Lebron esulta per i risultati dei suoi Cavaliers
Ad inizio stagione i Cavaliers hanno giocato diverse gare in brevissimo tempo, anche per gli standard NBA, e in questo inizio hanno subito perso più gare casalinghe di quante ne avessero perse nella passata stagione.
Un inizio con diverse partite ravvicinate, con una squadra con diversi giocatori nuovi, qualche infortunio, ed un giocatore che può contribuire a “gettone” come Shaquille O'Neal ha fatto emergere diversi problemi nella nuova configurazione dei Cavaliers, e unitamente alle chiacchiere mai sopite sul nuovo contratto di Lebron James, hanno subito fatto dubitare sul destino dei Cavs in questa stagione e sulla capacità di Mike Brown di gestire la squadra con questi problemi dentro e fuori dal campo.
Dopo quest'inizio molto al di sotto delle aspettative i Cavaliers si sono ritrovati ed hanno ripreso a giocare e a vincere con la continuità della passata stagione.
Nelle ultime 10 partite hanno registrato 8 vittorie e 2 sconfitte ed adesso il loro record dice 12 vinte e 5 perse, record buono per il primo posto di divisione e per il terzo posto nella Eastern Conference.
Le due sconfitte sono arrivate contro Charlotte e Washington, due squadre tradizionalmente indigeste, che ben si accoppiano con i Cavs e pur non attraversando un momento di forma particolarmente brillante sono riuscite a portare a casa il risultato.
Tra le altre, sono arrivate vittorie importanti contro Magic, Mavericks, Heat e Jazz, naturalmente in tutte le partite è forte l'impronta di Lebron James, sempre decisivo per i suoi, ma di volta in volta LBJ ha ricevuto supporto da compagni differenti, ed è questa la notizia migliore per Ferry e Brown i Cavaliers stanno ritornando rapidamente ad essere una squadra, una squadra forte e coesa che può, con i risultati sul campo, convincere Lebron che non c'è nessun posto come casa per giocare a pallacanestro.
Difatti contro i Magic del nuovo superman Dwight Howard, si sono visti flash del vecchio Shaq, che ha fatto sentire nelle due metà campo la sua presenza, senza magari incidere in modo significativo a livello statistico (10 punti e 4 rimbalzi per lui a fine gare), ma una presenza che ha fatto andare fuori giri Howard (11 punti per lui) non tanto abituato a trovare un giocatore in grado di contenerlo one-to-one.
Certo l'assenza di Lewis per i Magic ha inciso molto ma quest'anno i Cavaliers possono giocare in singol coverage contro Howard senza andare sotto come nella passata stagione.
I Mavericks erano arrivati in Ohio con il miglior record dell'intera NBA, ma si sono trovati di fronte una squadra che ha tirato con il 57,7% dal campo, ha vinto il duello a rimbalzo 39 a 24, ed in una partita ad alto ritmo e punteggio sono stati Mo Williams, Varejao ed il redivivo Delonte West a fare da spalla a Lebron James, in una gara vinta 111 a 95 davanti all'ennesimo tutto esaurito della Quicken Loans arena di Cleveland.
Varejao ha realizzato 15 punti con 7 su 7 dal campo, Williams ha messo a referto 25 punti con 7 su 7 da 3 punti, West, al vero rientro dopo i guai con la giustizia, ha contribuito con 10 punti e 10 assist. I Mavs nulla hanno potuto contro questi Cavs.
In questo secondo segmento stagionale i Cavaliers hanno trovato una miglior amalgama e nonostante i nuovi arrivati non stiano incidendo in modo rilevante a livello statistico, stanno però dando più soluzioni ed alternative a Mike Brown; ad esempio Parker non arriva in doppia cifra per media punti, ha chiuso anche partite a 0 punti, ma il suo contributo trascende queste statistiche, sopratutto in questa fase iniziale dove il sistema Cavs deve ancora trovare il suo pieno equilibrio e la sua piena efficienza.
Parker difende i giocatori che l'anno passato poteva difendere solo James, porta palla e toglie pressione a James in fase di costruzione dell'azione, non chiede tiri in attacco, gioca esattamente gli spazi tecnici che la squadra gli concede.
Hickson dopo un primo anno passato a guardare dalla panchina le evoluzione di LBJ, a causa dei problemi di O'Neal e Varejao ha trovato spazio in quintetto ed ha portato energia,fisicità ed una produttività offensiva insospettabile. Anche se il giocare a fianco di Lebron aiuta, l'ex North Carolina State sta migliorando i suoi massimi in carriera gara dopo gara e con lui in quintetto i Cavs hanno un altro giocatore in grado di essere produttivo senza necessità di giochi per lui.
Adesso Cleveland ha una decina di partite quasi equamente distribuite tra casa e trasferta prima del primo mini tour a Ovest che culminerà nella sfida di Natale a casa Bryant; Lebron e i suoi devono cercare di far fruttare al massimo queste partite per definire le rotazioni tra i lunghi e equilibrare con i nuovi acquisti il sistema che li aveva portati chiudere la scorsa regular season con il miglior record NBA. Intanto sono tornati a vincere.