Ryan Miller, uno dei punti fermi dei Sabres…
Primo mese alle spalle per la regular season della Nhl. Bilancio già ricco di spunti dopo appena 15 partite, nel dettaglio analizziamo chi ha avuto una partenza super e chi ancora non sembra aver iniziato la stagione. A chi sarà regalata una piccola promozione a ottobre?
Pittsburgh Penguins
Già segnalati per l'ottima marcia iniziale i Penguins rappresentano la miglior squadra della Eastern conference. Nonostante un'infermeria che inizia essere stellare quanto l'avvio di stagione, Pittsburgh continua a vincere nelle gare lontane dalla Mellon Arena, sino ad ora 7 su 8, contando sull'esplosione di Sidney Crosby decisivo per carisma e gol, proprio nel momento in cui Evgeni Malkin viene fermato da un infortunio e ne avrà per almeno 5 settimane, facendo compagnia a Sergei Gonchar.
Buffalo Sabres
Dietro Pittsburgh s'insediano i Sabres, tre gare giocate in meno rispetto ai campioni, la squadra allenata dall'ormai storico Lindy Ruff (in carica a Buffalo dal 1997) è plasmata sulla forza della difesa. Partendo dal suo goalie, Ryan Miller, e dalla sua voglia di giocarsi con Tim Thomas il posto di portiere titolare degli Usa nelle prossime Olimpiadi invernali, aggiunge una difesa che ha chiuso ottobre con 2 gol subiti a gara, statistica sporcata dalla brutta sconfitta con gli Islanders per 5 a 0.
Non solo difensori in evidenza, Tim Connolly desidera mettersi alle spalle le ultime stagioni dove in metà delle partite da giocare ha fatto lo spettatore e ora in 12 match ha già siglato 11 punti. In fondo gli si chiedono "solo" i playoff, assenti dal 2007.
Washington Capitals
Dopo le squadre regine della Atlantic e della Northwest sul carro dei promossi non può mancare l'equipe della capitale. Su Washington incombe lo stop della sua super stella, Alexander Ovechkin, out per un problema alle costole, prima dell'infortunio avvio da superman per il russo, 14 partite e altrettanti gol, con leadership nella classifica dei marcatori.
Grandi meriti sono anche della stella Nicklas Backstrom, assist-men con i fiocchi e ora pronto a caricarsi sulle spalle il peso dell'assenza del terribile Ovie. La scorsa stagione è stata una sciagurata gara 7 a fermare il sogno Stanley Cup, ora hanno in più Mike Knuble e Brendan Morrison, giocatori da almeno 40 punti sicuri a stagione, e Mike Green, uno dei tre migliori difensori con Chara e Lidstrom. Nella capitale le distanze dalla Stanley Cup si son ridotte, Ovechkin può giusto recuperare e riposare solo pochi giorni.
San Jose Sharks
Gli squali stanno dimostrando di riuscire a superare il trauma estivo per l'uscita prematura dagli scorsi playoff dopo una perfetta regular season. L'oblio in cui Blake e compagni hanno vissuto la postseason 2009 deve forgiare un coraggio e un'esperienza che solo futuri campioni meritano, senza voltarsi a guardare il passato pensando di aver fallito e sprecato tempo.
Ma il ghiaccio è luogo per guerrieri, zero filosofi, allora giusto affidarsi all'ex capitano Patrick Marleau, non avrà più i gradi del leader ma se su 16 partite rifila 11 gol e altrettanti assist, siamo di fronte alla certezza di San Jose.
Cos'è cambiato per migliorare? Dany Heatley la risposta, jumbo Joe Thornton il punto esclamativo, scusate se è poco.
Colorado Avalanche
Si fa appena in tempo a Denver di chiudere l'era Joe Sakic per far rivivere i ricordi delle lontane stagioni positive. Son cambiate tante cose, a partire dal coach, via Granato dentro Sacco, e nuovo arrivo a difendere la gabbia. Parte tutto da Craig Anderson, giocatore del mese di ottobre e free agent sino al 1 luglio, giorno in cui ha deciso di volare agli Avalanche abbandonando i Florida Panthers.
Il portiere, classe 1981, è superlativo in questa parte iniziale di stagione, un inizio in cui sono LA storia della Nhl. 14 partite disputate, 10 in trasferta dove arrivano 6 vittorie, che si sommano all'inviolabilità del Pepsi Center in 5 match a Denver. Il tutto, con Anderson che para e ferma a .939 la percentuale dei miracoli in porta sottoforma di conclusioni neutralizzate. Un prodigio!
Phoenix Coyotes
Non dev'essere stato semplice per i Coyotes preparare questa stagione. L'ombra del fallimento dietro l'angolo per Phoenix, ora assorbita dalla Nhl che sta verificando la presenza di acquirenti che, nella migliore delle ipotesi, faccia restare i Coyotes in Arizona, anche se dietro l'angolo voci raccontano di possibilità d'ingresso di nuove città (Kansas City in primis, sta puntando su Columbus).
In tutto questo ciclone proprietario Phoenix sul ghiaccio si sta comportando veramente bene, contando sul grande momento di Ilya Bryzgalow, con tre gare chiuse senza incassare reti e un discreto gioco offensivo grazie a Shane Doan.
Siamo alle bocciature, senza troppa cattiveria perché se da un lato un momento positivo si evidenzia con piacere una stagione nata male può anche essere colpa della sfortuna. Esempio lampante il caso dei Blues dello scorso anno dati per spacciati in fretta e poi arrivati ai playoff. Non tutto è ancora perduto.
Nel dettaglio, il mese di ottobre è terrificante per i Carolina Hurricanes, eliminati nella scorsa finale di conference e chiamati al riscatto nella prima parte di stagione, su 12 partite hanno raccolto solo due vittorie e undici sconfitte, questo basta e avanza come motivazione di bocciatura, aggiungendo la mega striscia di 10 partite perse consecutivamente.
Non è migliore l'avvio di Toronto, vittima di una linea offensiva che tra Blake, Grabovski e Stempniak produce poco e fa raccogliere la prima (e unica) vittoria a dopo otto partite contro gli Anaheim Ducks, altro team irriconoscibile. Per la finalista della western dell'anno scorso pesano tantissimo le quattro gare interne all'Honda Center dove arrivano quattro sconfitte consecutive con St.Louis, Dallas, Columbus e con i Maple Leafs nel derby fra derelitte. Dietro Perry e Getzlaf c'è il vuoto, e neanche il neo acquisto Koivu sta risplendendo.
Ultima tra le squadre in castigo è Minnesota, il post Gaborik è peggio del previsto. Aver detto addio all'icona Wild e uomo record di franchigia, il cambio di coach, (via Lemaire primo e unico allenatore della storia di Minnesota che lascia il posto a favore di Todd Richards, esordiente), e cambio di General Manager alla base di un avvio in salita. La speranza è riposta su Mikko Koivu appena eletto unico capitano dei Wild, dopo aver condiviso l'onore lo scorso anno con Johnson e Brunette, unica nota positiva.
Capitolo infortuni
La prima parte di stagione è caratterizzata da infortuni più o meno gravi che rischiano di togliere tante stelle dal ghiaccio a tempo indeterminato. Il roster presente nell'infermeria è da titolo, basti pensare ad una prima linea con Malkin, Ovechkin e Kovalchuk, con Daniel Sedin, Savard e Franzen pronti a subentrare, senza dimenticare Lucic, Eric Staal e Gagne, fresco di operazione all'ernia.
Anche i difensori sono all star, con Markov, Gonchar e Weber. Chiudendo in bellezza sfortunatamente in porta abbiamo Luongo e Giguere, out per la disperazione dei Canucks (il primo) e di Jonas Hiller (richiesti straordinari presso gli Anaheim Ducks)
Mvp, mvp, mvp!!!:
Già proclamato Craig Anderson giocatore del mese il podio si completa con Anze Kopitar dei Kings e il già citato Bryzgalow. Kopitar sta trascinando i Kings a suon di punti e la sua attuale posizione da capocannoniere è meritatissima.
I magnifici 5
Craig Anderson portiere degli Avalanche
Tomas Kaberle unica nota positiva dei Maple Leafs i suoi tanti assist messi a referto.
Nicklas Lidstrom cuore e orgoglio dei Red Wings dove ha raggiunto i 1.000 punti proprio a ottobre.
Marian Gaborik a Minnesota lo rimpiangono, a Ny già stravedono per lui, e i Rangers sono finalmente competitivi.
Anze Kopitar leader per i Kings a suon di punti, con la difesa solida di Drew Doughty sta riportando Los Angeles nell'olimpo delle grandi.
Alex Ovechkin il killer del gol non può mancare, anche se ora un infortunio lo bloccherà per un po'.
Siamo appena agli inizi della Nhl, lega di hockey dove le sorprese sono dietro l'angolo, nessuno si meravigli se la squadra ultima della classe batte a suon di gol la prima, per noi amanti del puck è normale amministrazione!