Per David Garrard un'altra gara di sostanza: 3-1 il suo record da titolare nel 2006.
L'undicesimo Monday Night stagionale ha messo di fronte due squadre assolutamente bisognose di una vittoria per continuare a tenere le unghie bene aggrappate alla zona playoffs, quelli della Nfc per i New York Giants, quelli della Afc per i Jacksonville Jaguars.
La partita è stata l'occasione per salutare il ritorno di Tom Coughlin all'Alltell Stadium, per la prima volta avversario della stessa squadra che lui stesso aveva plasmato e cresciuto sin dalla sua nascita, portandola per ben due volte a giocarsi un Championship nei primi anni di esistenza; suoi avversari l'elegantissimo Jack Del Rio, che da lui aveva preso le consegne e che ieri si è fatto vedere tirato ed incravattato a dovere sulla sideline, e David Garrard, quarterback scelto nel 2002 proprio da Coughlin con il quale la squadra della Florida detiene nell'ultimo biennio un record più che felice.
E saremmo pronti a scommettere che solo per una serata, il sergente di ferro avrebbe fatto volentieri cambio prendendosi il potente sostituto di Byron Leftwich, che andrà sotto i ferri in questi giorni per la questione caviglia, vista la povera performance di Manning piccolo, quel Eli che oramai da tre partite sta giocando male e sul quale la fiducia reciproca da parte dei suoi ricevitori sta piano piano scemando partita dopo partita.
Alla squadra divenuta la brutta copia di ciò che era stata nella brillante partenza di campionato, seppur dovendo forzatamente considerare gli infortuni di Strahan, Toomer, Umenyora, Madison, Petitgout e Short, è stata riservata una bella strigliata a fine partita, così forte che nemmeno i muri degli spogliatoi dello stadio hanno potuto opporre resistenza.
La sconfitta per 26-10 non è certo piaciuta al duro coach, e figuriamoci se sarà piaciuta a Jeremy Shockey (7 ricezioni, 82 yards), apparentemente predicatore in mezzo al deserto in lotta con il fatto che gli schemi chiamati per lui sono sempre pochi rispetto alle sue potenzialità (e questo è vero) nonché con il fatto che ancora una volta i lanci di Manning indirizzati a lui sono stati effettuati con una cattiva meccanica e con una certa sufficienza, fattori che hanno caratterizzato l'intera partita del quarterback da Mississipi.
I Giants hanno fatto ancora troppi errori, Eli si è fatto intercettare in due distinte occasioni leggendo male le coperture avversarie, si è fatto strappare un pallone trasformato in 6 punti pur avendo la possibilità di subire il semplice sack (gioco fortunatamente annullato dagli arbitri) e quando questi episodi sono addirittura coincisi con una delle peggiori giornate di Tiki Barber (27 yards su corsa), il vero motore di questo sistema, le cose sono precipitate velocemente anche di fronte ad un avversario perennemente in difficoltà una volta dentro la redzone.
Quest'anno abbiamo imparato a conoscere i Giants come una squadra che fatica ad entrare in ritmo, che si trasforma in un qualcosa di decisamente più consistente nei secondi tempi di molte delle gare disputate nel 2006, ma ieri non vi è stata traccia di ciò se non nei pochi sprazzi davvero illuminati, uno su tutti il bellissimo TD di Plaxico Burress (65 yards) nato da uno screen pass, con l'ex Steeler a dribblare due avversari nel giro di poche yards distribuendo giusto un paio di brutte figure tra le secondarie di Jacksonville.
David Garrard, invece, si sta guadagnando con pieno merito i gradi di titolare di questi Jaguars ed onestamente li avrebbe presumibilmente meritati anche con un Leftwich in salute: belle le spirali lanciate in direzione dei principali ricevitori, con Ernest Wilford autore di 4 ricezioni già nel primo tempo (5 per 72 yards al termine) e con qualche drop di troppo da parte di Matt Jones e soprattutto di Reggie Williams, beccato dal pubblico ed in netto calo di produzione sia in termini di yardaggio che di mete. Lo stesso Jones, spesso infastidito dagli infortuni in questo campionato, è comunque riuscito a dare spettacolo in occasione dell'unica ricezione di partita, avvenuta dopo un suo taglio nel mezzo e conseguente corsa dietro ai blocchi, che ha portato ad un guadagno di ben 49 yards, il gioco più lungo della sua giovane carriera.
Più che buono, come già è capitato sovente, il livello del running game, distribuito tra Fred Taylor e Maurice Drew-Jones, andati a firmare un TD per ciascuno; il terreno scivoloso ha creato un po' di problemi allo stile danzante di Taylor, che nel primo tempo ha commesso un fumble proprio in prossimità della linea di meta, senza tuttavia impedirgli di ammassare 79 yards in 24 portate, mentre 45 in 9 tentativi sono state quelle di Drew-Jones, come di consueto utilizzato nei terzi down e per interi drives del secondo tempo.
Tornando a Garrard (19/32, 249 yards), è impressionante ciò che questo giocatore è stato in grado di portare in campo per la sua squadra: 3-1 da titolare in questo 2006, David ha lanciato con estrema precisione e potenza colpendo i ricevitori nei numeri, permettendosi qualche pallone più alto del solito data la stazza media del suo trio di bersagli; tuttavia ciò che ha impressionato maggiormente è stato quel primo down preso di corsa dopo aver evitato un sack già fatto, rimanendo non si sa come in piedi grazie ad un fisico da linebacker ed andando di persona a procurarsi 13 yards importantissime.
L'attacco da lui guidato ha delineato un difetto già riscontrato nel 2005, ovvero l'impossibilità di sfruttare la presenza all'interno delle 20 yards in modo pieno: i Jags sono andati in meta in due occasioni su cinque viaggi totali, regalando all'ottimo Josh Scobee due field goals facili facili e perdendo un pallone a favore di Antonio Pierce, andato a recuperare il fumble menzionato prima ai danni di Taylor causato dal contatto con la safety Gibril Wilson.
A queste problematiche ha risposto una difesa che ha recuperato appieno l'importante Marcus Stroud, componente assieme a John Henderson della miglior linea interiore della Nfl e responsabile della peggior partita stagionale di Barber, e buonissimo è stato il lavoro nelle coperture con il linebacker al primo anno Clint Ingram a registrare un intercetto e con Daryl Smith ad avere successo nel mezzo in un ruolo non suo, in sostituzione di quel Mike Peterson che purtroppo è stato perso per la stagione. Da notare che tre quarti di partita sono stati spesi con Gerald Sensabaugh nella posizione di strong safety, dopo l'infortunio occorso a Donovin Darius (purtroppo fuori per la stagione) nel primo tempo, con il sostituto autore di una partita più che buona sia dal punto di vista della tecnica di placcaggio che dal senso della comprensione dello svolgimento del gioco.
Questa vittoria era necessaria ai ragazzi di Del Rio per mantenere il contatto con la wild card nella Afc, anche quest'anno particolarmente dura, ed il record di 6-4 li posiziona alla pari di Kansas City per l'ultimo posto disponibile per la qualificazione; i Giants, invece, perdono l'intero cuscinetto di vantaggio che avevano accumulato nelle prime settimane di gioco e con il medesimo rapporto tra vittorie e sconfitte sono ora alla pari di Dallas, con il rischio di lasciare in qualsiasi momento la supremazia della Nfc East: dato che chi si ferma ora rischia di perdersi per sempre, per i Big Blue sarà meglio darsi una bella scrollata dai problemi, o con questo tipo di concorrenza si rischia di rimanere addirittura fuori dalla porta"