Primi problemi in Arizona

I Suns e Stoudemire continuano ad essere in una buona posizione nonostante le ultime sconfitte

Nell'ultimo Team Report ci chiedevamo se questi Suns facessero sul serio e credevamo che la serie di partite complicate che si avvicinava ci avrebbero aiutato a rispondere al nostro quesito.

Dopo le ultime dieci partite, chiuse con un bilancio di quattro vittorie e sei sconfitte, però, non è ancora chiara la risposta. Sarebbe facile rispondere di no, basandosi sulle brutte sconfitte a New York, Cleveland o Los Angeles ma non si possono ignorare i segnali positivi della vittorie contro gli Spurs, i Magic e l'alibi del calendario che ha costretto i Suns a giocare 17 partite su 27 fuori casa o anche l'infortunio al "sixth man" Barbosa.

Certo, perdere di 27 a New York contro i mediocri Knicks non è la prestazione che ti aspetteresti da una squadra che punta molto in alto.

"Hanno giocato meglio di noi - dichiarava Nash, visibilmente deluso - ci vergogniamo della nostra partita e dobbiamo svegliarci perché così non possiamo giocare". Dopo una sconfitta del genere viaggiare a Cleveland per giocare il giorno dopo in casa di LeBron e Shaq non è proprio quello che ci voleva, ma questa ingiustizia del calendario non sembra abbastanza per giustificare un'umiliazione come quella che i Suns hanno sofferto contro i Cavs.

Possiamo permetterci di chiamarla umiliazione perché non c'è davvero altro modo di definire una partita in cui il miglior attacco della lega segna 29 punti nel primo tempo e perde di 19 già  all'inizio del secondo quarto. Gentry, tuttavia, la vedeva in modo diverso: "Siamo una buona squadra. Siamo solo un po' in difficoltà . Non è nulla che non si possa correggere. Abbiamo bisogno di tornare ad allenarci".

Anche Nash si riferiva allo stesso problema: "Abbiamo bisogno di tornare a casa e stare un po' di tempo in palestra. Credo che abbiamo avuto solo un allenamento nelle ultime sei o sette settimane. Anche le partite in casa sembrano partite in trasferta perché ci fermiamo solo per un giorno".

Anche se potrebbero sembrare semplici scuse, è tutto vero.
Pensate che Phoenix ha giocato due partite di seguito in casa soltanto una volta in questi due mesi e ha già  avuto sei "back-to-back" (due partite in due serate). In questi sei "back-to-back" sono arrivate quattro sconfitte delle nove stagionali. La sfortuna ha anche volute che le due partite contro i Lakers fossero entrambe il giorno dopo aver giocato un'altra partita.

"Senza dubbio ci sono alcune cose che sono allarmanti - dichiarava Grant Hill - Cose che dobbiamo correggere ma penso che possiamo farlo".

La difesa, per esempio, ricomincia ad essere una fonte di preoccupazione. Dopo un buon inizio, i Suns sono la terza peggior squadra della NBA in quanto a efficienza difensiva (numero di punti subiti per 100 possessi degli avversari). Tuttavia, la sensazione è che la squadra sia migliorata molto in difesa.

Non soffre più così tanto sui pick'n'roll e non si sono viste molte partite in cui il playmaker rivale ha segnato 25 o più punti, qualcosa molto comune l'anno scorso. Inoltre, i Suns hanno perso soltanto una volta quando sono arrivati all'ultimo quarto davanti agli avversari, il che è un chiaro segno di una squadra che sa difendere quando ce ne è bisogno.

La vittoria contro gli acerrimi rivali di San Antonio è la perfetta rappresentazione di questa apparente contraddizione. Dopo il primo tempo i Suns guidavano la partita 67 a 52, poi, dopo un terzo quarto in cui gli Spurs hanno maltrattato la difesa di Stoudemire e soci, il vantaggio si è ridotto a soli 5 punti. Nell'ultimo quarto, dopo aver concesso 32 punti nel terzo, gli uomini di Gentry hanno fermato gli Spurs e li hanno limitati a soltanto 20 punti.

"Questa sì che è una gran vittoria" affermava un entusiasta Gentry dopo la partita. L'allenatore aveva anche qualche parola d'elogio per Stoudemire che, secondo lui, aveva fatto "un ottimo lavoro" su Duncan, difendendolo senza l'aiuto dei raddoppi per quasi tutta la partita.

È proprio Stoudemire forse la miglior notizia di questo mese di Dicembre.
Il numero 1, infatti, dopo un inizio di stagione buono ma non eccezionale, probabilmente dovuto al lento recupero dall'operazione all'occhio, sembra essere tornato ai suoi soliti livelli da All-Star.

Soprattutto a rimbalzo è evidente il miglioramento: dopo aver catturato solo 7,1 rimbalzi a partita a novembre, una cifra molto mediocre, a dicembre può vantare un ottimo 10,8 grazie a sei partite in doppia cifra (una delle quali, contro i Kings, con 21 rimbalzi).

I Suns sono ora 18-9 e hanno di fronte a se nove partite su undici in casa, dove sono ancora imbattuti e non perdono dalla stagione scorsa per un totale di diciotto vittorie consecutive allo US Airways Center.

Se continuano a giocare così bene in casa potrebbero lasciare da parte i brutti segni di queste ultime settimane e confermare sul campo che erano soltanto il prodotto di un calendario difficile.

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