Scoop Jardine è uno dei segreti della partenza convincente degli Orangemen…
Quasi un mese è passato dalla prima palla a due, i principali tornei di pre-season si sono conclusi ed è già il tempo di fare alcune considerazioni alla luce dei primi ranking nazionali. Alcuni team si stanno confermando delle potenze come Kansas e Kentucky ed anche Duke e Villanova, tra le grandi, stanno fornendo una buona continuità di rendimento.
In leggera difficoltà sembra essere Michigan State, sconfitta recentemente dallo strapotere del front court di una North Carolina buona, ma che esce ridimensionata dopo la batosta rimediata da Syracuse al Madison nella finale del Coaches vs. Cancer. In questo marasma sono comunque emersi dei temi interessanti, che rischiano di tenere banco fino a Marzo sulla strada per Indianapolis.
Dove può arrivare Syracuse?
La partenza di Johnny Flynn sembrava aver lasciato scoperto un grosso buco nel back court e anche nelle certezze del team di Boheim, almeno questo lasciavano intendere i pronostici ed i ranking pre-stagionali che vedevano gli orangemen attestarsi alla seed 25 prima della palla a due di inizio stagione.
Dopo un inizio in tranquillità contro Albany e la convincente vittoria contro una mid-major come Robert Morris è arrivata l'esplosione al Madison contro Californa della coppia Johnson-Jardine: 17 più 11 tabelle per il primo e 22 per il secondo con 8/13 dal campo e 5/7 ai tiri liberi. La zona di Syracuse annichiliva i Bears e tutti i limiti di Randle come costruttore di gioco venivano a galla.
Il giorno successivo era il turno di North Carolina, n.4 del ranking nazionale, che veniva da una convincente vittoria contro Ohio State. Dopo un primo tempo nel segno dell'equilibrio, con la fuga di Syracuse rintuzzata sul finire del primo tempo, all'inizio del secondo tempo gli orangemen prendevano il largo grazie ai recuperi di Rautins e alle affondate di Johnson, alla fine MVP del torneo con una prova da 25 punti e 8 rimbalzi.
Con questo successo Syracuse balza al n.7 nelle classifiche nazionali e si presenta con credenziali di prim'ordine a sfidare le giganti della Big East Villanova e West Virginia. Gli Orangemen si sono dimostrati un team solido, con la difesa solito marchio di fabbrica ed il rendimento da star del transfer da Iowa State Johnson a corollario di un inizio col botto. Il team sembra profondo e quadrato attorno ai senior Rautins e Onuaku ma ciò che risulta sorprendente o quantomeno inaspettato in termini di profondità del roster è il rendimento di Jardine e del fresman Triche oltre che ovviamente l'esplosione di Wesley Johnson.
Molto probabilmente il cammino di Syracuse sarà strettamente legato alla continuità di rendimento a questi livelli di Johnson, atteso ad un importante banco di prova con le prossime sfide all'inizio del torneo della Big East.
Northwestern: avremo una cinderella story?
Northwestern ha una particolarità : non è solo un ateneo che unisce una didattica eccellente a dei buoni team nei vari ambiti dello sport collegiale, non ha solo partecipato nel 1996 al Rose Bowl col proprio team di football.
Northwestern è depositaria di un triste record: è il solo team tra quelli delle grandi conference a non aver MAI partecipato al torneo NCAA, questo nonostante ad Evanston siano transitati giocatori e tecnici di ottimo livello come l'All American Evan Eschmeyer, oltre che Tex Winter e Kevin O'Neill. L'anno scorso i Wildcats arrivarono a due vittorie dal torneo, per poi uscire mestamente al primo turno del NIT.
Quest'anno tutti gli analisti professavano potesse essere finalmente l'anno buono, ma nessuno poteva prevedere cosa sarebbe successo di li a poco: Kevin Coble, leader del team per punti e rimbalzi out per la stagione, Jeff Ryan miglior difensore dalla panchina out per la rottura del crociato, e Jeremy Nash lo stopper titolare è affetto da problemi cardiaci che ne limitano l'utilizzo. Sembrava la fine del sogno ma al momento, contro ogni previsione, i Wildcats sono 6-1 e hanno già preso lo scalpo di Notre Dame, Iowa State, e North Carolina State, a fronte solo di una risicata sconfitta contro Butler
Quali sono i motivi di una tale sorpresa?
“I just told Michael Thompson and Jeremy Nash and John Shurna they needed to show some leadership,'' “If they were taking eight shots, they would take 12. If they were taking nine shots, they would take 10 or maybe 15. Kevin was our scorer'' ha dichiarato coach Carmody dopo l'ultima vittoria.
Sembra quindi che all'origine di questo brillante inizio vi sia una coesione del gruppo, che è riuscita a sopperire alle pesanti assenze. Potrebbe essere solo un fuoco di paglia, anche perché quest'anno la Big Ten è competitiva come non si vedeva da tempo, ma si sa nello sport i miracoli esistono, e se i Wildcats balleranno a Marzo, avremmo di fronte una delle cinderella stories più sorprendenti degli ultimi anni.
Florida chi si rivede!
2 Aprile 2007, Georgia Dome, Noah e compagni tagliano la retina per la seconda volta in 365 giorni chiudendo uno dei cicli più vincenti nella storia del college basket, un ciclo fatto di programmazione e soprattutto di continuità .
Continuità soprattutto perché gli eroi del 2006 rimasero in toto, tappandosi le orecchie e non rispondendo alle sirene dei pro per tentare un repeat che nel college basket è impresa ardua quanto scalare l'Everest.
Da quel due aprile un cartello "Work In Progress" è appeso fuori dal campus di Gainesville e i Gators si sono trasformati dai dominatori della palla al cesto universitaria ad un team in ricostruzione.
Tanto per iniziare nell'estate del 2007 vi fu la querelle di Donovan con il suo tira e molla con Orlando. Inoltre il talento di Nick Calathes e Marreese Speights non fu sufficiente a sollevare il destino dei Gators che nel 2008 e nel 2009, pur conquistando una qualificazione al NIT, abbandonarono definitivamente lo scettro della SEC consegnandolo a Tennessee e LSU.
Il recruiting sontuoso di Kentucky, coincidente all'arrivo di Calipari, sembrava far apparire uno scenario fosco e mediocre anche quest'anno in casa Gators. Tuttavia, nelle prime uscite stagionali il rendimento della stellina locale Boynton è stato incoraggiante, il freshmen sta infatti anche guidando la squadra nelle realizzazioni.
A questo rendimento sono coincise anche alcune prestazioni molto convincenti della squadra, a partire dalla vittoria nel derby contro Florida State e culminate con l'upset ai danni della corazzata Michigan State. In questo momento della stagione il record dei Gators è 7-0 e con una SEC convincente potrebbero conquistarsi un biglietto per il torneo che manca dal trionfale 2007.
Buon college basket a tutti!