Focus: Boozer e Millsap

Millsap non è più ora solo un emergente

"Anticamente migliaia di dei parevano pochi, oggi uno è di troppo" scriveva il conte Carlo Dossi e non credo si riferisse a uno tra Boozer o Millsap.

Certo è che a Utah, nel ruolo di ala grande, tanto per stare in tema di aforismi e citando Michel de Montaigne, "non c'è nulla di così ingombrante, di così disgustoso come l'abbondanza."

La scelta di Boozer di rispettare l'ultimo anno del proprio contratto ha intralciato non poco i piani dei Jazz, che sembrava avessero deciso di scaricarlo.

“La dirigenza mi ha riportato indietro così eccomi qui in città “ ha detto l'ex Duke non troppo convinto. “Sono pronto e non vedo l'ora di giocare”.

In realtà , Boozer avrebbe potuto diventare un free agent rinunciando all'ultimo anno del suo contratto, ma, complice la crisi economica, non ha avuto offerte migliori dei 12,7 milioni di dollari che gli garantiva Utah.

Così Boozer è rimasto, anche se qualche tempo dopo ha concesso delle interviste piuttosto contraddittorie coi media di Chicago e Miami sostenendo che la società  di Salt Lake City gli avevano chiaramente detto che ora lui non faceva parte dei loro progetti futuri e che quindi si aspettava di essere presto scambiato sul mercato.

Carlos ha anche dichiarato che esisteva un accordo reciproco e proficuo tra lui e il team. I Jazz per tutta l'estate sono stati in silenzio, ribadendo unicamente che la società  lo attendeva per il training camp come ogni giocatore sotto contratto.

Tutto faceva supporre che i Jazz avrebbero puntato tutto su Millsap e che Boozer sarebbe stato ceduto, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Tutte le certezze che c'erano si sono sgretolate. Addirittura Utah ha fatto carte false per trattenere il restricted free agent Paul Millsap, naturale sostituto di Boozer, pareggiando una grossa offerta dei Portland Trail Blazers, che sembravano avercela fatta ad ingaggiarlo. Il messaggio è stato chiaro. Consideriamo Millsap un elemento importante per il nostro futuro, tanto importante da comprometterci la situazione salariale pur di tenerlo con noi.

Ma allora Boozer che ci fa ancora lì?
Utah ha accettato di pagare e adesso vuole vedere dove può arrivare così la sua squadra?

Trattenendo Boozer, i Jazz non hanno fretta di sciogliere il suo contrattone senza avere niente in cambio.

“Siamo felici di avere di nuovo tutti. Questo è ciò in cui abbiamo sempre creduto. Si fa una squadra e si cerca di tenerla insieme” ha detto coach Sloan. “Non voglio scambiare Boozer. Se è un buon affare per il team, allora dovremo prendere questa decisione”.

Jerry Sloan ha anche detto di volere a tutti i costi che Boozer restasse a Salt Lake City. In cinque stagioni ai Jazz il gigante nato a Aschaffenburg ha avuto una media di 19 punti e 10 rimbalzi di media, ma ha anche giocato solo 276 delle possibili 410 partite a causa di infortuni.

Sloan, che sta per iniziare la sua 22a stagione alla guida dei Jazz, ha fatto notare che a suo tempo anche Karl Malone ha avuto varie discussioni con la dirigenza su contratti e richieste di scambio, ma che poi è sempre restato. E sia Malone che Utah hanno fatto grandi cose insieme.

“Carlos è un buon giocatore e per vincere abbiamo bisogno di buoni giocatori” ha confermato Sloan. “Alcuni team hanno giocato bene e avuto successo, ma a un certo punto non andavano d'accordo”.

L'allenatore si è detto felice di avere ancora quasi tutti i componenti del roster della scorsa stagione, in cui la squadra è stata tormentata dagli infortuni, ma è arrivata lo stesso ai playoff per il terzo anno consecutivo.

Se non saranno bersagliati anche quest'anno dagli infortuni, Sloan sente che i Jazz possono arrivare fino in fondo nei playoff se lavorerà  maggiormente sulla difesa. Boozer, il centro Mehmet Okur e Korver avevano tutti opzioni sul contratto e tutti hanno rinunciato a diventare free agent.

Millsap è arrivato ai Jazz nel 2006, l'anno di Bargnani, come scelta al secondo giro del draft e ha strappato un ingaggio pari a 32 milioni di dollari spalmati in quattro anni (blindato sino a tutto il 2012/13).

Kevin O'Connor, GM dei Jazz, ha annunciato così la conferma di Millsap: "Trattenere Paul nel roster è sempre stato uno dei nostri obiettivi per quanto riguarda questa off-season perché crediamo fermamente in lui come in un pilastro su cui costruire i successi futuri di questa franchigia."

Millsap non è ancora un giocatore offensivamente del livello di Boozer e forse non avrà  mai la sua stessa morbidezza di tocco vicino a canestro, ma i movimenti e il tiro dalla media che si è costruito con grande impegno sono in continuo miglioramento.

Rispetto al suo attuale compagno di ruolo ha un dinamismo decisamente superiore e un impatto difensivo molto più importante e completo, grazie a grinta e versatilità . Stando in campo così a lungo sta anche imparando a gestirsi in modo da evitare problemi di falli pur senza calare di intensità . Da starter la scorsa stagione ha avuto una media di 18.3 punti, 11.3 rimbalzi, 2.3 assist, 1.6 recuperi e 1.2 stoppate, tirando col 56.5% dal campo.

Millsap e Boozer sono due giocatori per certi versi simili, ma per altri molto diversi.
Carlos è un giocatore di grandi qualità , adatto a giocare nel sistema offensivo dei Jazz e ha una buona intesa con Deron Williams. Senza palla ce ne sono come pochi come lui nella Lega. Sa piazzare veli che permettono a chi esce dai blocchi di prendersi tiri comodi, è sempre al posto giusto nel momento giusto, aiuta la squadra in tante piccole cose che fanno la differenza.
Paul è più energico e più fisico, sa far fruttare tutta la sua grinta e la sua esplosività .

C'è però da dire che difensivamente, contro gli avversari forti, quando il gioco si fa duro, va in difficoltà , e su questi limiti difficilmente potrà  migliorarsi.

Negli ultimi playoff ha sofferto più del dovuto in ogni settore del gioco e certamente può fare di meglio, ma solo fino a un certo punto. Ai suoi limiti sono da aggiungere la sua nota fragilità  muscolare, la fatica a recuperare da un certo tipo di infortuni.

Millsap possiede un istinto superiore rispetto a Boozer nel gestire il pallone in post basso nel traffico. Inoltre può essere considerato un difensore migliore e più dinamico di Carlos, oltre a essere un rimbalzista forse un po' meno affidabile sotto i tabelloni difensivi, ma letale in quelli offensivi.

Solo il tempo dirà  il seguito di questa coesistenza che a prima vista sembra "forzata", ma che per Utah potrebbe diventare una forza.

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