMillan non si preoccupa di analizzare la classifica che li vede virtualmente in vetta alla NortWest Division, alla pari con Denver. Il tormentone del 2009, che i tifosi dei Blazers si augurano non ripetersi nell'anno nuovo, ha poco a che fare con i risultati sportivi della franchigia.

Continuiamo a perdere i nostri ragazzi per strada. Entro nello spogliatoio e vedo LaMarcus con lo scarponcino (ortopedico). Non solo con la caviglia gonfia, con lo lo scarponcino!

Solo precauzione, per fortuna. Si fa per dire.
Aldridge ha lasciato il campo dopo pochi minuti nel corso dell'ultima sfida di dicembre, quella vinta contro i Clippers. Niente di serio alla caviglia sinistra e qualche chance di giocare già  dalla prossima partita contro i Clippers lunedì notte.

Dallo scorso team report ad oggi Portland ha perso per infortunio (ginocchio destro) il veterano Joel Przybilla, done-for-the season per il titolare indiscusso del ruolo di centro dopo l'altro infortunio season ending occorso a Greg Oden (ginocchio sinistro, par condicio?) e ultima delle cattive notizie anche Steve Blake non sarà  del gruppo per un po', fermato dalla polmonite!

Nicolas Batum – il francesino che Federico Buffa ritiene fondamentale per gli equilibri della squadra – sarebbe dovuto rientrare dai malanni alla spalla prima della pausa per l'AllStar Weekend, anche se ora si confida in un recupero perfino entro fine gennaio. Rudy Fernandez, operato alla schiena, ne avrà  ancora per tre settimane.

Gennaio non sarà  poi molto diverso dalla seconda parte di dicembre, quello in cui i Blazers hanno vinto otto partite su dieci: saranno ancora i B-Side Blazers .

Quelli in cui elementi chiave della rotazione sono i rookie firmati al secondo giro dell'ultimo draft, Dante Cunningham e Jeff Pendergraph . Due che, per loro stessa ammissione, si accontentavano di guadagnarsi il ruolo da dodicesimo uomo nella rotazione.
Quelli in cui Juwan Howard è l'unico centro a disposizione, costretto stabilmente a giocare per una trentina di minuti nonostante il suo compito fosse quello di dare qualche minuto di qualità  ed esperienza alla frontline nei playoff. Nove punti e 8 rimbalzi di media nelle ultime sei e tra un mese compie 37 anni. Chapeau!
Quelli in cui anche Brandon Roy salta una sfida per un problema alla spalla sinistra (anche ieri notte ha giocato con un tutore) ed ecco che la prima partita da starter della carriera di Jerryd Bayless ha luogo a San Antonio. Alamo espugnato grazie ai 31 punti (e 7 assist) della discussa guardia ex Arizona.
Quelli in cui il lunatico Martell Webster mette in mostra, proprio la scorsa notte, la miglior prestazione in stagione con 21 punti e 11 rimbalzi. Si noti come Portland abbia perso solo due delle ultime dieci partite, quelle in cui Martell non è arrivato in doppia cifra per punti (con l'eccezione del match di Dallas).

Si potrebbe parlare di svolta della stagione propria nella settimana di Natale: vittorie consecutive e in trasferta a Miami, Dallas e San Antonio, seguite dalla vittoria al Rose Garden contro i rivali divisionali del Colorado. Il passaggio a vuoto contro i Sixers del ritrovato Brand costa ai supplenti in divisa biancorossonera la leadership solitaria nella NorthWest. Che sarebbe un traguardo assolutamente sorprendente, considerato che i numerosi e gravi infortuni avevano posto il dubbio sulla stessa conferma nel tabellone della post-season per la franchigia dell'Oregon.

Normalmente ci sarebbe di che sorridere. Personalmente sono ancora preoccupato. Cosa ci dicono questi risultati positivi ottenuti in un momento così difficile?

Che Portland ha giocatori orgogliosi che in campo danno il massimo e, come direbbe Mura, a credere nei generosi non si sbaglia mai.
Che Kevin Pritchard ha fatto un gran bel lavoro nel dare a McMillan un roster profondo in grado di reggere anche assenze pesanti.
Che giocatori discussi come Miller e Bayless possono guidare la squadra alla vittoria, quando si è costretti ad affidarsi a loro.

We need you to step up! Una frase letta mille volte in questi ultimi due anni. Sembra che a Portland basti dire ok, è il tuo momento, abbiamo bisogno di te che tutti, giovani senza esperienza o giocatori con 15 campionati sulle ginocchia, brillano oltre ogni previsione.

Ma se guardiamo più in là  rispetto all'entusiasmo del momento, restano gravose questioni da risolvere. Anzitutto, qual è la main version di questo brano che stiamo ascoltando nelle versioni incise sull'altro lato del disco?

Miller è davvero parte del progetto ed elemento essenziale per il gioco di McMillan? Perfino in un momento fortunato come quello attuale, solo pochi giorni fa un articolo dell'Oregonian titolava Andre Miller inizia le partite, ma raramente le finisce.

Il ritorno di Greg Oden e la sua partecipazione offensiva creeranno gli stessi problemi d'identità  ai Blazers? Se una delle migliori decisioni di McMillan è stata quella, mia opinione, di dare sempre più palla a Greg in post basso, è anche vero che quella fase è coincisa con l'unico momento di crisi di Roy nella sua carriera NBA.

Più di ogni altra cosa, perché i Blazers al completo non sono mai riusciti ad esprimersi ai massimi livelli? E perché i comprimari spesso spariscono quando si riducono spazi e responsabilità ?

Forse Portland ha troppi candidati al ruolo di terzo violino, troppi a sesto uomo. Normalmente le squadre da titolo, attorno al franchise player e ad un altro paio di giocatori completi e di talento, hanno alcuni role-player che proprio nella loro dimensione limitata (e specialistica) hanno il loro pregio.

Przybilla ne è un esempio clamoroso: la qualità  del suo contributo in campo non dipende dalla quantità  dei minuti in cui calca il parquet, non ha bisogno di toccare molti palloni, di prendere i suoi tiri, di entrare in ritmo. Da questo punto di vista Jeff Pendergraph potrebbe esserne un degno erede, già  pronto in casa.

Anche Nicolas Batum si è guadagnato un posto in prima fila nelle scelte di McMillan per la sua duttilità : difende bene sul perimetro, ha buone doti all-around, sa punire da tre punti in ricezione dall'angolo. Talvolta non si nota la sua presenza in campo, ma quando viene chiamato in causa è sempre efficace.

Martell Webster potrebbe essere un tiratore fantastico, ideale per il progetto di Portland, ma va troppo a fiammate. Anche Rudy Fernandez, Jerryd Bayless e Travis Outlaw non riescono ad esprimere un concentrato del loro talento.

Per questi motivi continuo a ritenere che Portland sia ben lontana dal fare il salto di qualità  rispetto alla passata stagione.

Non nutro nel coach la fiducia necessaria per aspettarmi un giro di vite, spero piuttosto che il general manager, Kevin Pritchard, sappia approfittare di questa fase per dare lui una rimescolata ad un roster dal grande potenziale ma poco funzionale.

Già , perché questa positiva fase in dub ha avuto l'ulteriore vantaggio di valorizzare molti giovani che, nella vetrina pre-deadline, si potrebbero vendere molto bene.
Altro che saldi!

STATS & STANDINGS

NorthWest Division:
Denver 63,6% [21-12]
Portland 62,9% [22-13]
Oklahoma City 54,5% [18-15]
Utah 54,5% [18-15]
Minnesota 20,0% [7-28]

Playoff race: seed #5
1st: LA Lakers 81,2% [26-6]
8th: Oklahoma City 54,5% [18-15]
9th: Utah Jazz 54,5 % [18-15]

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