Natale a New York

I Knicks stanno risalendo la china, a poco a poco…

Team Report natalizio, e per la prima volta negli ultimi sette anni il Natale pare più sereno nella grande mela.

Sono in molti a chiedersi se Mike D'Antoni sia un genio, o un incompiuto del parquet. Da giocatore è stato (a livello europeo) un genio, da allenatore è secondo i più un incompiuto. A New York è in una sorta di limbo, perché la scorsa stagione non ha saputo acciuffare i play off, mentre quest'anno paga il pessimo inizio dei knicks.

Ma la questione di fondo è, chi avrebbe fatto meglio con questo roster? In particolare l'anno scorso sono stati ceduti in corsa i due miglior giocatori, sacrificando dei probabili play off (primo turno?).

Questa stagione è iniziata malissimo, con problemi a ripetizione e l'imbarazzante inizio da 1 vittoria e 9 sconfitte. Non che la panca del baffo cominciasse a scricchiolare, ma dei dubbi più che legittimi iniziavano a sorgere ai più. Poi la riscossa pre natalizia, iniziata con la vittoria contro Phoenix; a mio parere il probabile crocevia della stagione.

Il record di dicembre (8 vinte, 3 perse) ha un dato interessante che può essere sfuggito ai molti, specie ai detrattori di D'Antoni. Già  perché a dicembre, in nove gare su undici gli avversari sono stati tenuti sotto quota 100.

Il motivo è semplice, come spiegato nel precedente team report. Mike ha rallentato il ritmo di gioco, giocando uno small ball meno frenetico e più ragionato, e limitando la rotazione ad otto elementi. A farla da padrone sono state le migliori percentuali al tiro, specie per la squadra che tira di più da tre nell'intera lega.

Ma come ben sapranno gli appassionati della palla a spicchi, i tiri a bersaglio non entrano solo per puro caso. Le fondamenta delle migliori performance al tiro sono quindi da ricercare nel gioco più ragionato, ma soprattutto nella difesa, specialemente in fase di rientro, concedendo molto meno agli avversari.

Il merito di questo miglioramento è a mio modesto parere di D'Antoni, il quale ha avuto l'umiltà  di cambiare in corsa e di adattarsi al materiale umano a disposizione.

Inoltre Mike ha proseguito per la sua strada senza guardare in faccia nessuno. Nate Robinson ed Eddie Curry compresi.

Robinson è stato accantonato perché D'Antoni non ha più sopportato l'immaturità  del piccoletto. I risultati sono dalla parte del coach, e dal mio punto di vista non posso che confermare, visto che Robinson dava si energia, ma era nullo in difesa. Un giocatore più dannoso che utile, e maggiormente propenso alla forzatura ed alla soddisfazione personale più che al gioco di squadra.

Su Curry il discorso è differente. Il giocatore si è impegnato, ha perso chili e si è dedicato al lavoro come non mai, tuttavia non può trovare uno spazio continuo nelle rotazioni di D'Antoni. Semplicemente è inadatto allo small ball, rallenta il gioco e non è in grado di apportare atleticismo ad un team che ne ha bisogno come il pane. Inoltre è impossibile da scambiare vista l'onerosità  del suo contrattone.

Ora la parola d'ordine è massima prudenza.
In primis perché è troppo presto per esaltarsi, e poi perché il record è comunque negativo, e nel corso della stagione arriveranno altri momenti di crisi.

In particolare l'aver ridotto la rotazione a otto uomini, comporta uno sforzo maggior per chi gioca. Spesso durante le ultime partite, gli avversari sono tornati sotto nel finale dopo che New York era stata avanti nei primi duetre quarti.

Il rischio è quello di spremere troppo otto giocatori e di avere le gambe molli nei momenti cruciali della stagione. Inoltre lasciando costantemente fuori dalla rotazione i rookies, difficilmente potranno fare progressi, sebbene sembrino ancora troppo acerbi al momento (specie Jordan Hill).

Il morale della squadra è alto, e la confidenza dei giocatori sembra in aumento. Potrebbe essere l'elemento determinante per uno dei roster meno talentuosi della lega, il cui futuro collante potrebbe essere per l'appunto lo spirtito di squadra.

Trade Nate

Nate Robinson, trade o buy out? Difficile a dirsi, specie di questi tempi. Unica certezza è che fino al 24 dicembre non si può cedere, causa il termine di 90 giorni dal rinnovo annuale precedentemente firmato a fine settembre.

Il giocatore è in una posizione delicata poiché possiede i cosiddetti bird rights, ed ha quindi il diritto di veto su ogni possibile trade. Inoltre il suo contratto è difficile da scambiare per i Knicks. Poiché il suo salario è aumentato più del 20% rispetto allo scorso anno (da 2.02 mln $ a 4 mln $), può essere ceduto solo in cambio di un contratto da 2.02 milioni di $ o meno (il tutto con un occhio alla scadenza, sottointeso giugno 2010).

Inoltre Walsh non vuole perderlo per nulla, convinto nella peggiore delle ipotesi di poterlo inserire in un sign and trade a fine stagione, sempre però che sia in grado di riconquistare un posto nel roster.

La situazione è abbastanza complicata.
In primis D'Antoni si è stufato dell'immaturità  di Robinson. Mike l'avrebbe lasciato volentieri a piedi già  da questa estate, lo ha mal sopportato nella prima parte della stagione, e dopo e ultime bambinate lo ha accantonato del tutto lasciandolo in panca senza giocare per dieci partite di fila.

I risultati danno ragione a D'Antoni il quale non ha schierato Robinson nemmeno nella sconfitta di Chicago, quando con Larry Hughes out il team ha subito un parziale nel quarto periodo di gioco, quando servivano forze fresche.

Tutto ciò ha fatto traboccare il vaso, e l'agente di Nate Aaron Goodwin ha chiesto a Walsh una trade per il suo assistito, particolarmente offeso dalle dichiarazioni di D'Antoni sul fatto che avrebbe fatto giocare anche Satana pur di vincere.

Vedremo se una trade, o un buy out (ipotesi difficile vista la scarsa propensione di Walsh a concederli) saranno possibili. Il giocatore vorrebbe una contender, Boston in primis, Orlando ed i Lakers a seguire, ma ogni scambio è difficile per quanto già  detto sopra.
Auguri Nate, sperando che il tuo Natale sia da un'altra parte.

Le partite
New York @ Charlotte L 126-99
New York @ Chicago L 104-118
New York vs LA Clippers W 114-107
New York vs Charlotte W 106-97
New York vs Chicago W 88-81

L'angolo del Gallo

Danilo Gallinari senza fretta, si è ripreso il posto di titolare.
Ha giocato su buoni livelli in tutte le ultime gare (tranne l'ultima vs Chicago), risultando determinante nella vittoria contro Charlotte al Garden. Oltre ai 26 punti messi a segno, Gallinari ha stoppato il lay up di Law che avrebbe portato la gara all'overtime. Una giocata determinante che ha mandato in visibilio il Madison, ed arrivata dopo due liberi su quattro che avrebbero potuto costare molto ai newyorkesi.

Il borsino dei giocatori

Chris Duhon sembra un altro giocatore, nel corso di dicembre ha cambiato marcia, mettendo insieme numeri finalmente decenti per una onesta guardia. Non è mai stato un fuoriclasse, ma il brocco visto finora era troppo brutto per essere vero.

Jonathan Bender è rientrato in tutta sostanza, per lui tre ottime prestazioni dalla panchina. Ha portato quello che serve al gioco di D'Antoni, un lungo atletico capace di tirare da tre, e prono alla stoppata. Incredibile come Bender, fuori dal 2005 a causa di un ginocchio a pezzi, sembri più avanti nella preparazione di Eddie Curry, rimasto fuori due settimane per un problema muscolare.

Il centro ex Chicago difficilmente troverà  spazio in quintetto, nonostante i compagni cerchino di coinvolgerlo il più nei pochi minuti in cui ha calcato i parquet NBA. Se il piano di Walsh era quello di farlo giocare il più possibile per poi impacchettarlo in una bella trade, pare miserabilmente fallito, o perlomeno una mission impossible.

Chi invece sta giocando parecchio è Jared Jeffries, il quale si sta dimostrando un difensore poliedrico in grado di marcare chiunque, dal play al centro avversario.

La poca produzione offensiva è bilanciata da quanto l'ex Washington è in grado di dare nella propria metà  campo. Ma anche in questo caso Jeffries è uno, anzi il più papabile per una cessione.

L'ala intasa il cap, e qualora emergessero dei contendenti verrebbe più che volentieri spedito altrove in cambio di nulla, purchè non sia a libro paga dopo giugno 2010. Personalmente posso scrivere che è poco atletico, ha una mano tremante, ed a volte è un po soft, ma quando ci si mette il ragazzo sa come difendere.

Larry Hughes, dopo ottime prove è stato appiedato da un infortunio. Il suo ruolo è stato preso egregiamente da Wilson Chandler, finalmente efficace al tiro, e produttivo anche in difesa.

Harrington continua prendersi caterbe di tiri, e mette punti in saccoccia nonostante le pessime percentuali. Ha perso il posto in quintetto ma si gioca tranquillamente i suoi 35 minuti a partita, vista la tendenza di D'Antoni ad utilizzare una rotazione di otto uomini. Big Al è un giocatore a prova di nervi, alterna delle ottime cose a delle sciocchezze da "campetto". A sua parziale difesa si può notare un pur minimo tentativo di fornire qualche assist, anche se tiri fuori della sua portata non ne conosce ancora.

David Lee è la consueta macchina da doppia doppia, e continua a sviluppare il suo jumper, che pian piano da lavoro in corso sta diventando un semi automatismo. Sorprendente, per chi lo segue da inizio carriera, come sia migliorato nell'utilizzo della mano destra. La vittoria contro i Clippers nasce da un suo tap in determinante; mentre l'ultima contro Chicago porta la sua firma con un jumper (fortunoso) dall'angolo a 5 secondi dal termine.

Prossime partite
Le ultime partite del 2009 dei Knicks prevedono nell'ordine:
– Venerdì 25 vs Miami nel Christmas match (In maglia verde stile San Patrick's day)
– Domenica 27 vs San Antonio
– Martedì 29 @ Detroit
– Mercoledì 30 @ New Jersey

Il 2010 sarà  l'anno della riscossa (specie dopo giugno?), i tifosi lo sperano.
Le prime gare dell'anno prevedono:
– Venerdì 1 @ Atlanta
– Domenica 3 vs Indiana
– Giovedì 7 vs Charlotte
– Sabato 9 @ Houston
– Lunedì 11 @ Oklahoma City
– Mercoledì 13 @ Philadelphia

Da parte mia tanti auguri di Buon Natale a Tutti i lettori del sito, ai tifosi di basket (specie chi tifa per i Knicks), ed agli affezionati lettori del team report.

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