Luther Head, Tyler Hansbrough e Josh McRoberts…in questo momento sono l'unica nota lieta
Se nello scorso report avevamo definito i Pacers una squadra generosa di certo
non possiamo dire altrettanto dopo le ultime uscite che, sono coincise, con
tutta probabilità , con il punto più basso di sempre della gestione di coach
Jim O'Brien.
Gli Indiana Pacers vengono da otto sconfitte consecutive, hanno il
secondo peggior record della Eastern Conference dietro solo ai Nets, ma
soprattutto si può dire a chiare lettere che non hanno un'identità e un gioco.
O'Brien al terzo anno dal suo approdo non è riuscito a lasciare un impronta
positiva a questo team, anzi la situazione è incredibilmente peggiorata in
queste prime 31 partite di regular season rispetto alle scorse due stagioni dove
potevamo dire di aver potuto vedere una base su cui costruire.
Com'è possibile che una squadra che faceva dell'attacco la sua maggiore forza
occupi gli ultimi posti con 96 punti realizzati rispetto ai 105 della passata
annata? Precisamente si è passati all'essere dal quinto miglior attacco della
lega al 23esimo!
Sarebbe intelligente pensare che il minor peso offensivo sia compensato da una
maggiore attitudine difensiva, peccato che (se non a sprazzi) questo non sia mai
successo. I Pacers sono la solita squadra che concede tiri facili agli avversari
e subisce da fuori e dentro il pitturato.
Troviamo conforto nelle statistiche: con 102.7 punti subiti Indiana ha la
22esima migliore difesa della lega, non è la 26esima dell'anno scorso ma
un miglioramento minimo non è giustificabile con una totale crisi offensiva.
"E' incredibile il fatto che noi l'anno scorso non riuscivamo ad allenare la
difesa e adesso non riusciamo ad allenare l'attacco" – ha dichiarato coach
O'Brien – "Non so che situazione sia, ma penso che la squadra abbia sempre
bisogno di tre tiratori da 3 punti allo stesso tempo, ed è un lusso che non ci
siamo quasi mai permessi quest'anno".
Vada per l'infortunio di Granger che rimarrà fuori ancora 2-3 settimane a causa
della fascite plantare, ma il coach sono nelle ultime partite ha scoperto di
avere a roster un tiratore micidiale, ovvero Luther Head.
Complessivamente con Dunleavy, Head e Murphy in campo il tiro da fuori
non è poi così assente, anche se c'è da dire che tutti gli elementi della
squadra quest'anno tirino molto male rispetto a prima.
Ci si chiede però di fronte a questi dati se sia il caso ancora di continuare il
progetto O'Brien che sembra ormai giunto al capolinea. L'impressione è che al
coach sia scappata di mano la situazione come dimostra l'ultima sconfitta
casalinga contro Memphis in cui decideva di panchinare per tutto il
secondo tempo i "titolari" Ford e Dunleavy, presi come capi espiatori di un
gioco che non esiste.
Inoltre neanche O'Brien sa quale sia la giusta formula di questa squadra.
Passato più di un terzo della stagione non è ancora riuscito a trovare un giusto
quintetto base, ne ha cambiati in quantità industriale ma mai ha voluto credere
veramente in uno di questi.
I tifosi attraverso il web non sono per niente felici e chiamano a gran voce
l'allontanamento di O'Brien, ma Bird è ancora convinto della sua
scelta. "Jim resterà , questa è la cosa che i giocatori devono sapere" –
ha affermato Bird – "Il suo posto è al sicuro, non gli avremmo allungato il
contratto se non avessimo avuto fiducia in lui, se i giocatori hanno problemi
vuol dire che saranno loro stessi a lasciare la squadra, non l'allenatore".
Dichiarazioni importanti ma che non nascono delle difficoltà oggettive di questo
team. "Non mi sta piacendo ciò che ho visto" – continua Bird –
"Dobbiamo sempre competere in tutte le gare e non sta succedendo, penso che
l'anno scorso avevamo giocato con l'intensità giusta e non a caso eravamo in
lotta playoffs, dobbiamo tornare a giocare con lo stesso spirito".
Un Bird a 360°. "Ho visto tutte le partite e le performance dei giocatori, mi
sono seduto anche in panchina per osservarli meglio, non sono soddisfatto di
loro. Capisco molto anche dalle loro facce in panchina e dal modo in cui parlano
fra loro, qualcosa non va".
Sostanzialmente un Bird che non vuole pubblicamente ammettere i suoi errori
nella scelta dell'allenatore ma che scarica le colpe sui giocatori. Sicuramente
la maggior parte dei fans non la pensano come lui.
Parlando di basket giocato le ultime quattro sconfitte sono arrivate in un modo
così netto che è sembrato che i Pacers non fossero una squadra NBA, ma forse più
vicina a una di D-League.
Si perdeva in casa 98-110 contro gli Hawks in una partita cominciata col piede
sbagliato e che poi è stata chiaramente in discesa per Atlanta. Chiudendo il
primo quarto sotto di 17 punti Indiana dimostrava di non poter vincere la
partita, anche perchè sperare che la squadra reagisse per un recupero era molto
difficile.
Dalla panchina erano significative le prove di Head e Tyler Hansbrough
(un giocatore che in poco tempo si è calato nello spirito Indiana a
differenza di altri) con 19 punti a testa.
Ma decisamente imbarazzante era la sconfitta a Miami per 114-80. Un passivo di
34 punti che per poco non raggiungeva il record di 35 raggiunto nella stagione
2004/2005 contro Phoenix, ma che poteva essere maggiore se l'ultimo quarto non
fosse stato puro garbage time.
Una chiara dimostrazione di inferiorità in una partita mai senza una storia, in
cui spesso non si riusciva neanche a fare un'apertura o a fare tre passaggi
nella stessa azione. Probabilmente la peggiore partita dell'anno che sta
finendo.
"Una partita da dimenticare" – dichiarava Murphy, forse l'unico
combattivo – "Siamo stati dominati in ogni aspetto del gioco, una sconfitta
terribile con un atteggiamento altrettanto terribile".
A Chicago contro i Bulls ancora una volta un brutto inizio di partita condito
con l'ennesimo quintetto base cambiato da coach O'Brien (dentro Solomon
Jones e nuovamente Ford al posto di Hibbert e Watson) condizionavano la
sconfitta per 104-95.
I Pacers perdevano anche Murphy e rispolveravano dalla panchina un energico
Josh McRoberts che contribuiva con 9 punti. Dalla panchina anche un buon
Hibbert che segnava 13 dei suoi 15 punti nel secondo tempo in un timido
tentativo di rimonta.
La sconfitta casalinga 110-121 ad opera dei Grizzlies era caratterizzata dal già
citato pungo duro di O'Brien che rinunciava per gran parte della
partita alle prestazioni di Ford e Dunleavy, dando una grande possibilità a Head
che rispondeva con una partita da ricordare: 30 punti.
Dunleavy paga soprattutto una condizione precaria per il fatto di non aver
potuto disputare il training camp, lo stesso giocatore ha detto che nelle prime
partite si ha l'adrenalina del giocare e quindi si soffre di meno ma
alla lunga l'assenza di una vera preparazione fisica si fa sentire. Inoltre paga
un disastroso 10-52 al tiro nelle ultime 6 uscite.
Ottima era la partita ancora di Roy Hibbert con 25 punti e 13 rimbalzi.
"Penso abbia giocato una buona gara" – dichiarava il coach a fine partita – "Il
problema per lui è quando non c'è e non riesce a darci quello noi vogliamo da
lui in post basso".
Si chiude così un 2009 avaro di gioie per i Pacers, ma si prospetta un 2010 in
salita.