Ron Artest è l'uomo nuovo dei Lakers 2009 2010…
Il 27 ottobre scorso è iniziata la stagione del basket professionistico americano, e allo Staples Center è andato in scena il derby di Los Angeles.
La NBA ama proporre sfide interessanti nel giorno d'inaugurazione del campionato, e vedere le uniche due squadre di tutta la Lega appartenenti alla stessa città fa sempre un certo effetto. Inoltre, quale miglior esordio poteva esserci per Blake Griffin, fresca prima scelta del draft, se non contro i campioni in carica?
Purtroppo il giovane talento dei Clippers si è infortunato nel corso dell'ultima gara di pre-season e non è potuto essere della partita. Poco male: il vero evento della serata era la consegna degli anelli ai campioni, ultimo atto per celebrare il titolo vinto dai giallo-viola la stagione scorsa.
Grandi sorrisi, leggende del passato, pubblico in delirio…è stata una bella cerimonia, dopo 6 anni di digiuno.
Sono stati mesi di festeggiamenti in quel di Los Angeles. Vincere un campionato è sempre una grande soddisfazione per un tifoso, vincerla dopo aver perso una finale la stagione prima lo è ancora di più.
Il tempo dei coriandoli è però giunto al termine, e si è subito iniziato a fare sul serio. Una lunga stagione attende i Lakers…andiamo a vedere com'è iniziata.
Risultati
27 ottobre: Los Angeles Lakers vs Los Angeles Clippers 99-92 (W)
30 ottobre: Los Angeles Lakers vs Dallas Mavericks 80-94 (L)
1 novembre: Los Angeles Lakers vs Atlanta Hawks 118-110 (W)
3 novembre: Los Angeles Lakers @ Oklahoma City Thunder 101-98 OT (W)
4 novembre: Los Angeles Lakers @ Houston Rockets 103-102 OT (W)
6 novembre: Los Angeles Lakers vs Memphis Grizzlies 114-98 (W)
Dopo aver giocato le prime sei gare, i Lakers hanno un record che recita 5 vittorie e una sola sconfitta, che li porta ad essere primi nella Western Conference a pari merito con i Denver Nuggets e i Phoenix Suns. L'esordio con i Clippers è stato piuttosto tranquillo, e malgrado lo scarto finale di soli 7 punti i ragazzi di Phil Jackson hanno amministrato il vantaggio senza grandi problemi. Tre giorni dopo, un fulmine a ciel sereno: i Mavericks vincono allo Staples Center in modo netto, di fronte a degli avversari in giornata-no.
Ci si attendeva una risposta da Bryant e compagni, che è arrivata puntuale contro gli Hawks, in quella che finora è stata forse la miglior prestazione dei campioni in carica. Il primo back-to-back della stagione ha visto i Lakers vincere di misura sul campo dei Thunder e poi su quello dei Rockets, con tanto di supplementare in entrambe le occasioni. Infine una vittoria comoda contro i Grizzlies, grazie ad un ottimo terzo quarto in cui si è di fatto decisa la partita.
La squadra
La partenza è stata buona, dicevamo. Certo, la sconfitta contro i Mavericks ha rappresentato una battuta d'arresto che non ci voleva, ma a livello di risultati la squadra giallo-viola si è finora comportata bene.
E' importante ricordare l'assenza, fin dalla prima gara, di Pau Gasol, la cui importanza su ambedue i lati del campo è indiscutibile. C'è bisogno di lui per aggiungere talento ed esperienza a questa squadra, e soprattutto per rinforzare il reparto lunghi. Basti pensare che nell'ultima partita con i Grizzlies, a causa dell'assenza contemporanea dello spagnolo e di Bynum, è partito titolare DJ Mbenga, il quale la scorsa stagione aveva giocato appena 8 minuti di media. Gasol ha già ripreso ad allenarsi, e potrebbe rientrare già domenica contro gli Hornets.
Senza di lui il gioco dei Lakers ne risente in fluidità e, di conseguenza, in efficacia. Senza contare l'apporto difensivo, che come abbiamo visto la scorsa stagione può essere molto importante in determinate partite. Un anno fa, di questi tempi, ci si interrogava su cosa potesse mancare a questa squadra per essere da titolo, e si individuò il problema nella difesa.
Non siamo di fronte alla miglior squadra difensiva della Lega, ma sicuramente la capacità di salire di livello nella propria metà campo nei momenti-chiave delle partite è stata fondamentale per vincere l'anello. Fermo restando la capacità di soffrire, adesso il problema sembra essersi trasferito in attacco.
Il talento a disposizione dei singoli giocatori è notevole, ma troppe volte abbiamo assistito, in queste prime sei gare, ad iniziative personali e fuori dagli schemi e ad una certa anarchia.
I singoli
Ron Artest sarà uno dei giocatori più osservati del campionato: è l'unica novità della squadra, e ci si aspetta molto da lui. Fino ad ora, se si esclude la pessima partita giocata da lui e dai compagni contro i Mavericks, il numero 37 ha mostrato buona volontà e anche un certo carattere. A volte si è preso esclusivamente i tiri che doveva prendersi, altre volte si è intestardito un po' troppo, ma a conti fatti il suo rendimento è stato più che sufficiente.
Sicuramente la voglia di far bene da parte di "Ron Ron" c'è. Dal punto di vista tecnico deve limitare le scelte scriteriate, senza esagerare negli assoli. I Lakers hanno tante bocche da fuoco a loro disposizione, e non c'è bisogno di forzature eccessive da parte di nessuno. Sotto questo punto di vista, Trevor Ariza era sicuramente più adatto a giocare con dei compagni così forti a fianco, ma in quanto a talento Artest non si discute.
L'altra novità positiva è rappresentata dal ritorno ad alti livelli di Andrew Bynum dopo dei play-off insufficienti. Il 22enne centro viaggia ad una media di 20 punti e 10 rimbalzi per gara, e sembra aver ritrovato la giusta mobilità dopo i guai alle ginocchia che lo hanno tormentato negli ultimi due anni. Ci si aspettava un suo miglioramento, ma bisogna dire che Bynum ha davvero sorpreso per la solidità dimostrata in queste prime partite.
Altrettanto non si può dire del rendimento di Derek Fisher, che è parso un po' arrugginito. A 35 anni "Da Fish" sembra accusare il peso dell'età , tanto è vero che le sue prestazioni sono state tutt'altro che esaltanti.
Oltre ai soliti problemi nel marcare i pari ruolo più rapidi di lui, anche la mira in questo periodo non è delle migliori, dal momento che sta tirando con il 35% dal campo e il 25% da 3. La sua miglior partita è stata l'ultima contro i Grizzlies, nella quale ha messo a segno 11 punti e distribuito 7 assist. Rimandato.
Infine, la panchina.
Certo, il fatto di non avere Odom tra le seconde linee non aiuta, ma alcuni segnali negativi già apparsi la scorsa stagione si stanno confermando. Vujacic è ormai ai margini della rotazione, Farmar non riesce a diventare un'alternativa affidabile a Fisher, e anche Walton e Brown non hanno incantato. Buono invece il contributo di Josh Powell, tra l'altro uno dei pochi a giocare decentemente nella sconfitta coi Mavericks.
Curiosità
Per concludere, qualche notizia sull'universo Lakers. Vi dico già da ora che questo sarà un appuntamento fisso per i team report, almeno per quelli curati da me.
1) Kobe batte Iverson…di nuovo: questi sono due giocatori le cui storie si sono incrociate più di una volta. Iverson venne chiamato come prima scelta assoluta nel draft del 1996, lo stesso che segnò l'ingresso anche di Kobe in NBA. "The Answer", inoltre, è stato il simbolo dei Philadelphia 76ers (squadra della città in cui è nato il 24 giallo-viola) per un decennio, sfiorando l'anello nel 2001 contro, guarda un po', i Lakers.
Venerdì scorso i due si sono ritrovati in campo, con i Memphis Grizzlies ospiti allo Staples Center. Bryant ha segnato 41 punti, Iverson soltanto 8 ed è stato sorpassato nella lista dei giocatori ad aver segnato più punti in carriera. Kobe ne ha messi a segno 24.027 ed è sedicesimo in questa speciale graduatoria, mentre A.I. è fermo a 24.020.
2)Bynum infortunato…sarà vero?: ok, questa è chiaramente una provocazione. Il giovane centro non ha giocato nella succitata partita con i Grizzlies a causa di un lieve infortunio. Fin qui nulla di strano. In realtà , se andiamo a vedere le ultime due stagioni, Bynum nelle partite giocate a gennaio contro Memphis ha subito i due infortuni che tanto lo hanno penalizzato, arrivando a fargli perdere diversi mesi di attività . La domanda perciò è: infortunio o scaramantica precauzione?
3) Artest chiama, Ariza risponde: la partita tra Lakers e Rockets è stata l'occasione per vedere il confronto tra Artest e Ariza, due ex. E che confronto! A 30 secondi dalla fine dell'ultimo quarto, sul punteggio di 89 pari, Artest ha messo ha segno una tripla. Pronta la risposta di Ariza, che ha impattato il risultato con una "bomba" delle sue. Coach Jackson ha definito questo botta e risposta "giustizia poetica", regalando ai giornalisti e a noi tutti l'ennesima perla di saggezza…
4) I record del DJ: la partita coi Grizzlies verrà ricordata con grande piacere da DJ Mbenga. Partito in quintetto per la terza volta nella sua carriera NBA (e per la prima volta da quando gioca nei Lakers), ha fatto segnare i seguenti record personali: minuti giocati (30) e rimbalzi (13). Bravo, DJ!
5) Casa, dolce casa: non si può dire che la prima parte del calendario non sia favorevole alla squadra giallo-viola. Delle prime 21 partite stagionali, infatti, saranno ben 17 quelle disputate allo Staples Center. A seguire un tour ad Est, che vedrà Bryant e compagni impegnati contro Chicago, Milwaukee, New Jersey e Detroit dal 12 al 20 dicembre.