Boston convince parzialmente

Paul Pierce suona la carica per i Celtics, ma non sempre i compagni rispondono presente

Rendimento altalenante nell'ultima ottava per i Celtics, che regolano i Warriors ma cedono in casa contro i Magic in una partita povera di punti, ma appassionante per la qualità  del gioco.

Risultati

Golden State Warriors @ Boston Celtics W 95-109
Orlando Magic @ Boston Celtics L 83-78

Commento

Dopo un'ottima partenza con 8 vinte ed 1 persa, la settimana scorsa i Celtics si sono dovuti confrontare con una realtà  più difficile e sono arrivate due sconfitte che ha rimesso coi piedi per terra una squadra che forse già  pensava di poter condurre un campionato da dominatrice. Diciamo forse perché questo non lo sappiamo, fatto sta che i Celtics non sono partiti forte come i due anni scorsi, e se il primo è stato una cavalcata emozionante, il secondo ha dovuto scontrarsi con un infortunio eccellente ed altri di minor peso che hanno limitato le ambizioni dei biancoverdi.

In questa stagione la partenza più tranquilla potrebbe essere salutare visto che il campionato è molto lungo e bisogna dare il massimo a primavera e non a novembre, ed anche le altre tre/quattro contender designate ad inizio campionato non solo non sono in cima alla Lega, ma neanche nelle rispettive Conference. Sarà  un campionato d'attesa, completamente diverso da quello dello scorso anno dove le squadre migliori sono subito partite forti.

Ad inizio settimana Doc Rivers si è confrontato con la squadra per analizzare la situazione, si è scusato per non aver permesso ai giocatori d'essere al meglio durante il back-to-back ammettendo di non aver impostato correttamente i minutaggi. Ha anche aggiunto che Pierce non doveva giocare contro Indiana per permettergli di recuperare completamente dall'infortunio.

Doc si è anche rammaricato di aver allenato troppo la squadra durante i giorni in cui non c'erano partita in programma, ma l'impressione è che il roster abbia al contrario bisogno di allenamenti, soprattutto delle sessioni di tiro recentemente eliminate perché si pensa che non servano, ma è nostra opinione che il tiro vada curato giorno dopo giorno, e non lasciato alla "memoria tecnica" di ogni giocatore.

Ray Allen è stato onesto "mi piacerebbe non avere nessuna sconfitta, ma ci sono varie cose che non facciamo in modo corretto, così le sconfitte ci hanno aperto definitivamente gli occhi e ci hanno fatto sapere che non siamo così bravi come pensiamo o come la gente dice che siamo". Poiché questa dichiarazione è arrivata prima della sconfitta contro Orlando, è auspicabile per loro che gli occhi si sia aperti del tutto e che mettano mano ai problemi presenti, anche se non sono irrisolvibili, problemi che comunque hanno tutte le grandi squadre in questo periodo, chi più, chi meno.

Contro Golden State i Celtics tornano a vincere, ma non sono stati del tutto convincenti. Mattatore dell'incontro, secondo Garnett, è stato Rajon Rondo: "ha cambiato il momentum della gara, ha consolidato il pallone, è stato aggressivo, ha riattivato l'energia (dei Celtics) e ha dato morale nella seconda metà ". Un bell'attestato di stima, senza dubbio. Il problema su Rondo è che, se guardiamo le crude cifre e le singole giocate, non ci rediamo conto del lavoro sommerso che svolge il giocatore e che viene chiarito ogni tanto dai suoi compagni di squadra, come ha fatto Kevin in quest'occasione. Di certo il giocatore non sta avendo un ottimo momento in questo periodo, ma svolge altre cose utili, in attesa di vederlo tornare sui suoi livelli per quanto riguarda le cifre.

Contro Golden State, Rondo è stato comunque il migliore con una bella doppia doppia in punti ed assist (18+12) seguito da un Pierce in vena al tiro (7 su 12 e 19 punti) nonostante i suoi problemini al ginocchio. Su Rajon si è concentrata l'attenzione di Mikki Moore, ex dello scorso anno proprio dei Celtics, il quale ha detto "Rondo è l'unico giocatore che potrebbe segnare una tripla doppia di media" cosa che avevamo sostenuto noi già  da tempo quando si libererà  di questo blocco che lo limita nelle ultime uscite, che riteniamo sia soprattutto psicologico seguito alla firma del nuovo contratto. Se avesse più spazio a disposizione avrebbe comunque cifre nettamente migliori, cosa che ovviamente non è possibile perché in una squadra con tanti giocatori che sanno come giocare è giusto dare a tutti il loro spazio.

Orlando è stato un osso molto duro, troppo per i Celtics attuali, con i biancoverdi sempre ad inseguire. Caratteristica negativa della partita per Boston è stata la percentuale al tiro, con un deludente 34% finale, ma la mira è stata anche più bassa nei primi quarti della serata. Doc è stato chiaro "abbiamo giocato in modo orribile, non eseguiamo bene, non ci fidiamo di noi stessi, stiamo vincendo qualche gara, ma non contro le buone squadre".

I Celtics hanno in pratica dovuto fare a meno di Perkins, con problemi di falli fin dai primi minuti di gioco. Riteniamo che la partita sarebbe stata ad appannaggio dei Celtics se avessero segnato qualche tiro in più, molto sono andati fuori anche quando non era vicino il marcatore diretto, errori che durante la stagione regolare sono perdonabili, ma non da aprile in poi. Per coach Van Gundy, riguardo Rondo "non so se c'è qualcuno più veloce nella Lega, lui e Derrick Rose sono dannatamente veloci" e ha cercato di limitare le sue scorribande dentro l'area invitandolo a tirare spesso da fuori, suo tallone d'Achille.

I Celtics stanno indubbiamente tirando tanto da tre punti, forse troppo rispetto ai loro standard recenti. È vero che i Celtics hanno dei buoni tiratori e quest'anno è arrivato anche Wallace, che dalla lunga distanza non è malvagio, ma proprio su di lui si è concentrata l'attenzione di Doc Rivers, chiedendogli di giocare di più sotto canestro, perché se le medie sono quelle attuali (28% in stagione) è più un danno che un beneficio. Il giocatore non si dice preoccupato delle sue performance in attacco, ritiene che è ancora presto e che le sue medie saliranno durante la stagione, speriamo che si renda conto che il training camp è finito un mese fa, infatti il tiro va allenato in estate e curato nelle sue parti finali al training camp per averlo al meglio dalla prima partita della stagione.

Si è parlano molto in settimana di un rumor che voleva Tony Allen, Scalabrine e Giddens in partenza per uno scambio a tre che avrebbe portato Nocioni a Boston. Da un lato ci sarebbe stato il vantaggio di cedere tre giocatori con un tasso di talento non strabordante, dall'altra entrerebbe uno di quelli tosti, che sembra tagliato dal sarto per i Celtics. Non bisogna però farsi abbagliare dalle luci di questo rumor, perché Nocioni sembra logoro ed il suo contratto, benché non enorme (21 milioni per tre anni), intaserebbe ancor di più il payroll dei Celtics, già  particolarmente alto. A scanso di equivoci il numero uno dei Celtics Wyc Groubeck ha detto che non si farà , ma sembra che le sue parole non abbiano chiuso totalmente la porta a questa o ad altre possibilità .

Infortuni

In uno scontro contro Hansbrough nella gara della settimana scorsa contro Indiana, Ray Allen ha visto ruotare la sua caviglia. Non ha saltato alcuna gara, ma non era di certo al massimo della forma questa settimana e per evitare problemi ulteriori ha effettuato degli esercizi di potenziamento nella parte inferiore della gamba.

Si è ripreso velocemente Paul Pierce dopo il problema al ginocchio sinistro sofferto la settimana scorsa contro gli Hawks, ha saltato un allenamento lo scorso lunedì, il giorno dopo ha provato ad allenarsi e non sentiva dolore. Se Pierce avesse ascoltato la prudenza avrebbe dovuto rimanere ancora a riposo, ma ha insistito per allenarsi e giocare contro Golden State, forse per scacciare la paura di un infortunio più grave che tale comunque non si è rivelato.

Contro Indiana anche Marquis Daniels ha avuto problemi fisici, non si sentiva bene con la mano sinistra e ha deciso di incerottarla per renderla meno sensibile allo stress di una partita, per questo il suo rendimento settimanale è stato trascurabile.

Buone notizie per Tony Allen, ha eseguito degli allenamenti e la caviglia sembra a posto. Non dovrebbe passare troppo tempo per un suo rientro.

Il migliore della settimana

È particolarmente difficile scegliere quale giocatore è stato il migliore tra le seconde linee questa settimana. Se infatti contro Golden State Perkins ha avuto un'ottima serata con 15 punti e 7 rimbalzi (pur se con 4 palle perse) ed House ha segnato 11 punti con un bella media di 3 su 5 da tre punti, entrambi hanno giocato male contro Orlando, il primo dominato da Howard ed il secondo con un orribile 1 su 7 dal campo. Di contro se nella seconda partita settimanale Wallace ha catturato 13 rimbalzi e segnato 9 punti (pur se con un brutto 0 su 8 da tre punti), contro Golden State non ha di certo brillato. Il problema è che non c'è un giocatore che meriti il premio settimanale, ed allora cestiniamo le cifre ed andiamo ad intuito: il riconoscimento va a Brian Scalabrine, il quale non ha segnato nessun canestro contro Orlando e solo uno contro Golden State, ma ogni volta che entra in campo dà  tutto quello che ha e contro Howard ha difeso in modo esemplare, come meglio non si poteva fare, limitandolo entro limiti accettabili e coprendo ogni suo tentativo di entrata con una difesa soprattutto di gambe e non, come fanno i giocatori di scuola americana, di braccia. Non è stato il migliore secondo i canoni classici, ma ha avuto il più alto rapporto talento/impegno di tutta la squadra.

Classifica aggiornata:
2 Perkins
1 House
1 Scalabrine

I minuti del PGA Tour

PGA Tour stanco? Secondo le cifre non sembra proprio, visto che il minutaggio medio settimanale è stato un modesto 33,3 minuti di media, con una maggiore incidenza contro Orlando (34,8) ed ovviamente minore contro Golden State (31,9).

Se guardiamo i minutaggi per singolo giocatore, Paul Pierce è stato di gran lunga il più impiegato nonostante i problemini fisici con ben 36,5 minuti di media, seguono quasi appaiati Allen (32) e Garnett (31,6).

Con l'ampio (si fa per dire) impiego di Pierce, quest'ultimo raggiunge Allen nel minutaggio stagionale a 34,8 minuti di media, mentre Garnett risale leggermente a 30,4 minuti, ampiamente sotto il livello dell'anno scorso.

Appuntamenti e classifiche

Tre sono le partite in programma la settimana prossima:
domenica 22 novembre in trasferta contro i New York Knicks
mercoledì 25 novembre in casa contro i Philadelphia 76ers
venerdì 27 novembre in casa contro i Toronto Raptors

Quando arriva una sconfitta indesiderata cosa c'è di meglio di una squadra facile da battere come i derelitti Knicks? Probabilmente staranno riflettendo su questo i Celtics dopo la sconfitta casalinga contro Orlando, ed in effetti pensare che Garnett e compagni possano perdere contro la franchigia della Grande Mela è molto difficile.

Le successive due partite potrebbero essere un po' più difficili, ma se i Celtics vogliono vincere il titolo non possono pensare d'essere messi in difficoltà  contro squadre di media classifica come queste, soprattutto in questo momento in cui hanno smarrito lo smalto delle prime gare ed è presumibile che vogliano dimostrare d'essere ancora forti. È lecito aspettarsi dei Celtics che vincano tutte e tre le partite in programma.

La classifica continua a rimanere atipica rispetto a quello che ci si aspettava ad inizio stagione, con delle squadre comunque buone che fanno la voce grossa (Atlanta ed Orlando ad est, Dallas e Phoenix ad ovest) e contender dichiarate ad inizio campionato costrette ad inseguire (Boston e Cleveland ad est, Lakers ma soprattutto San Antonio ad ovest). La cosa interessante sarà  vedere quali delle contender, o presunte tali, appena citate inizierà  a dominare la Lega. Si accettano previsioni.

Appuntamento a sabato prossimo per il quinto numero del report settimanale.

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