Pac10 2009/2010: Preview

Jerome Randle ha il compito di portare Cal in vetta

Se all'inizio della scorsa stagione parlavamo di una Pac10 attesa da un "nuovo inizio", con la perdita da tantissimi senior diretti verso i lidi dorati dell'NBA o quelli un po' meno rigogliosi ed ambiti del basket europeo, la stagione 2009/2010 ormai alle porte porterà  con sé un vero e proprio scenario "nucleare" per la Conference del nuovo Commissioner Larry Scott, ex chairman della WTA di tennis che il primo luglio ha sostituito - dopo 26 anni da n.1 e 33 totali di servizio - Tom Hansen.

Ma d'altronde non potrebbe essere diversamente dal momento che negli ultimi due Draft ben tredici scelte al primo giro sono arrivate dalla Pac10, un numero impressionante che sale addirittura a 21 - in rappresentanza di nove college diversi sui 10 totali - se si considerano anche le seconde scelte.
Una quantità  impressionante di talento che in rapida successione ha lasciato la costa ovest e che ha portato e porterà , per la stagione ormai alle porte, ad una completa riscrittura dell'ordine di forza delle squadre oltre che ad ampio spazio per i tanti underclassmen di talento di cui la Pac10 rimane comunque ricca.

Pur non raggiungendo i livelli di 12 mesi fa, infatti, quando UCLA portò a casa la recruiting class #1 della nazione ed altre 5 college della Pac10 figurarono tra le 30 miglior classi nazionali, anche quest'anno quattro università  si sono piazzate nell'elite del recruiting: coach Howland ha completato una formazione giovanissima con la classe #9 della nazione, Sean Miller - successore designato di Lute Olson ad Arizona dopo 5 ottime stagioni a Xavier - si è presentato con la #12/13, Washington ringrazia Gaddy - consegnatogli ironicamente su un piatto d'argento dalle "incertezze" dei Wildcats - per la classe #22/23 mentre ad Oregon State il "cognato presidenziale" Craig Robinson ha proseguito la sua ottima opera di ricostruzione dei Beavers portando a Corvallis il gruppo #23/25 degli interi States.

Pochi ma buoni potrebbe essere, invece, il motto dei "returning players"; con soli quattro giocatori inseriti negli All-Conference Team della scorsa stagione che torneranno a calcare i campi della Pac10. Ma sono quattro giocatori di alto livello, i due first-teamer Jerome Randle e Patrick Cristopher di California, che spera di poggiare su di loro la rincorsa al titolo, ed i second-teamer Nic Wise, che dopo aver flirtato con il draft ad Arizona dovrà  fare la chioccia ai tanti giovani, ed Isaiah Thomas, che nel back-court degli Huskies campioni uscenti vede arrivare il suo grande amico Gaddy.

Passiamo ora in rassegna le situazione specifiche di ogni squadra; partendo dai favoriti per il titolo 2009/2010 scendendo poi fino all'ultima posizione del nostro "power ranking":

California

I Golden Bears di coach Mike Montgomey costituiscono, nella Pac10 ormai alle porte, una vera e propria eccezione; visto che tornano a Berkeley praticamente tutti i protagonisti della passata stagione. Ed in una conference che invece ha perso tantissimi pezzi importanti se ti torna il 94% della produzione di un anno fa, stagione peraltro conclusa al terzo posto pari merito, non puoi non essere la favorita d'obbligo; ruolo che infatti spetta senza il minimo dubbio a Cal.

Jerome Randle - 18.3 punti, 5 assist (leader di conference) ed il 46% da tre 12 mesi fa - sarà  la stella dei Golden Bears; ma attorno a lui ci sarà  un backcourt di altissimo livello e grande esperienza completato dagli altri due senior Patrick Cristopher, 14.5 punti, e Theo Robertson, 13.1 punti con quasi il 49% da 3.

L'unico punto di domanda della squadra di coach Montgomery è sotto le plance, dove il solo Jamal Boykin - 9.6 punti e 6.4 rimbalzi - è una certezza, ma dall'"alto" dei suoi 6-8 rischia di soffrire oltremodo ad alto livello la sua poca fisicità .

Per sognare in grande, anche oltre la Pac10, dalle parti di Berkley serve l'esplosione del sophomore cinese Max Zhang, 17.3 rimbalzi di media alle Universiadi, o di Markurhi Sanders-Frison, transfer da South Plains Community College (TX).

Washington

I campioni in carica si ripresentano ai nastri di partenza per attrezzati ed alla ricerca del bis; ma la doppietta non sarà  impresa facile per la formazione di coach Lorenzo Romar che ha perso due pedine fondamentali come Dentmon e, soprattutto, Jon Brockman, miglior rimbalzista all-time per rimbalzi totali nelle gare di conference e quarto all-time – sempre per rimbalzi totali - in carriera.

Ma se Dentmon dovrebbe essere sostituito alla grande da Abdul Gaddy, uno dei migliori freshman della nazione in arrivo in maglia Husky dopo aver "abbandonato" la Arizona post-Olson, sotto canestro il senior Pondexter, 2 metri con le scarpe, avrà  le mani piene e dovrà  sperare nel contributo dello junior Matthew Brian-Amaning.

Inoltre il backcourt, con il Conference Freshman of the Year 2009 Isaiah Thomas, Gaddy e Venoy Overton, è molto talentuoso ma rischia di far collassare ancora di più le difese in area dal momento che, dopo la 9° peggior prestazione della conference nel tiro pesante della passata stagione, gli Huskies hanno perso il loro miglior tiratore da dietro l'arco, Justin Dentmon.

UCLA

Collison, Holiday, Westbrook, Shipp, Mbah a Moute, Aboya, Mata e Love. Bella squadra, eh? Eh si, peccato che questi siano i giocatori che hanno lasciato Westwood nelle ultime due stagioni per fare il salto in NBA - quattro scelte al primo giro ed una al secondo in due stagioni, e praticamente tutti con grande impatto fin da subito - o andare a trovare fortuna in Messico (Mata), Francia (Aboya, al Gravelines) e Turchia (Shipp, che sta facendo letteralmente onde nel neo-promosso Bornova Beledeyesi).

Quest'anno i Bruins si presentano con una squadra giovanissima, 9 dei 12 giocatori con borsa di studio sono freshman o sophomore, con tantissimo potenziale, visto che praticamente tutti sono stati recruit di primo livello, ma anche tantissime cose da imparare e dover migliorare per poter giocare nel "Ben Ball style".

I "growing pains" saranno tanti, ma il caretacker di Westwood è l'uomo giusto per forgiare questa squadre giovanissima che avrà  nel serbo Dragovic, un'ala tiratrice, l'unico starter che ritorna dopo 12 mesi, accompagnato solo da altri due senior: lo sharpshooter Michael Roll e James Keefe.

Occhi puntati sui giovani, però, a partire dai sophomore Anderson, Lee, Gordon e BoBo Morgan, fino agli ultimi arrivati con Tyler Honeycutt in testa.

Arizona

Anche a Tucson, come a Westwood, la squadra 2009/2010 sarà  giovanissima. Il neo-allenatore Sean Miller, arrivato ad Arizona dopo cinque anni di grandi livello a Xavier per dare finalmente certezze sulla successione al trono di Lute Olson, avrà  a disposizione una formazione con 10 uncerclassmen - equamente divisi tra freshman e sophomore - a fronte di un solo junior ed un solo senior.

Miller, però, in soli 91 giorni di recruiting è riuscito a mettere insieme una buonissima classe, in cui il centro ucraino Kyryl Natyazhko - cugino del centro degli Utah Jazz Kyrylo Fesenko - si spera possa avere impatto fin da subito.
L'"acquisto" più importante per i Wildcats, però, è la permanenza del senior Nic Wise, PG che ha a lungo flirtato con il draft prima di decidere di staccarsi dal duo BudingerHill e rimanere a Tucson per la sua stagione da senior. Con i suoi 15.7 punti a partita - secondo top scorer tra i "returning players" - conditi da 4.6 assist ed il 41% da 3, sarà  l'alpha e l'omega dei giovanissimi Wildcats.

Oregon State

Due stagioni fa Oregon State concluse la stagione della Pac10 con un vergognoso 0-18. Poi è arrivato Craig Robinson, fratello della first-lady Michelle Obama, ed i Beavers nella scorsa stagione hanno vinto 7 gare di conference chiudendo la stagione 18-18 - il massimo di vittorie stagionali per OSU dal 1992) - e portando a casa il titolo del CBI Postseason Tournament con la vittoria in trasferta in gara3 di finale ad El Paso contro UTEP.

Quest'anno i Beavers sono chiamati ad un ulteriore salto di qualità  visto che, ad esclusione Ricky Claitt, tutto il quintetto torna a Corvallis. Il centro olandese Schaftenaar, passatore sopraffino da oltre 3 assist a partita, sarà  il centro di gravità  di un attacco che potrà  contare sull'ottimo Calvin Haynes, 13 punti uscendo dal pino la scorsa stagione, sul tuttofare Seth Tarver e su Lathen Wallace.

Occhio anche ai due freshman Jared Cunningham e Roberto Nelson, che cercheranno di guadagnarsi fin da subito spazio e minuti nel backcourt.

Oregon

Dopo una pessima stagione, conclusa con due sole vittorie in 18 gare di Pac10, Oregon prova a risalire al china. Per assurdo il 2008/2009 da incubo potrebbe iniziare a pagare i primi dividendi già  da questa stagione visto che, pur avendo ben 10 sophomores a roster, i Ducks avranno una esperienza sopra la media per una squadra così giovane.

Occhi puntati sul centro sophomore Michael Dunigan, stazza e skills per diventare già  da questa stagione uno dei lunghi migliori dell'intera conference, che potrà  avvalersi della preziosa collaborazione di due senior nell'intento di riportare in alto la formazione di coach Kent: il lungo Joevan Catron e soprattutto il folletto Tajuan Porter, 15.4 punti a partita la scorsa stagione per l'attuale scoring leader attivo della conference - 1435 punti in carriera per lui in 3 stagioni - ed ottimo tiratore da tre punti, tanto che gli mancano solo quattro triple per diventare il leader all-time del suo ateneo.

Washington State

Salutati Taylor Rochestie, ora al Gottingen in Bundesliga insieme ad una manciata di ex collegiali, ed Aaron Baynes, in Lituania ed in Eurolega con il Lyetuvos Rytas, anche Washington State sarà  una squadra molto giovane nella stagione ormai alle porte.

Ma per fortuna del nuovo coach Ken Bone, chiamato a sostituire Tony Bennett in quella landa sperduta e semi-irraggiungile che risponde al nome di Pullman, i Cougars possono contare su alcuni sophomore di talento chiamati al salto di qualità , oltre che su un paio di freshman che fin da subito potranno, e dovranno per il bene di Washington State, risultare importanti.

Della prima categoria fanno sicuramente parte Klay Thompson e DeAngelo Casto, Campioni del Mondo U19 in estate in Nuova Zelanda con Team USA e chiamati a caricarsi sulle spalle le formazione; Thompson da go-to-guy e top scorer e Casto da leader del frontcourt. A dargli man forte un altro protagonista del Mondiale U19, il centro freshman australiano Brock Motum, che in Nuova Zelanda ha portato gli Aussie al 4° posto da top-scorer dei suoi. Attenzione anche a Xavier Thames, altro freshman molto talentuoso che proverà  a guadagnarsi fin dal primo giorno il ruolo di starter come PG.

Arizona State

James Harden, il Pac10 Player of the Year 2009, è in NBA con gli Oklahoma City Thunder; Jeff Pendergraph, l'unico vero lungo di valore della passata edizione dei Sun Devils, è anche lui in NBA a Portland.

Per Arizona State, che basava gran parte delle proprie fortuna proprio sulla connection Harden-to-Pendegraph sarà  quasi un "anno zero", con i giocatori che fino a 12 mesi fa erano chiamati a fare da supporting cast che ora dovranno provare a caricarsi la baracca sulle spalle.

Il nuovo go-to-guy dell'attacco di Arizona State dovrebbe essere l'ala lettone Rihards Kuksiks, cecchino dal 44% da oltre l'arco, zona del campo da cui nella passata stagione ha preso addirittura quasi il 79% delle sue conclusioni totali.

A fornire esperienza in cabina di regia ci penserà  Derek Glasser, PG non scintillante ma ordinata e che non perde palloni, e poi ci saranno tutta una serie di giocatori esperti - come Jemelle McMillan, Jerren Shipp e Ty Abbott - a completare il backcourt. Sotto canestro siamo praticamente alle aste, anche se Arizona State giocherà  spesso con i 4 piccoli e farà  della difesa - ancora più del solito - la propria prima arma offensiva, sperando che i freshman Ruslan Pateev e Victor Ruud possano dare qualche contributo fin da subito.

USC

Non avete mai visto un programma completamente allo sbando? Bene, guardate USC ed avrete un perfetto spaccato! Nell'arco di un'estate i Trojans sono passati dal vincere il Torneo della Pac10, strappando così in extremis un biglietto per la March Madness, ad una tabula rasa che neanche Attila sarebbe riuscito a fare.

Il "merito" di tutto ciò? Tim Floyd, e chi sennò! Costretto alle dimissioni il 9 giugno da USC per cercare di ripararsi in qualche modo per l'indagine NCAA pendente sul caso OJ Mayo - per cui Floyd è accusato di aver pagato l'"handler" per fargli scegliere USC - Floyd ha lasciato al suo successore Kevin O'Neill, ex interim coach ad Arizona e scelto dopo diversi rifiuti delle prime scelte come ad esempio Jamie Dixon di Pitt, una squadra allo sbando dalle quale in molti hanno cercato di fuggire in tutti i modi.

Hackett si è dichiarato per il draft, arrivando poi alla Benetton Treviso, insieme a DeRozan e Gibson; Marcus Johnson - dopo aver giocato solo 16 partite a USC con 12' di media e 3.6 punti, ha optato anche lui per il passaggio da pro - con annessa figuraccia di Floyd che l'ha apostrofato dicendo che "Kansas ha due giocatori che sarebbero stati due lottery pick NBA, Collins ed Aldrich, che tornano a scuola mentre i nostri ragazzi non appena ricevono un'offerta da Islamabad se ne vanno" e, dulcis in fundo, l'intera recruiting class è stata praticamente rasa al suolo con i giocatori che non hanno voluto saperne di andare a Southern California ottenendo le lettere di rilascio per andare altrove.

Per fortuna che qualche "vecchio" è rimasto, per evitare di fare troppe figuracce e dover vedere troppi minuti in campo Lil' Romeo. Dwight Lewis - 14.4 punti la scorsa stagione e qualità  da all-around - dovrà  fare pentole e coperchi; proverà  ad aiutarlo il transfer da UNC Alex Stepheson sotto canestro. Poi qualche altro mestierante decente come Leonard Washington, Marcus Simmons e Nikola Vucevic.

Stanford

Dopo un'annata conclusa con sole 6 vittorie nelle 18 gare di Pac10 le prospettive sono tutt'altre che lusinghiere per la formazione di coach Johnny Dawkins. A Stanford, infatti, tornano solamente quattro giocatori che nella scorsa stagione erano stati in campo per più di 11' a partita; con 5 dei migliori 8 scorer che non ci sono più.

La squadra, quindi, sarà  giovanissima; ma purtroppo per i Cardinals la recruiting class non è stata granchè e solo Gabriel Harris nel ruolo di PG sembra essere in grado di reclamare minuti fin da subito. Tutte, o quasi, le speranze di Stanford saranno riposte sul senior forward Landry Fields, 12.6 punti e 6.6 rimbalzi la scorsa stagione che dovrà  elevare ulteriormente il proprio livello di gioco ed il proprio impatto statistico diventando la guida dei Cardinals.

Lo junior Josh Owens è chiamato a trasformarsi da stoppatore a giocatore più completo ed in grado di contribuire, con il sophomore Jeremy Green, tiratore con il 45.6% da 3 nella passata stagione, che dovrà  proseguire nella nuova annata le buone prestazioni delle ultime 6 gare stagionali.

Ma purtroppo per Stanford le frecce nell'arco di Dawkins sono solo queste, e la stagione rischia di diventare estremamente lunga.

Ora che conosciamo un po' meglio tutte le 10 squadre, l'appuntamento per l'inizio delle gare di conference è fissato al 31 dicembre con il canonico quadruple-header; ma anche i due mesi di novembre e dicembre con le gare non di conference si preannunciano come molto interessanti e ricchi di sfide di grande livello. Stay tuned.

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