Hip-Hop, la mascotte della squadra, è pronto anche lui!
La pre-season è ufficialmente finita il che significa che mancano pochissimi giorni, pochissime ore alla prima palla a due di questa nuova stagione NBA.
Come ben sappiamo le partite di pre-season non contano niente o quasi, gli allenatori cercano di non spremere troppo i loro titolari, i roster sono pieni di “fill-in”, cioè giocatori chiamati proprio per chiudere i buchi dei roster della pre-season e che presto verranno tagliati, le arene sono semi vuote e quest'anno addirittura anche gli arbitri erano dei replecements – delle riserve – a causa della diatriba tra l'NBA e l'associazione degli arbitri sul rinnovo del contratto collettivo (che a proposito sembra arrivata alla sua conclusione e si dovrebbe scongiurare il lockout anche per l'inizio della stagione regolare).
Detto questo resta però il fatto che una volta scesi in campo tutti, a qualsiasi livello, vogliono vincere e anche se ai fini della classifica una W o una L in più o in meno non contano niente è sempre meglio portare a casa il referto rosa, soprattutto per una realtà come quella di Philadelphia di oggi dì: squadra giovane con un nuovo allenatore e un nuovo sistema di gioco.
Sotto questo aspetto va detto che la squadra ha risposto molto bene vincendo sei delle nove partite giocate (di cui cinque delle prime sei), mostrando sprazzi di buon gioco e buona intesa (anche se spesso di fronte a problemi con la Princeton Offense si è tornati a quel run&gun fatto di tanto contropiede che così bene aveva fatto negli ultimi due anni – la partita contro i Knicks ne è stato un chiarissimo esempio). Le due sconfitte contro Suns e Wizards sono tra l'altro arrivate pressochè alla stessa maniera, con dei tiri liberi negli ultimissimi secondi di gara dopo che i Sixers erano riusciti a rimettere in piedi la partita con uno di quei 4th quarters' comeback che avevano caratterizzato molte sfide della scorsa stagione.
Senza entrare nel merito di ogni singola partita ecco qualche spunto di riflessione che è emerso durante queste due settimane di pre stagione.
Le difficoltà di Brand
L'ho detto e lo ripeto, commentare quello che succede durante le partite di pre-season può essere fuorviante e sbagliato ma qui siamo di fronte ai fatti: Elton Brand non sembra ancora essere nemmeno il lontano parente del giocatore che era.
Dopo una discreta prova al Garden contro i Knicks chiusa con 20 punti (frutto di un eccellente 8/12 dal campo) e 8 rimbalzi nelle seguenti tre uscite (due volte contro Phoenix ed una contro Washington) è stato poco più di un ombra. 5 punti (1/7) e 5 rimbalzi; 6 punti (3/9) e 8 rimbalzi; 4 punti (1/4) e 2 rimbalzi – queste le sue linee statistiche nelle tre partite.
C'è ovviamente qualcosa che non va, visto che teoricamente Brand dovrebbe essere una delle prime due opzioni offensive della squadra. I problemi possono essere molteplici ma osservandolo giocare in queste primissime uscite è abbastanza chiaro che lui più di altri non abbia ancora del tutto assimilato il sistema di gioco di Coach Jordan, con il risultato di trovarsi spesso fuori posizione ed indeciso sul da farsi una volta ricevuto il pallone.
Fisicamente lo stesso Brand dice di sentirsi bene ma è chiaro che non sia ancora al 100% dopo aver passato tutto questo tempo lontano dai campi di gioco.
La crescita di Speights
A differenza di Brand, chi invece sembra essere nato per giocare la Princeton Offense di Eddie Jordan è il secondo anno Marresse Speights.
Per il ragazzone cresciuto a St. Petersburg, Florida prendersi un tiro da qualsiasi distanza (spesso anche dietro la linea del tiro da tre) non è mai stato un grosso problema, anzi. Così quando Jordan gli ha detto che giocando questo sistema (ricevendo quindi moltissimi palloni nella posizione di post alto, all'incrocio delle linee dell'area) avrebbe dovuto tenere una “shooting mentality” e cioè di guardare prima al canestro e poi ai compagni, gli si è aperto un nuovo mondo di opportunità , che sta sfruttando alla grande.
Speights è infatti stato di gran lunga il miglior giocatore di questa pre-season, in cui spesso e volentieri ha letteralmente fatto a pezzi le difese avversarie con il suo jumper dalla media distanza, ormai diventata una delle armi principali dell'attacco dei Sixers. L'esempio più lampante è avvenuto nella prima sfida contro i Suns in cui in 32 minuti di impiego ha chiuso con 32 punti (12/18 dal campo e un perfetto 8/8 dalla lunetta) e 12 rimbalzi, di cui ben 6 offensivi.
Insieme all'altro lungo dalle simili caratteristiche – Jason Smith – Philadelphia potrebbe quindi ritrovarsi con una delle migliori coppie di lunghi della Lega uscendo dalla panchina. Avendo in Dalembert il centro titolare direi che la cosa non possa che essere un bene…
Holiday's DNP
Nella partita contro i Knicks è scoppiato un piccolo caso con Jrue Holiday. Il rookie dei Sixers infatti in quella partita non è sceso in campo, DNP-CD (Did Not Play – Coach's Decision) si legge nel box score.
La cosa a prima vista è risultata abbastanza strana in quanto l'ex UCLA nelle tre precedenti partite aveva giocato discretamente bene con una media di circa dieci minuti di utilizzo; oltre a ciò il ragazzo non era infortunato ed aveva eseguito il riscaldamento con i compagni senza nessun problema. Quindi perchè non è sceso in campo in quello che sarebbe potuto essere il suo esordio alla “Mecca del basket” qual'è il Madison Square Garden?
La ragione (per cui non è entrato in campo, n.d.r.) è il fatto che le guardie di New York – Chris Duhon, Nate Robinson, ecc. – stavano giocando ad un livello di intensità molto alto. Decisamente più elevato di quello che solitamente avviene durante una partita di pre-season. Non ero del tutto tranquillo nel mettere Holiday in campo in quella situazione.
Questa è stata la spiegazione di Coach Jordan, parole che hanno fatto storcere il naso alla stampa di Philadelphia e più in generale a tutti i tifosi della squadra. È difficile infatti che un allenatore non si fidi di utilizzare un suo giocatore, seppur al primo anno, per questi motivi durante una partita di pre stagione. Se pensa che non sia in grado di gestire il livello e l'intensità di una partita del genere, come pensa lo possa fare durante la stagione vera e propria!?
Nelle partite successive comunque Holiday è tornato al suo posto nelle rotazione tra gli esterni, arrivando a giocare addirittura 30 minuti contro i Suns (chissà , si vede che Nash e Richardson andavano qualche mph più lenti di Duhon e Robinson?) e chiudendo con delle ottime cifre: 14pt, 7reb, 6ast.
La situazione di Holiday sarà comunque da monitorare, il ragazzo ha talento e potenziale da vendere ma forse è ancora uno (o due) anni lontano dal poter diventare un vero e proprio giocatore NBA.
Pillole
Last cuts "¢ Gli ultimi due giocatori tagliati dal roster della pre-season (dopo Sean Singletary e Stromile Swift) sono stati Dionte Christmas e Brandon Bowman. Christmas non è quindi riuscito ad esaudire il suo sogno di firmare un contratto professionistico con la squadra della sua città . Il GM Stefanski ha comunque avuto parole di elogio per lui, per la sua etica lavorativa e per il suo talento. I problemi per lui però non erano però finiti, il giorno dopo aver ricevuto la notizia del taglio Christmas è stato infatti arrestato dalla polizia di Philadelphia per guida pericolosa. La polizia ha poi anche trovato una pistola (carica, con sette colpi al suo interno) nascosta sotto al sedile che a quanto pare era registrata, insieme alla macchina, sotto il nome di Marresse Speights. Le possibilità per Christmas di trovare quindi un impiego nella Lega nel prossimo futuro sono drasticamente calate dopo questo incidente. I 76ers non hanno rilasciato nessun tipo di dichiarazione ufficiale.
Twitter "¢ Per tutti gli amanti del network che ormai sta spopolando al di là dell'oceano, vi segnalo i link degli account di alcuni dei nostri Sixer: Andre Iguodala, Louis Williams, Thaddeus Young, Royal Ivey e Samuel Dalembert.
Mentre qui, se volete, potete seguire gli aggiornamenti di Kate Fagan, l'insider della squadre che scrive per il Philadelphia Inquirer.
Roster
Detto quindi degli ultimi tagli ecco come si presenta il roster dei Philadelphia 76ers versione 2009/2010.
42 Elton Brand – F | 6-9, 254 (Duke)
7 Primoz Brezec – C | 7-1, 255 (Slovenia)
25 Rodney Carney – GF | 6-7, 205 (Memphis)
1 Samuel Dalembert – C | 6-11, 250 (Seton Hall)
33 Willie Green – G | 6-3, 201 (Detroit Mercy)
11 Jrue Holiday – G | 6-4, 180 (UCLA)
9 Andre Iguodala – GF | 6-6, 207 (Arizona)
12 Royal Ivey – G | 6-4, 215 (Texas)
72 Jason Kapono – G | 6-8, 215 (UCLA)
14 Jason Smith – FC | 7-0, 240 (Colorado State)
16 Marresse Speights – FC | 6-10, 245 (Florida)
23 Louis Williams – G | 6-1, 175 (South Gwinnett HS, GA)
21 Thaddeus Young – F | 6-8, 220 (Georgia Tech)
Head Coach Eddie Jordan
Associate Head Coach Mike O'Koren
Assistante Coaches Randy Ayers – Jim Lynam – Aaron McKie
Schedule
Per quanto riguarda il calendario ecco invece gli impegni della squadra nelle prime due settimane di Regular Season, si inizia subito alla Amway Arena, casa dei campioni della Eastern Conference, Orlando Magic.
28/10 – at Orlando
30/10 – vs Milwaukee
31/10 – at New York
03/11 – vs Boston
06/11 – vs New Jersey
08/11 – at Detroit
09/11 – vs Phoenix
11/11 – at New Jersey
13/11 – vs Utah