DaMarcus Beasley, 27 anni, ala dei Rangers Glasgow e della Nazionale USA
Stavolta sembra tornato davvero. A vedere gli ultimi match dei Rangers Glasgow ci sarebbe da chiedersi come mai Walter Smith continuasse a tenere fuori DaMarcus Beasley in questa stagione. Ma a difesa del manager dei Rangers c'è da dire che non è che Beasley prima gli avesse mai dato occasione di dubitare delle scelte fatte, visti gli scarsi risultati in campo nei pochi minuti avuti. Dall'altra parte poi, l'ex Chicago, PSV e Man City - in Scozia dall'estate 2007 – è stato continuamente frenato da stiramenti vari.
Dalla sua famosa esultanza di quando andò in gol in Champions League in casa dell'Olympique Lyonnais - ululando alla luna - sembra passato un secolo. Addirittura il suo ultimo gol - prima di quello di martedì scorso al Dundee United, seguito dal quarto nel 6-1 contro il Motherwell - risaliva addirittura alla finale di Scottish Cup del 2008 contro il Queen of the South. Un po' troppo tempo per un centrocampista offensivo che aspira ad essere un nome sul mercato internazionale.
Purtroppo la stagione passata è stata forse la peggiore nella carriera del 27enne Beasley. Per lui solo 12 partite giocate con Smith che gli preferiva Kyle Lafferty e Stevie Smith. Bob Bradley, CT della Nazionale USA che conosce Beasley da quando aveva 16 anni, era stato chiaro: lascia l'Ibrox Park e cercati un'altra squadra che ti faccia giocare con continuità se vuoi tenerti il posto in Nazionale. Ma i Rangers non hanno ricevuto nessuna proposta seria, e Beasley si è ritrovato di nuovo ad iniziare dal fondo per riguadagnarsi la fiducia di Walter Smith.
E fino alla sua convocazione per il match di Champions League (finita male per i Rangers, ultimi nel proprio gruppo) contro il Siviglia ad inizio dicembre sembrava proprio che anche questa stagione fosse da considerare buttata. Beasley infatti si ritrovava così poco impegnato da trovare il tempo di lanciare una sua linea di gioielli!.
Anche con la Nazionale USA sembrava che Beasley avesse imboccato ormai la fase discendente, con Bradley che lo ha quasi ignorato (per non parlare del tentativo disperato di provarlo da terzino sinistro) per le qualificazioni ai prossimi Mondiali in Sudafrica. Alla faccia della vasta esperienza internazionale di Beasley (89 partite, 17 gol e 12 assist con la Nazionale, due Mondiali alle spalle, e tanta Champions'), che però sembrava giunta al termine, almeno a certi livelli.
Ma in un mese tutto sembra cambiato. Richiamato in squadra da Walter Smith, forse conscio della volontà di Beasley di mollare Glasgow a gennaio, questi si è ritrovato tra le mani il DaMarcus Beasley di una volta, bravo a difendere e a proporsi in avanti, capace di ottime prestazioni contro St Johnstone, Dundee United e nella goleada contro il Motherwell. L'inserimento di Beasley ha reso assai più vivace la fase offensiva dei Rangers grazie al suo continuo movimento sulla fascia destra accoppiato a quello di Nacho Novo sulla destra, entrambi bravi nel servire la coppia d'attacco formata da Kris Boyd e Kenny Miller.
Il suo rientro in squadra e il suo ottimo rendimento hanno attirato immediatamente l'interesse di Bradley e la voglia del giocatore di non muoversi dai Rangers, almeno fino a fine stagione, anche percé al momento Smith non sembra avere nessuna volontà di lasciarlo andar via. "Negli ultimi due mesi è entrato in forma allenandosi molto bene, e di conseguenza gioca molto bene", ha dichiarato Smith. "Fino a poco tempo fa voleva andarsene per giocare altrove, per non perdere i Mondiali, ed era comprensibile. Ma adesso non ha nessuna ragione per cambiare squadra", ha aggiunto.
E quindi ciò che sembrava impensabile fino ad un mese fa, e cioè rivedere Beasley in Nazionale per i Mondiali - specie dopo le pessime prove nei match di qualificazione mondiale e nei primi due di Confederations Cup – sembra invece un passato lontano. Anche perché il problema vero era che Beasley non era a posto fisicamente, scontando ancora i postumi del lungo stop seguito alla rottura dei legamenti rimediata in Champions League contro lo Stoccarda. Ma grazie alla continuità che sta acquisendo coi Rangers, è chiaro che può essere ancora un giocatore fondamentale per gli USA, tanto più a seguito del brutto incidente automobilistico in cui è incappato Charlie Davies e che purtroppo terrà fuori l'ala del Sochaux (tra I migliori in Confederations Cup) fino a dopo i Mondiali, se mai recupererà pienamente fvista la gravità delle lesioni.
Mondiali in cui invece spera ancora il 23enne centrocampista Maurice Edu, compagno di Beasley nei Rangers. Reduce anche lui da un brutto infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori per mesi, l'ex Toronto si è rivisto in campo per la prima volta lunedì scorso, giocando 80 minuti contro le riserve del Partick Thistle. Pienamente recuperato dal punto di vista clinico, Edu farà ora di tutto per riprendersi il posto in squadra raggiunto nella passata stagione, in cui aveva fatto vedere ottime cose. Per lui la possibilità potrebbe arrivare presto, visto il calendario congestionato dei Rangers nel periodo natalizio, che li vedrà scendere in campo tre volte in una settimana (Hibernian, Dundee United e il 3 gennaio per l'Old Firm, il derby contro il Celtic). Questi mesi a venire saranno cruciali per Edu e per le sue speranze di rientrare tra i 23 che Bradley porterà in Sudafrica.