Mike D'Antoni è in un mare di guai con i suoi Knicks…
Eccoci qua, scrivere sui Knicks mi fa sentire come Filippide una volta giunto a Sparta dopo 240 km di corsa ininterrotta, per poi sentirsi dire picche.
Scusatemi il paragone, ma recentemente ho provato ad emulare il prode greco (naturalmente con meno eroismo e meno distanza).
Rileggendo i miei team report sui New York, invece, mi rendo conto di quanto sia difficoltoso seguire una squadra come i Knicks. La stagione è già da buttare dopo meno di venti partite, e chiunque si ritrovi a giocare contro i Knicks può scommettere la tredicesima sul career high della propria stella. Non male.
Mi sono sempre piaciuti poco i paragoni con il calcio, ma qui viene proprio spontaneo dire che i Knicks (non me ne vogliano i Celtics pre Garnett) sono l'Inter d'oltre oceano; con l'unica differenza che i nerazzurri oggi vincono. E lo scrive uno che di nerazzurro ha ben poco, a parte un cospicuo numero di amici e conoscenti.
Il termometro dell'attenzione lo si può misurare leggendo i vari blog, o i commenti che spesso e volentieri trovo in coda ai miei articoli.
In particolare mi ha colpito il post di Mike Kurylo su Knickerblogger, che disquisisce su a chi attribuire l'assist dell'opener contro Miami (yes è proprio così) tra Milicic o Robinson. Tradotto significa, siamo proprio alla frutta, cosa posso scrivere visto che sul gioco c'è poco o nulla da riportare. Un film già visto, ma siamo a Novembre!! Roba da matti.
In compenso anche il sito web della squadra è cambiato, con un formato grafico molto più gradevole, dove l'unica parte decente, quella dei risultati, è stata rimossa. Che sia una coincidenza?
Ho trovato invece interessante l'analisi sul tentativo di introdurre la zona (senza successo) in una mini rubrica su Youtube: "Seven Second or Mess".
Ognuno la pensa a suo modo su D'Antoni, personalmente posso solo scrivere che è anche solo insensato pensare di vincere con un gruppo come quello attuale, che verrà rivoluzionato il prossimo anno.
I giocatori sono a dir poco svogliati, mentre il piano A del front office è trito e ritrito. Forse con il senno di poi D'Antoni non avrebbe firmato per avere un team come quello attuale. Io aspetterei a giudicarlo, per vedere cosa potrà fare con dei veri giocatori. E, sempre personalmente, ci penserei bene a dire che ha vinto solo con due All Star in campo.
A mio modo di vedere le cose gli attuali Suns debbono ancora molto al baffo, sempre che giochino in attacco ed a tutta birra. E devono molto a D'Antoni anche Nash e Stoudemire. Il canadese lo sa bene, visto che prima dell'Arizona ha avuto la sua chance in Texas, dove certo non mancava il talento, e gli All Star. Risparmio a tutti com'è andata a finire.
Fatta questa premessa, nessuno è incedibile o intagliabile, una volta ristabiliti gli equilibri, ed avendo una squadra a portata di mano si potranno fare le necessarie valutazioni, dalle quali non si escluderà certo il coach. Ma prima di allora sfido chiunque a vedere i Knicks attuali come una squadra, perché non lo sono affatto.
Sia ben chiaro, le critiche ci stanno, specie da parte di chi soffre per questa maglia da oramai troppo tempo. Tuttavia ribadisco che Donnie Walsh è stato assunto per tagliare; lo ha fatto senza guardare in faccia nessuno, ben sapendo che per un paio di stagioni si sarebbe masticato amaro.
La speranza si chiama 2010 e free agent market, perché la prima scelta di New York è da anni nella cassaforte degli Utah Jazz, ancora increduli di questo regalone di Natale. Certo se anche li andrà male tanto vale avere spazio salariale, se poi non ci fai nulla. Ad ogni modo non mi preoccuperei di questo, almeno per ora. I Knicks della scorsa estate erano palesemente un lottery team, anche se il sottoscritto, credo come molti, sperava in qualcosa di meglio.
Non mi hanno stupito le rinunce estive di Kidd o Hill, anche io sarei rimasto rispettivamente a Dallas e a Phoenix, specie alla loro età . Lo stesso Nash ha recentemente dichiarato che i Knicks sarebbero stati una scelta troppo rischiosa in questa fase della sua carriera.
Se vogliamo dirla tutta, credo che sia meglio rifondare dai giovani. E proprio qui sta il nodo della questione, i giovani. Qui si che mi sento di criticare D'Antoni, perché se è vero che la stagione è già andata a farsi benedire, tanto vale sfruttare l'occasione per chiocciare i giovani talenti.
E invece Jordan Hill scalda il pino, Toney Douglas un pò meno, e noi dobbiamo sorbirci le esultanze di Nate Robinson dopo i canestri del meno 20, o le forzature di Harrington per un chest bump dopo i suoi inutili 30 o 40 punti.
Di Knicks questi hanno ben poco, nemmeno David Lee, uno dei pochi che ho sempre rispettato a prescindere dai suoi limiti. Il 42 sarà imbufalito per non aver firmato il contratto della carriera questa estate, in compenso mantiene alte le sue cifre ma si sbatte un terzo rispetto agli anni scorsi; dimostrando un preoccupante disinteresse per la difesa in genere, a prescindere dal ruolo di centro non proprio gradito.
Vi risparmi al pantomina sulla possibile cessione di Jeffries eo Curry perché ragazzi miei questi non se li prende proprio nessuno. Jeffries è il degno erede di Jerome James, mentre Curry potrà essere un ottimo attore protagonista per il prossimo spot di Slim Fast, ma dubito che dominerà mai su un campo da basket, credo che Gallinari padre lo batterebbe ancora oggi in quanto a voglia.
Milicic pareva una scommessa, invece si è già dimostrato un contratto in scadenza, già pronto per una big europea il prossimo anno visto che in NBA è una delle più grandi delusioni degli ultimi anni (ricordo che questo è stato scelto al draft prima di Melo, e Dumars questa onta non la farà dimenticare mai).
Nelle tante discussioni con i fedeli lettori del NY team report ho sparato la mia chiacchera da bar.
E se il vero obiettivo dei Knicks fosse Chris Paul e non Lebron?
Il prescelto lo vorrebbero tutti ma nessuno gli può dare i soldi che gli darà Cleveland, inoltre è e rimane un profeta in patria.. quindi difficile che si muova. Cercando invece di fare lo Sherlock Holmes della domenica; sommando le rinunce a Session, la mancata scelta di Jennings e le rinunce a Jason Williams (ottimo rientro il suo) e Tinsley qualche sospetto può anche affiorare. E se fosse, abbiamo poco da cedere e quel poco si chiama Gallinari eo Chandler quindi non me ne vogliano gli appassionati italiani, ma da tifoso Knicks per un come Paul cederei chiunque anche la signora delle pulizie del Garden.
Le partite
New York @ Indiana W 110-103
New York @ New Jersey W 98-91
New York vs Boston L 105-108 OT
New York @ LA Lakers L 90-100
New York @ Sacramento L 97-111
New York @ Denver L 125-128
New York vs Orlando L 102 - 114
New York vs Phoenix W 126 - 99
L'angolo del Gallo
Se la squadra gioca male, Gallinari gioca a sprazzi. Ci sono partite in cui sembra poter decollare, e invece o viene coinvolto pochissimo dai compagni oppure predica nel deserto. Basti guardare la partita con Orlando in cui il Gallo stoppa Matt Barnes nel 2° quarto, ed in vece di ricevere un aiuto i compagni guardano Howard maltrattare il tabellone. Ieri notte il Gallo ha invece fornito amio modo di vedere, la miglior prestazione da quando è negli states, 27 punti contro i Suns, si è preso le sue responsabilità al tiro, ha catturato 10 rimbalzi e fatto giocate importanti anche in difesa. Gallinari è ad oggi il leader per tiri da tre messi, ed il terzo per triple tentate, ma purtroppo è una goccia d'acqua nel mare.
Riepilogo
Harrington mette in carniere partite da 30 o 40 punti dal pino, e i Knicks perdono. Non vorrei prendermela solo con Big Al, perché i bidoni in questa squadra sono tanti, tuttavia Harrington è l'emblema di ciò che personalmente odio di più nel gioco della pallacanestro. Un egoista che pur di non rinunciare ad un tiro preferisce vedere la propria squadra perdere.
E per la cronaca Harrington è il settimo giocatore NBA per triple prese, e tira con il 28% dall'arco, una media da CSI. A che serve mettere insieme numeri vincenti se sei un perdente? Risparmio fiato ed inchiostro virtuale sul resto dei filibustieri che vestono una maglia gloriosissima senza il minimo pudore.
Prossime partite
Per chi ha tempo da perdere, i prossimi impegni dei Knicks sono:
Martedì 1 vs Phoenix
Mercoledì 2 @ Orlando
Venerdì 4 @ Atlanta
Domenica 6 vs New Jersey
Lunedì 7 vs Portland
Venerdì 11@ NewOrleans
Martedì 15 @ Charlotte
Giovedì 17@ Chicago