I nuovi Magic di Carter

Vince Carter non sta facendo mancare la grinta in questo inizio di stagione…

Il ritorno in campo di Rashard Lewis, pedina fondamentale nello scacchiere di Van Gandy, aggiunge una nuova dimensione al gioco offensivo dei Magic anche se l'infortunio al ginocchio di Nelson con conseguente operazione e stop di almeno un mese allunga ulteriormente i tempi per creare quella chimica di squadra che sarà  preziosa nei play-off.

Otto i quintetti differenti per i Magic nelle prime tredici giornate di Regular Season, tanti quanti Van Guandy ne aveva schierati nell'intera passata stagione.

La squalifica di Lewis, gli infortuni seppur lievi di Carter e Anderson, l'influenza di Pietrus ed ora il menisco di Nelson hanno tolto la continuità  che Van Gandy vorrebbe per lavorare al meglio. Nonostante tutto i Magic sono secondi nella Easter Conference dietro ai sorprendenti Hawks e davanti agli ancora più sorprendenti Bucks.

Ad Ovest la situazione non è meno anomala con Dallas e Phoenix in testa come se fossimo tornati indietro di tre stagioni, i Thunder in zona play-off dove ad oggi non andrebbero gli Spurs.

RISULTATI
Orlando @ Oklahoma City 74-102 (L)
Orlando @ Charlotte 93-81 (W)
Orlando vs Cleveland 93-102 (L)
Orlando vs New Jersey 88-72 (W)
Orlando vs Charlotte 97-91 (W)
Orlando vs Oklahoma City 108-94 (W)
Orlando @ Boston 83-78 (W)
Orlando @Toronto 104-96 (W)

L'infortunio di Nelson e i falli di Howard

Ho piena fiducia in Jason. Lo conosco e so che può darci una grossa mano e sostituire Nelson anche se in modo diverso. A Jameer piace spingere e attaccare, mentre Jason preferisce cercare il contropiede.

Queste le parole di Van Gandy dopo aver saputo dell'operazione a cui Nelson verrà  sottoposto. Il lavoro estivo del GM Otis Smith sta già  fruttando oggi. Un giudizio definitivo verrà  sentenziato solo dopo la post-season ma un giudizio positivo si può già  dare ora. La panchina è riuscita a sostituire degnamente i titolari e il record ne è la dimostrazione.

L'infortunio di Nelson sposta in quintetto Jason Williams e rimette in rotazione un giocatore affidabile come Anthony Johnson. Come sottolineava coach Van Gandy Williams è meno finalizzatore di Nelson.

I detrattori di Nelson dicono che con Williams in campo la squadra giochi meglio, la circolazione di palla sia più fluida ma sicuramente Williams non è in grado di attaccare le difese avversarie con le penetrazioni di Nelson, che creano sovrannumero liberando un tiratore dall'arco o Howard vicino a canestro.

Apparentemente in calo rispetto all'anno scorso, Howard commette molti falli e spesso è costretto a sedersi in panchina. Le cifre inferiori rispetto alla passata stagione sono dovute principalmente al minor minutaggio dovuto ai troppi falli.

La firma estiva di Gortat è stato un altro ottimo colpo di Smith che ha confermato un cambio ideale per il suo centro. Non da sotto valutare comunque è l'arrivo di Carter, giocatore dl talento immenso ma anche un finalizzatore poco propenso a giocare con i compagni, specialmente nei finali. Howard rimane il leader emotivo della squadra e in difesa è ancora il punto di riferimento ma in attacco è cercato meno dai compagni.

La partita contro Boston era attesa tanto come quella contro Cleveland per un primo confronto tra due delle principali contendenti ad Est.

Il primo quarto dei Magic è stato perfetto, 5-6 al tiro da tre, buona intensità  difensiva e ottima circolazione di palla. Williams che sostituisce Nelson, Lewis, Carter e Pietrus che segnano con continuità  e Howard che si fa sentire in area pitturata è il quintetto schierato.

La panchina dei Magic, moto utilizzata da Van Gandy, perde però il confronto con quella dei Celtics. Il secondo quintetto di Boston è riuscito a ricucire il divario fino alla parità  a due minuti dalla fine ed ha avuto un impatto maggiore dei titolari.

Orlando ha trovato la vittoria affidandosi a Vince Carter autore di tutti i punti finali dei Magic. Non è stato utilizzato Bass segno che Van Gundy preferisce dare continuità  alla passate stagione prediligendo il quintetto con quattro esterni, primo segnale di quello che potrà  succedere in post-season.

Altra nota positiva è stata una buona difesa, aspetto che non si era visto nelle prime partite. Pietrus e Lewis sono fondamentali anche in fase difensiva essendo in grado di marcare tutti gli avversari che giochino in guardia o in ala.

Carter vs Van Gundy

Al contrario della buona prestazione contro i Celtics, pochi giorni prima era arrivata una sonora sconfitta contro Cleveland. Mai stati in partita i Magic perdono in casa con James e compagni per la prima volta da oltre un anno.

L'assenza totale d'intensità  non poteva essere giustificata solo dall'assenza di Lewis. Howard è sembrato remissivo, autore di due falli ai danni di O'Neal già  nei primi due minuti di gara. La squadra non ha mai reagito e i nove punti finali di scarto sono dovuti al calo dei Cavs ormai sicuri della vittoria. Van Gundy si è dichiarato preoccupato per l'atteggiamento della squadra e Howard ha risposto che le molte assenze e le maggiori pressioni dovute alle maggiori aspettative hanno condizionato l'inizio della stagione.

Molti pensano che Van Gundy sia scontento in realtà  dell'approccio che Carter sta avendo, poco propenso a seguire un allenatore che evidentemente non stima. Howard ha fatto semplicemente da ponte mediatico tra i due cercando di contenere la situazione. I fatti dicono che Van Gandy si affida comunque a Carter nei finali ma che Carter spesso è autore di giocate superficiali che non sono gradite dal suo coach.

Un dato statistico interessante è il numero di punti seganti da Carter contro Boston e Cleveland. In entrambi i casi è andato oltre i 20 punti mentre in tutte le altre partite non ha mai raggiunto il ventello. Questo perché probabilmente Carter sente maggiormente le sfide con le altre squadre di vertice, accentra il gioco su di sé mentre nelle altre partite è più propenso a giocare con i compagni.

Il calendario, inizialmente molto favorevole, ora propone una serie di partite in trasferta contro squadre della Easter Conference in un ottimo momento come Miami e i Bucks e la sfida tra le mura amiche dell'Amway Arena contro gli Heat oltre che alle sfide più abbordabili contro Toronto e New York.

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