Knicks: un crollo annunciato

La barca sta affondando, e neanche Lee riesce a tenerla a galla…

Oltre ad essere il peggior team, il rischio è quello di diventare la barzelletta della lega.
Sei sconfitte di fila e peggior inizio di sempre della franchigia. Questi sono i Knicks attuali.

Sinceramente non ci si aspettava i play off, ma nemmeno questa debacle.
La squadra non c'è, manca di personalità  ed è palesemente scoperta in alcuni ruoli chiave. Rispetto allo scorso anno non è la difesa a fare la differenza bensì l'attacco, passato dal 17° (108.1) al 25° posto (100.2).

In difesa se non altro si è assistito ad un leggero miglioramento dal 23° (110.8 punti concessi per 100 possessi) al 21° posto nella lega (109.4 punti concessi per 100 possessi); inoltre sono diminuiti i rimbalzi presi, una voce in cui già  lo scorso anno la squadra soffriva parecchio, e che sovente si trasforma in punti per gli avversari.

Preoccupante è apparsa l'involuzione di alcuni giocatori e la pericolosa tendenza a giocare un tempo su due. Motivo che ha indotto la direzione tecnica ad una sorta di mini ritiro, con tre giorni di allenamento in vista del match di mercoledì prossimo contro i Pacers.

Ma il vero nodo della questione è questo, a che serve avere tanto spazio salariale se poi hai un pessimo team e devi ricostruire da zero? Quale nome di spicco sarebbe disposto a rischiare tanto? Nell'attuale Meltin Pot dei Knicks i nomi su cui contare sono veramente pochi.

A che serve l'appeal di una città  come New York se nel roster attuale hai una serie di giocatori che già  conoscono il loro destino a giugno 2010? Il precedente di Boston non basta a tranquillizzare, perché è si vero che basta un nome di spicco per scatenare un effetto catena, ma è altrettanto vero che Garnett in cambio di poco o niente non è un affare che avviene con molta frequenza.

Donnie Walsh sta cercando di levare più pressione possibile da D'Antoni e dai giocatori, dichiarando che la colpa di questa debacle è esclusivamente sua. La strategia ad ogni modo era già  chiara un anno fa quando si è sacrificata una stagione e mezza in nome dello spazio salariale. Sul campo il risultato è stato lo stesso di Isiah ma perlomeno in questo caso che un piano, una strategia, che dopo giugno 2010 sarà  giudicabile.

Quindi? Si parla già  di ricostruzione, di stagione buttata (ndr la seconda in nome del 2010) ma senza la minima certezza. In tutto questo l'unica nota lieta riguarda un tiratore bianco amante dell'8, fischiato solo un anno e mezzo fa ed ora unico talento a roster. Come cambiano in fretta le cose.

Una soluzione, o comunque un idea da cui ripartire, e che a mio modesto parere avrebbe parecchio senso, la fornisce il columnist del Post Peter Vecsey.

La teoria di Vecsey è semplice, visto che degli attuali giocatori in scadenza (Harrington, Duhon, Hughes, Lee, Robinson, Milicic) è probabilissimo che nessuno venga rinnovato, allora tanto vale cercare di investire sui giovani. Quindi fallimento per fallimento, tanto vale cercare di puntare sui vari Douglas, Hill, Chandler e sul già  citato Gallo.

Una teoria non del tutto errata, visto che consentirebbe di far crescere i giovani a roster senza troppe pressioni, anche se nel frattempo sarebbe necessario mantenere alte le quotazioni di Lee e Robinson per cercare di inserirli in un sign and trade a giugno in cambio di qualche stella (ndr: so che è fantabasket ma un CP3")

Speriamo che coach D'Antoni colga questa opportunità  al meglio in modo almeno da avere dei giocatori già  pronti per il prossimo anno. Fondamentale sarà  il recupero di Chandler, apparso sotto tono in questa prima parte di stagione, e deficitario come tuta la squadra dal perimetro.

Toney Douglas al posto di Duhon potrebbe essere una gran bella idea.
Duhon ha dimostrato e sta dimostrando di non poter essere una starting point guard NBA, quindi perché non cercare di dare la squadra a Douglas, il quale potrebbe acquisire fiducia in un ruolo in cui sinora ha giocato poco, essendo stato schierato principalmente da guardia tiratrice.

Perso Jenning al draft (anche il sottoscritto aveva sottovalutato l'ex Virtus Roma), un altro giocatore su cui vale la pena insistere è la prima scelta Jordan Hill, decisamente acerbo e propenso al fallo, ma sicuramente dotato di talento. E ad ogni modo Hill è quello che ci si ritrova in casa, quindi urge lavorare su di lui dandogli la maggior fiducia possibile.

Il fatto esilarante è che in una stagione in cui molto probabilmente i Knicks saranno al peggior squadra NBA, la prima scelta di New York è nelle mani di Utah. Oltre il danno la beffa, anche perché quella scelta era stata ceduta per avere Stephon Marbury ed i suoi capricci. Pazienza a Salt Lake City si stanno già  leccando i baffi in attesa del prossimo draft.

Eddie Curry è tornato ad allenarsi con il team, è dimagrito ulteriormente, e a breve potrebbe esordire, anche se non sarà  certo il salvatore della squadra. Qualora dovesse migliorare e mettere in saccoccia dei numeri decenti, non è detto che qualcuno sia disposto alla pazza idea di una trade.

Le partite

New York vs Indiana L 89-101
New York vs Cleveland L 91-101
New York @ Milwaukee L 87-102
New York vs Utah L 93-95
New York vs Atlanta L 101-114
New York vs Golden State L 107-121

L'angolo del Gallo

Danilo Gallinari sta alternando cose buone ad altre meno buone, ma rimane indiscutibilmente il giocatore di maggior talento di questa squadra. È l'unico che tiri con delle buone percentuali, l'unico che la mette dal perimetro (primo della lega per tiri da tre presi e realizzati), e l'unico che sembra giocare di squadra. A proposito, se vi va di leggerlo ho scritto un approfondimento sul Gallo.

Da segnalare la sua prima doppia doppia a stelle strisce nella sconfitta con Golden State (19 punti, 10 rimbalzi).

Il borsino dei giocatori

C'è poco da salvare guardando le prestazioni dei singoli. Sembra non esserci limite al peggio. Colui che dovrebbe guidare la squadra, ovvero Chris Duhon, al momento non apporta nulla di decente, se non il suo contratto in scadenza. Duhon ha peggiorato la sua produzione in termini di punti, di percentuali e di assist.

Nemmeno la nomina a capitano lo ha scosso, anzi sembra confermare il trend discendente della seconda parte della scorsa stagione.

Dopo Duhon, un altro giocatore che sta deludendo ampiamente è Harrington. Big Al ha perso il posto in quintetto, continua a mettere in cascina quasi 19 punti di media, ma è un cancro per il gioco di squadra. È uno dei peggior giocatori NBA come rapporto assist palle perse, ma la cosa peggiore è che è di un egoismo impressionante, un mangia palloni che non rinuncia mai ad un tiro od un possesso, senza peraltro essere determinante.

Jeffries è un fantasma, e difficilmente si troveranno acquirenti disposti a sobbarcarsi il suo contrattone. Hughes è discontinuo, non tira bene come il resto del team, ma almeno lui rispetto alla pre season è migliorato ed è partito in quintetto più volte dopo l'infortunio di Nate Robinson, il quale peraltro si è reso protagonista, come suo solito, di un diverbio con l'assistant coach Herb Williams.

Robinson non ha gradito l'indicazione di Williams su un posizionamento in attacco, ha urlato al coach e si è girato dall'altra parte. A voi il commento.

David Lee sta dando il suo contributo in attacco, ma in difesa non è un fattore, anzi da centro subisce oltremodo gli avversari.

Prossime partite

I prossimi impegni vedranno i bianco blu arancio impegnati in trasferta. Si prevede un bagno di sangue, visto che si incontreranno, a parte qualche eccezione, i migliori team della lega nell'ordine:

Mercoledì 18 Novembre @ Indiana
Sabato 21 Novembre @ New Jersey
Domenica 22 Novembre vs Boston
Martedì 24 Novembre @ LA Lakers
Mercoledì 25 Novembre @ Sacramento
Venerdì 27 Novembre @ Denver
Domenica 29 Novembre @ Orlando

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