Il Senso dell’MVP

Justin Morneau, vincitore improbabile per l'AL

Tempo di premiazioni, ed ecco che si ripropone l'annoso dilemma sul significato di MVP, Most Valuable Player.

National League

Ieri sera Ryan Howard, dei Philadelphia Phillies è stato premiato come MVP della National League. Ha vinto il premio battendo Albert Pujols, da poco laureatosi campione coi suoi St. Louis Cardinals. Il voto è stato da molti giudicato come "inevitabile", dopo la super-stagione di Howard, splendido leader dei suoi Phillies al secondo anno in MLB. Howard ha messo paura a tutti col suo swing ed ha spedito tanti lanci a distanza siderale, colpendo ben 58 HR e portando a casa 149 punti.

Impressionante, no? Si, ma poi magari ci si dimentica che Pujols abbia avuto una BA migliore (.331 contro .313), una OBP migliore (.431 contro .425), una SLG migliore (.671 contro .659), ha battuto solo una valida da extra-base in meno (83 contro 84), solo 8 RBI in meno (137 contro 149) e solo 9 HR in meno (49 contro 58). Insomma, è stato migliore nelle proporzioni, ma peggiore dal punto di vista dei totali (solo alcuni, peraltro). Perché? Perché molti si sono evidentemente dimenticati dell'infortunio subito da Pujols ad inizio stagione, che gli ha fatto perdere parecchio tempo. Infatti Re Albert ha quasi pareggiato i totali di Howard benché abbia avuto quasi 50 turni di battuta in meno a disposizione (535 contro 581)!!!

Pujols è stato anche molto più bravo a gestire i turni stessi. Howard in pratica ha cercato con insistenza i fuoricampo, andando strikeout ben 181 volte, contro le sole 50 di un immaginifico Albertone. In compenso, le basi su ball ottenute da Pujols, 92, non sono state molte di meno rispetto a quelle del suo omologo Philadelphiano, 108.

Vogliamo anche considerare il fatto che sia più facile battere un fuoricampo a Philly che a St. Louis (a causa delle dimensioni del campo)? La OPS+ è una statistica che prende OBP e SLG e le soppesa a seconda dei "fattori" del campo, mostrando in maniera ancor più stridente la differenza di rendimento tra i due. Pujols ha avuto 180 di OPS+ (100 è la media MLB), Howard solo 170.

Abbiamo dunque determinato come Pujols abbia avuto una stagione migliore. Non parliamo della difesa: orripilante e da mettersi le mani nei capelli quella di Howard, ottima e concentrata quella di Pujols. Ma soprattutto, dovremmo prendere in considerazione un fattore che molti dichiarano essere fondamentale nell'assegnazione del premio, ossia la posizione della squadra. St. Louis ha vinto la propria division guidata dal suo leader dominicano. Philadelphia invece ne è rimasta fuori. Allora come ha fatto a vincere Howard?

Risposta semplice: HR e RBI. Storicamente (ed ancor di più negli ultimi anni) ha sempre vinto lo slugger più impressionante. Quello che, a prescindere dall'effettiva importanza in seno alla squadra o per la classifica, ha messo più numeri da battitore di potenza. Ai votanti del BBWAA (Baseball Writers Association of America) sono sempre piaciuti questi" e per Howard si è confermata la tradizione. Una tradizione nella quale non ci riconosciamo (vorremmo che vincesse il giocatore migliore, o quello più utile alla propria squadra), ma che ormai è tale e consolidata e prevarica le posizioni in classifica.

American League

Stasera è stato nominato il vincitore dell'American League, e c'è un giocatore che è in pratica la fotocopia (a colori e migliorata, oseremmo dire) di Howard, ossia David Ortiz.

Ortiz ha guidato l'American League con 54 HR e con 137 RBI, nonostante problemi fisici che gli hanno fatto perdere una decina di partite quando era caldissimo. E' stato il secondo in AL per battute da extra base (dopo Grady Sizemore). Ha guidato l'American League per basi totali (355), basi su ball (119, massimo in MLB), ha ottenuto più BB che SO (119 a 117), è stato quinto per OBP (.413), secondo per SLG (.636) e terzo per OPS (1.049). Ha eguagliato il record di fuoricampo in partite fuori casa di ogni epoca (32, eguagliato Babe Ruth). Ha messo su quei numeri di potenza nonostante giocasse in casa nello stadio peggiore per un mancino, Fenway Park (infatti solo 22 fuoricampo sono arrivati a Boston). Ha battuto una serie impressionante di walkoffs, a tratti ha trasportato la squadra sulle proprie spalle, è stato il terrore dei pitchers avversari nei momenti caldi e conclusivi, quando la clutchness diventa fondamentale. Ha realizzato il record di franchigia di fuoricampo stagionali (spodestato Foxx dopo quasi 70 anni).

Ebbene, ha vinto Justin Morneau. Perché? Perché i Red Sox, a seguito dell'incredibile serie di infortuni di agosto, non si sono qualificati per i playoffs. Bella coerenza rispetto alla National League.

Justin Morneau ha battuto 34 HR (dodicesimo in AL) e 130 RBI (secondo). E' stato settimo per BA e ottavo per OPS. I suoi numeri non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli di Ortiz, eppure essendo il migliore slugger tra i giocatori delle 4 squadre qualificate ai playoffs (l'altro papabile era Frank Thomas, ed è arrivato quarto), ha vinto lui.

Risulta grottesco probabilmente il modo in cui siano stati usati due pesi e due misure per le due leghe: nella prima è stato premiato Ryan Howard, ossia il giocatore con più HR e RBI, nonostante non si sia qualificato per i playoffs e nonostante Albert Pujols lo abbia sovrastato in qualsiasi categoria statistica e abilità  (anche difensivamente), tranne quelle due. Nella seconda invece è stato premiato Justin Morneau, il migliore slugger tra quelli qualificati ai playoffs, dimenticandosi invece di Ortiz, Hafner e Ramirez, come Howard non qualificati ai playoffs. Dov'è la logica? Probabilmente non c'è, sebbene i votanti siano esattamente gli stessi.

E' molto triste vedere comunque un giocatore come Joe Mauer finire così indietro nel voto, addirittura sesto. Mauer è stato il primo catcher a vincere il batting title nell'American League. Ha battuto con potenza, ha ottenuto tante BB ed è stato tra i migliori in qualsiasi categoria offensiva, pur essendo tra i migliori ricevitori difensivi della lega. Derek Jeter, giocatore simile a Mauer ma lievemente sotto rispetto al rendimento del 23enne dei Twins, sospinto dalla pubblicità  e dal richiamo del proprio nome, si è arrampicato fino ad un secondo posto probabilmente meritato, ma dietro al giocatore sbagliato, che sia Ortiz (secondo tradizione, come mostrato anche dal voto NL) o Mauer (secondo valori sul campo).

Ha vinto invece Morneau, uno che per molti non è neanche l'MVP della propria squadra (dietro Joe Mauer e Johan Santana), e dobbiamo ancora ben capire secondo quali criteri. Che sia chiaro: Morneau è stato uno dei migliori giocatori dell'anno, e quello a cui ci opponiamo non è necessariamente la sua elezione, ma il fatto che manchino criteri coerenti da un anno all'altro, e talvolta anche da una lega all'altra. L'MVP è un premio che sta perdendo credibilità  anche e soprattutto per motivi del genere. Quando si decideranno ad avere criteri precisi?

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