Kobe Bryant, uno che in campo ancora si diverte, e molto…
Dopo qualche passo falso in avvio, i Los Angeles Lakers sembrano aver preso il ritmo ed incanalato la stagione sui giusti binari. Nel periodo che prenderemo in considerazione i giallo-viola hanno fatto poker, agevolati da un calendario favorevole che ha permesso loro di vincere tutte le partite disputate.
Il cammino della squadra non va esaltato, ma neanche sottovalutato. Come abbiamo visto, in questa prima parte di stagione i ragazzi di Phil Jackson avevano a tratti deluso dal punto di vista dei risultati ma soprattutto del gioco, facendo emergere dei problemi non del tutto inattesi ma che avevano fatto comunque scattare un campanello d'allarme.
Piano piano le cose si stanno aggiustando, e in attesa di test più impegnativi si possono già evidenziare alcuni temi importanti che ci accompagneranno nei prossimi mesi.
RISULTATI
24 novembre: Los Angeles Lakers vs New York Knicks 100-90 (W)
28 novembre: Los Angeles Lakers @ Golden State Warriors 130-97 (W)
29 novembre: Los Angeles Lakers vs New Jersey Nets 106-87 (W)
1 dicembre: Los Angeles Lakers vs New Orleans Hornets 110-99 (W)
4 vittorie su 4, tutte con almeno 10 punti di scarto. Sicuramente ci si poteva aspettare almeno 3 successi da queste gare, ma il fatto che i giallo-viola non solo abbiano vinto ma anche convinto è un bel segnale.
Il primo posto nella Western Conference è stato agguantato, e ad oggi il record recita 14 vittorie e 3 sconfitte. Inutile dire che, per i Lakers e per qualsiasi altra contender, sarà importante mantenere la testa della propria Conference ma anche dell'intera Lega da qui ad aprile. Ad oggi Bryant e compagni hanno il miglior record dell'NBA, anche se la strada è ancora molto lunga e le pretendenti di certo non mancano.
Inoltre, avevamo evidenziato già ad inizio stagione che l'avvio dei losangelini pareva particolarmente propizio, dato l'elevato numero di partite disputate in casa. Fino ad ora tutto è andato secondo le previsioni, e la squadra ha ben poco da rimproverarsi sotto il profilo dei risultati.
La squadra
Certo, la scarsa qualità degli avversari aiuta ad emettere un giudizio positivo sui giocatori, ma c'è da dire che le prestazioni di questo periodo sono state davvero convincenti. Il gioco è stato fluido e le giocate individuali si sono ben alternate ad una circolazione di palla brillante a cui ci siamo abituati negli ultimi anni.
Altri problemi tattici sono rimasti nel cassetto, e ci riferiamo in particolar modo all'integrazione di Ron Artest nel sistema triangolo e all'apporto della panchina, finalmente degno di nota. Artest non ha fatto mancare la propria grinta in difesa e in attacco ha svolto il proprio compito con giudizio, mentre la panchina si è fatta valere dopo un periodo d'appannamento.
Insomma, la squadra nel complesso rema nella stessa direzione, e questo atteggiamento viene evidenziato da una qualità di gioco più che soddisfacente. In tutto questo, siamo sicuri che Phil Jackson starà gongolando. Anche la mancanza di concentrazione che qualche volta ha colpito i suoi ragazzi nel passato più o meno recente non ha condizionato le prestazioni della squadra.
Certo, dovranno arrivare delle risposte soprattutto dai prossimi impegni, che vedranno i giallo-viola affrontare in sequenza i Miami Heat, i Phoenix Suns e gli Utah Jazz, tre squadre da play-off che si presenteranno allo Staples Center per fare risultato. Fino ad arrivare alle cinque trasferte consecutive che si disputeranno a metà dicembre.
I singoli
Continua il momento magico di Andrew Bynum, che avverte sempre di più la fiducia dei suoi compagni e che sta diventando un fattore in attacco. Di centri così bravi a giocare vicino a canestro ce ne sono pochi, e lui oltre a far registrare cifre di tutto rispetto (20 punti + 10 rimbalzi di media) ha trovato una continuità che fino all'anno scorso gli era sempre mancata, salvo brevi periodi.
Importante è anche il ritorno dall'infortunio di Pau Gasol, un giocatore che è cresciuto di importanza in modo esponenziale da quando è arrivato ai Lakers. Il contributo dello spagnolo ormai va al di là del talento. Leadership, importanza dal punto di vista tattico, capacità di compiere giocate decisive sia in attacco che in difesa…con lui i Lakers sono più fluidi in attacco e più solidi in difesa, e l'apporto del numero 16 nella sua metà campo è ormai diventato una realtà .
Altra nota positiva è il ritorno a buoni livelli di Jordan Farmar, forse l'unico uomo della panchina (insieme ad Odom, naturalmente) che potrà avere uno spazio importante in squadra nel prossimo futuro, vista l'età elevata del titolare nel suo ruolo, Derek Fisher. Nelle ultime 4 partite Farmar è andato 3 volte in doppia cifra, e chissà che non riesca anche lui a trovare quella continuità che gli manca per diventare un giocatore di rilievo.
Zitti tutti, parlano i Buss!
Il presidente Jerry Buss e suo figlio, il vice-presidente Jim, hanno tenuto una conferenza-stampa in cui hanno trattato diversi temi riguardanti la squadra losangelina. Vale la pena di riportare alcune dichiarazioni significative.
Innanzitutto, non si è parlato dell'eventuale estensione di contratto di Bryant. Le parti si stanno parlando, ma lo stesso giocatore non vuole che la faccenda diventi pubblica. Ricordiamo che l'MVP delle ultime Finali ha il contratto in scadenza nel 2011.
Per quanto riguarda un altro pezzo da 90, ovvero coach Phil Jackson, le sue condizioni di salute sembrano buone e la società si augura che il rapporto di collaborazione con lui possa continuare ancora per diversi anni.
Si è passati poi a parlare di una delle scelte più discusse della scorsa estate, ovvero la rinuncia a Trevor Ariza per l'acquisto di Ron Artest. Jim Buss ha detto di aver voluto fortemente l'arrivo del giocatore a Los Angeles, e che la scelta di puntare su di lui è stata convinta. Inoltre, Artest fece un'ottima impressione sulla dirigenza nel corso dei colloqui che hanno preceduto il suo acquisto, e anche per questo l'operazione è andata in porto.
Curiosità
1) Kareem ha la leucemia: è una notizia di qualche settimana fa, ma ancora non trattata su queste pagine. Come successe al suo compagno Magic Johnson, anche Kareem si troverà a combattere con una malattia. E, così come Magic, anche Kareem ha deciso di rendersi testimone del fatto che si può condurre una vita serena, pur se afflitti da questo malanno.
2) Tante stelle di Los Angeles a Dallas: sono cinque i giocatori losangelini (Bryant, Artest, Odom, Gasol, Bynum) in ballottaggio per l'All-Star Game 2010, che si svolgerà a Dallas. Sono ormai lontani i tempi in cui il massimo che veniva offerto dalla squadra per la partita delle stelle rispondeva al nome di Luke Walton…buon gregario, per carità , ma non certo un campione.
3) Kobe supera Kareem: è un periodo ricco di soddisfazioni per Kobe Bryant. Prima viene nominato giocatore della settimana che è andata dal 16 al 22 novembre per la Western Conference, poi ha superato Kareem Abdul-Jabbar al secondo posto nella classifica per punti segnati nei Lakers.
4) Ancora Kobe: quella coi Nets del 28 novembre è stata la duecentesima partita consecutiva giocata dal numero 24. Per lui è la striscia di partite giocate consecutivamente più lunga in carriera: l'ultima assenza risale al 7 marzo 2007.
5) Lamarvellous, iù unico che raro: nel caso ce ne fosse bisogno, in questo primo scorcio di stagione regolare Lamar Odom ha confermato la sua versatilità . A livello statistico, il fatto di essere l'unico giocatore della Lega (insieme a Josh Smith degli Atlanta Hawks) a far registrare almeno 8 rimbalzi e 4 assist di media ci dà un'idea della completezza del numero 7 giallo-viola.
6)I Lakers "regalano" il record negativo ai Nets: dopo la sconfitta del 28 novembre, i Nets arrivano a 0 vittorie e 17 sconfitte, eguagliando il peggior inizio di stagione per una franchigia NBA. Nella successiva sfida con i Mavericks, le "retine" batteranno questo poco invidiabile record.