Orlando punta al titolo e Howard rimane il loro leader
Il sole splende alto in Florida nonostante alcune nubi abbiano cercato di oscurare il cielo di Orlando.
Primo posto a pari merito con Miami nella Southest Division (5-1) nonostante le assenze registrate nelle prime giornate che non influiscano sui risultati dei Magic.
Lewis sospeso dalla Lega per le prime dieci gare, Carter che già alla seconda gara contro New Jersey esce per infortunio e gioca solo una partita delle quattro seguenti, Pietrus che rimane a casa a curare l'influenza saltando le trasferte di Toronto e Detroit.
Risultati
Orlando @ Philadelphia 120-106 (W)
Orlando @ New Jersey 95-85 (W)
Orlando @ Toronto 125-116 (W)
Orlando@ Detroit 80-85 (L)
Orlando vs Phoenix 122-100 (W)
Orlando vs Detroit 110-103 (W)
I nuovi arrivi
Moltissima l'attesa per il debutto in casa Magic di Vince Carter, che ha risposto con due buone prove nelle prime due partite. Fermato però da un infortunio alla caviglia contro la sua ex squadra è rientrato contro Phoenix ma si è ripresentato ancora in borghese contro Detroit e la sensazione è che salterà almeno ancora una gara prima di tornare. Impossibile valutare a pieno il suo inserimento in squadra anche se i primi segnali sono confortanti.
La vera sorpresa invece è rappresentata da Ryan Anderson.
Arrivato in Florida assieme a Carter, al secondo anno, Anderson era giudicato dai più come un buon prospetto, ottimo rimbalzista e con un buon tiro dalla lunga.
Dopo un'ottima summer league ha convinto Van Gandy a schierarlo in quintetto sostituendo Lewis e ha ripagato la fiducia con ottime prove. Per tre volte ha segnato almeno venti punti, ha sempre dato il suo contributo a rimbalzo, preziosissimo a rimbalzo offensivo, spesso con tap-in schiacciati. Anche lui infortunatosi in casa contro Detroit starà a riposo per qualche giorno.
Altro acquisto di rilievo dell'estate è stato quello di Brandon Bass.
Molti pensavano ad un suo utilizzo in quintetto vista anche l'assenza di Lewis. Van Gundy ha invece preferito farlo partire dalla panchina. Quando Bass è in campo Orlando si struttura in un modo più classico, con due lunghi che giocano in area.
Per lui buone prove finora come quelle degli altri due arrivi estivi, Barnes e Jason Williams.
Barnes può ricoprire almeno tre ruoli e si adatta alla perfezione al gioco in campo aperto ed ha un buon tiro da fuori. Williams è un cambio solido per Nelson, mantiene il ritmo alto ed ha più fiducia da parte di Van Gandy, che lo ha già avuto a Miami, rispetto a Johnson.
La panchina
Dovendo fronteggiare le numerose assenze i giocatori normalmente non in quintetto sono stati chiamati ad un lavoro extra. Con i nuovi arrivi estivi la profondità della panchina si avvicina a quella di Lakers, Celtics e Cavs.
Chiamati a giocare molti più minuti rispetto alle abitudini tutti i giocatori hanno risposto con buonissime prestazioni. Uno su tutti JJ Redick. Dopo le critiche durante le Finali 2009 Redick ha lavorato durante l'estate sui suoi difetti maggiori.
Adesso non si affida solo al tiro perimetrale e in difesa soffre meno che in passato. Autore di 27 punti contro Toronto viaggia a quasi 15 punti di media. Leggermente in calo Gortat.
L'attacco 4-1
Alla base dei successi d'inizio stagione c'è sicuramente la continuità con il passato. Howard è spesso l'unico giocatore in area con quattro giocatori esterni, situazione che si sviluppa in un gioco definito appunto 4-1.
Sfruttando la capacità di Howard di correre il campo meglio dei pari ruolo avversari i Magic lo cercano con costanza sia in transizione che a difesa schierata. Howard è migliorato nella lettura dei raddoppi e forza meno situazioni che in passato. Giocatori come Carter, Barnes e Pietrus sono perfetti per leggere i buchi nella difesa e punire i raddoppi sul centro.
Novità di quest'anno è la ricerca dei tagli verso il canestro quando la palla è in mano a Howard mentre l'anno scorso era più frequente la ricerca dell'uomo libero sul lato debole ma oltre l'arco che poi avrebbe fatto scattare le rotazioni difensive punite con un'ottima circolazione di palla.
Altra novità inserita da Van Gundy sono le soluzioni per Bass in post basso. Con uno schieramento a due lunghi, con un centro e un'ala grande, Bass gioca in zone di campo che fino all'anno scorso erano solo di Howard.
Interessante sarà vedere uno schieramento con Howard, Bass, Lewis e Carter, sicuramente molto fisico ma anche in grado di creare svariate soluzioni sia vicino che lontano da canestro. Cambio del centro è ancora Gortat che però ha un impatto minore rispetto alla passata stagione, forse dovuto al suo utilizzo alla "Howard", un ricezioni in area dove difficilmente è in grado di crearsi un tiro. Giocando solo come appoggio e non potendo bloccare in un pck-and-roll non viene sfruttato per le sue ricezioni sui tagli dopo aver bloccato perdendo così la sua dote migliore.
Utilizzato fino all'estremo, più che in passato, è il tiro da tre punti. Molti giocatori in roster hanno nel tiro da tre più del 50% delle loro conclusioni: Redick, Anderson, spesso anche Barnes e Williams.
L'unico che preferisce sfidare con continuità le difesa avversarie tra gli esterni è Nelson. Nelle prime partite stagionali la percentuale del tiro da tre è sempre stata oltre il 40% tranne che nella sconfitta contro Detroit in cui è scesa al 29%. Arma a doppio taglio il tiro da oltre l'arco per ora a pagato grossi dividendi.
Alcuni numeri
Orlando segna 108.66 punti a gara, terza squadra NBA, ma ne concedono 99,16, solo sedicesimi, con un differenziale di +9,50 punti a gara, secondo nell'intera NBA dietro solo Boston, che segna dieci punti in meno a partita ma ne subisce quindici in meno rispetto a Orlando. Il sistema di gioco dei Magic porta alti punteggi ma concede altrettanto.
Coach Van Gundy, pessimista di natura per alcuni o molto esigente per altri, non è ancora soddisfatto dell'approccio della squadra in particolare nella metà campo difensiva.
"Difensivamente mi piacerebbe vedere un impegno maggiore in difesa. Ad oggi il mio dubbio più grande è se possiamo o no essere una grande squadra. Sembra che ci accontentiamo di andare avanti così e facciamo solo quello che serve per vincere una partita d'inizio stagione e io non ne sono contento" ha commentato dopo la gara vinta contro i Pistons.
22,66 assist per partita pongono Orlando al sesto posto, in continuità con l'anno scorso, sempre alla ricerca dell'extra pass verso il compagno più libero. Ottime anche le percentuali dal campo, 0.476 totale e 0,411 da tre, meglio di loro solo Phoenix comparando le due statistiche. Buonissime anche le percentuali del tiro libero. In grande progresso Howard che ha promesso di stabilizzarsi al 70% e finora ha tirato con il 69%, con partire da 12/14 e 8/9.
In difesa Orlando concede solo 16 assist a partita agli avversari ma recupera meno di 6 palloni a gara, segno che la difesa è basata su principi di difesa singola, senza troppi aiuti o raddoppi e non rischia l'anticipo ma è più conservativa. Idea rafforzata dalle poche palle perse degli avversari, 12 a partita, bilanciate dalle 13,50 palle perse per gara che pone Orlando tra le migliori della lega. A rimbalzo la situazione non è ancora ottimale con soli 42 rimbalzi presi a partita ma l'arrivo di Anderson e Bass aiuterà Howard.
Altro aspetto su cui Van Gundy sta lavorando è il problema dei falli.
Con una rotazione ancora così corta avere spesso giocatori con molti falli costringe ad una rotazione più frenetica e a spezzettare l'utilizzo dei giocatori che faticano a trovare il ritmo partita.
Nota negativa di quest'inizio di stagione è l'alto numero di falli commessi da Howard. Spesso costretto in panchina già nel primo quarto già due volte è uscito per sei falli in finali di partite non ancora decise. Nel complesso Orlando non è una squadra particolarmente fallosa e la sua tendenza al tiro da fuori non carica di falli nemmeno gli avversari proprio come insegna D'Antoni per cui fermare il meno possibile il tempo è essenziale per tenere alto il ritmo di gioco.
Dato interessante è il numero di vittorie quando si segna più di 100 punti: Orlando ha vinto tutte e quattro le gare oltre i 100 e non ha perso nessuna delle gare in cui gli avversari hanno sforato la soglia delle tre cifre. Dato interessante da considerare per la Regular Season, mentre nei play-off quando s'incontreranno le varie Boston e Cleveland raggiungere punteggi elevati sarà difficile e la difesa sarà fondamentale.
Orlando riesce a bilanciare benissimo il suo attacco. Howard, miglior marcatore della squadra, mette a referto una media di 20 punti a partita, e nessun altro segna più di 15 punti a gara, ma ben quattro giocatori hanno una media tra 14 e 15 punti: Carter, Anderson, Nelson e Redick.
Il futuro
Non da sottovalutare il calendario iniziale, in cui Orlando ha incontrato solo Phoenix e Philadelphia con un record vincente. Il calendario di fine Novembre però propone due sfide interessantissime contro Cleveland mercoledì 11, ancora sicuramente senza Lewis, e a Boston venerdì 20, entrambe trasmesse da SKY. Le altre gare prevedono ancora squadre con record perdente se si esclude Miami e Atlanta il 25 e il 26 e la trasferta ancora a Toronto del 22.