I primi passi di Danica in NASCAR

La Patrick impegnata nei suoi primi giri su una stock car a Daytona

In questi giorni Danica Patrick ha mosso i primi passi nel mondo NASCAR, partecipando ai test della ARCA RE/MAX Series sul Daytona International Speedway con il JR Motorsport, il team che fa capo a Dale Earnhardt jr, sotto la guida attenta di un crew chief esperto come Tony Eury jr.

Alla fine dei tre giorni di test (rallentati dalla pioggia), la Patrick è risultato quattordicesima nella graduatoria generale. I test hanno mostrato dei segnali incoraggianti, anche se si è deciso comunque di rinviare il debutto nella Nationwide Series dal weekend di Daytona a quello seguente, sul California Speedway, mentre dovrebbe essere confermata la sua partecipazione all'evento inaugurale della ARCA RE/MAX Series, che si disputa sempre a Daytona il weekend precedente quello della 500 Miglia Sprint Cup.

Il primo giorno è stato piuttosto complicato, e il tanto atteso debutto non è stato molto lungo.
La Patrick ha fatto appena cinque giri prima che la pioggia cancellasse la giornata. Ma alla fine dei test, la domenica pomeriggio, la Patrick aveva preso il suo ritmo, correndo fianco a fianco con le altre vetture e non mostrando alcuna esitazione a modificare la sua linea, testando come la sua auto si comportasse in mezzo al gruppo e come reagisse alle turbolenze.

“Senza fare nessuna pazzia, ho fatto tutto lentamente”, ha affermato la Patrick.
“Ho cercato di imparare la vettura. Quello che mi ha colpito è che con il movimento che hanno queste vetture, non credo che ci vorrei andare a 230 mph. Sono stata attenta, ho mantenuto il piede giù e cercato di non essere eccessiva con il volante. Non volevo avere un incidente, ma era tutto a posto. Mi sono fidata della vettura. Ho avuto fiducia nella preparazione della macchina. Ho fiducia in Tony. Sicuramente ho avvertito molto più movimento di quanto sono abituata nelle curve.”

In totale, la Patrick ha percorso circa 100 giri a giornata, tra la vettura principale e quella di riserva. “Abbiamo avuto una buona giornata”, ha detto la Patrick il sabato. “Prima abbiamo fatto una serie di pochi giri da soli, per essere tranquilli e metterci a posto. Poi abbiamo iniziato a fare una serie di giri più lunga. E' stato molto divertente. Non c'è spazio per l'errore. La giornata è stata produttiva e ho imparato molto e mi sento molto a mio agio in macchina. E' diverso da quello che sono abituata a guidare. È possibile stare molto più vicini e stare in mezzo agli altri. Ma stando così vicini non c'è spazio per l'errore.”

La giornata di domenica è stata utilizzata per incrementare le prestazioni, anche se si è conclusa un po' anzitempo per un problema all'acceleratore. “L'acceleratore si bloccava un pò”, ha detto la Patrick. “Ho dovuto fare attenzione a non stare troppo attaccata agli altri. Comunque oggi ero in grado di stare più vicina di quanto non fossi capace sabato.”

“Quello che mi ha sorpreso maggiormente è che si può correre molto più vicini di quello che pensavo”, commenta la Patrick. “Rispetto alla IndyCar, ho trovato un po' più impegnativo ottenere le giuste spaziature. Ho trovato un po' di difficoltà  ad andare dietro a qualcuno, o ad andare a riprenderlo. Ho avuto bisogno di stare molto vicina a chi mi precedeva per trarne vantaggio.”

Questo è stato il primo di molti test che la Patrick effettuerà  nei prossimi mesi. Già  ne sono previsti due, tempo permettendo, a Pikes Peak, in Colorado, e a Charlotte. L'obiettivo del team è quello di mettere la Patrick in grado di stare almeno nella top 15, mentre la Patrick non vuole esprimersi a riguardo.

“Io mi fido completamente di Tony, e di quelle che sono le sue aspettative”, ha detto.
“Direi che mettere un numero su queste aspettative è una mossa audace. Io non lo faccio. Non vorrei mai essere ritenuta responsabile o giudicata per questo.”

Ovviamente la Patrick in NASCAR è una bella sfida anche per chi gli sta accanto. Il suo crew chief Eury jr ha quasi dovuto imparare una lingua diversa per tradurre la terminologia che la Patrick usa in IndyCar in un "linguaggio stock car".

Quando lei parla di sottosterzo o sovrasterzo, si deve intendere stretto o ampio. Parla di apportare gli adeguamenti dalla parte anteriore sinistra la posteriore destra al posto della posteriore sinistra verso la parte anteriore destra.

“Sto cercando di fare in modo che lei non debba cambiare il suo modo di pensare”, ha detto Eury. “In generale sta facendo bene. Sta imparando come stare nel gruppo, cosa succede a stare in gruppo. Abbiamo girato con molto carburante per farla stare fuori il più a lungo possibile. La cosa che più mi ha impressionato di lei è quanto rapidamente diventa più veloce. Si prende il suo tempo, ma è fantastico lavorare con lei perché ha una grande personalità . A lei piace divertirsi, ma al tempo stesso è molto seria. Si è adattato molto velocemente alla macchina. Ha fatto un grande lavoro, perché rispetto a quello a cui lei è abituata c'è molto più movimento, molto più spazio, le auto sono molto più pesanti e hanno meno carico aerodinamico.”

Ovviamente, oltre che in pista la Patrick si è dovuta destreggiare anche fuori dalla pista.
“C'è stato un po' di circo là  fuori”, ha detto. “Ho familiarità  ad avere persone intorno, ma quando non c'è molto altro da fare è divertente. Mi sento sotto obiettivo. Sono fortunata per questo, ma sicuramente sembrava ci fosse un bel po' di interesse. Ho sentito le luci delle telecamere addosso per tutto il giorno.”

A vederla muovere i primi passi in NASCAR c'era pure il suo presidente, Mike Helton diminuito. “Ovviamente c'era molta attesa quando sono arrivati Matt Kenseth o Dale [Earnhardt] jr”, ha detto Helton. “C'era attesa quando Tony Stewart ha deciso di passare dalle ruote scoperte al nostro tipo di gara. Ma io non credo di aver mai visto nulla di simile.”

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