Un Manu Ginobili sano è fondamentale per le ambizioni degli Spurs…
Gli Spurs, la squadra che contende con i Lakers il titolo di franchigia più vincente dell'ultimo decennio, 4 titoli a testa dal '99 ad oggi, sono allo stesso tempo una delle squadre che ha fatto meno parlare di se ma che, andando ad analizzare il mercato e la situazione salariale, sembra essere la più seria avversaria ad Ovest dei Campioni in carica.
Il nucleo dei "Big Three" è intatto, e forse più forte che mai; Duncan e Ginobili sembrano essere totalmente recuperati dal punto di vista fisico, Parker è reduce dalla miglior stagione della carriera.
Gli Spurs però non si fermano qui, hanno aggiunto 2 pedine allo scacchiere che potranno essere fondamentali in quella che sarà una regular season lunga ed equilibrata ma soprattutto nei playoff; stiamo ovviamente parlando di Richard Jefferson e Antonio Mcdyess: questi due giocatori, senza dimenticare le altre aggiunte di cui accenneremo in seguito, aumenteranno in modo esponenziale la fisicità , per competere con l'atletismo delle altre grandi dell'ovest.
Se l'ex "Bad Boy" dei Pistons porterà notevole esperienza alla corte di Popovich, il compito di Jefferson sarà quello di martellare la retina e scrivere importanti cifre a referto come ha già dimostrato di saper fare negli anni con i Nets.
Prima di fare un'analisi approfondita del mercato e della competitività degli Spurs, vale la pena affrontare anche solo marginalmente il discorso relativo al salary cap; Duncan guadagnerà 22 milioni di dollari questa stagione, Jefferson 14, Parker e Ginobili poco meno; è evidente che la scelta della dirigenza texana è quella di giocare d'anticipo, di non puntare tutto sulla già "leggendaria" estate 2010 con il rischio, tutt'altro che remoto, di rimanere a bocca totalmente asciutta dal momento che, nessuna delle star che si libereranno (James, Paul e Bosh solo per citarne alcuni) gradirebbero una piazza come San Antonio, non intesa come squadra, ma come città dal poco appeal extra-cestistico.
Conference: Western Conference
Division: Southwest
Arrivi: Richard jefferson (Milwaukee bucks), Antonio Mcdyess ( Detroit Pistons), Theo Ratliff (Philadelphia 76ers), Keith Bogans (Milwaukee Bucks), Marcus Haislip (Milwaukee Bucks), Damon Jones (Milwaukee Bucks)
Cessioni: Bruce Bowen (Milwaukee Bucks), Kurt Thomas (Milwaukee Bucks), Fabricio Oberto (Washington Wizards)
Scelte al draft: Dejuan Blair (Pittsburgh), Curtin Jerrels (Baylor)
Probabile quintetto base
Playmaker: Tony Parker (George Hill)
Guard: Manu Ginobili (Roger Mason)
Small Forward: Richard Jefferson (Michael Finley)
Power Forward: Antonio Mcdyess (Matt Bonner)
Center: Tim Duncan (Dejuan Blair)
Roster
Guardie: Manu Ginobili, Tony Parker, Malik Hairstop, George Hill, Curtis Jerrels, Roger Mason, Jacque Vaughn
Ali: keith Bogans, Matt Bonner, Michael Finley, Marcus Haislip, Richard Jefferson, Dwane Jones, Antonio Mcdyess.
Centri: Tim Duncan, Dejuan Blair, Ian Mahinmni, Theo Ratliff
Head Coach: Gregg Popovich
Commento
Sulla carta I ragazzi di Popovich si presentano come una delle squadre da battere, o perlomeno appaiono una squadra che con i movimenti estivi ha decisamente colmato il gap che la separava dalle altre grandi.
Il problema da affrontare per gli Spurs non sarà certo quello della qualità ma piuttosto quello della salute dei suoi campioni; se è vero che gli Spurs potranno essere estremamente competitivi è anche vero che lo saranno solo se le proprie stelle (Duncan e Ginobili in primis) potranno dare il loro contributo per tutta la stagione. A rincuorare i tifosi texani ci pensa la home page del sito degli Spurs che apre con un confortante "Duncan and Ginobili return healthy".
Le mosse del mercato estivo, in particolare quella che ha portato all'arrivo di Richard Jefferson dai Bucks in cambio di Bowen, Thomas ed Oberto riporta su livelli accettabili l'età media della squadra, giunta negli ultimi tempi a valori critici e porta un giocatore con esperienza, punti nelle mani ed atletismo; rasentando i 2 metri, devastante in contropiede, nasce come giocatore esterno, dal tiro mortifero, ma che riesce a dire la sua lottando anche in pitturato e trovando buone soddisfazioni in penetrazione dal palleggio, con la possibilità di farsi largo con il fisico e di concludere con entrambe le mani quasi indifferentemente.
La sua abilità di battere l'uomo dal palleggio, unita a quella di Tony Parker e Manu Ginobili (infortuni permettendo) e di catturare i raddoppi difensivi permetterà di liberare tiratori piedi per terra come Bonner, Mason o Finley. I "Big Three", con l'aggiunta dell'ex Nets diventano ufficialmente quattro garantendo maggior riposo a Duncan e compagni ed allo stesso tempo più sicurezze per Popovich. Popovich quest'anno troverà maggiori sicurezze anche in pitturato; se negli anni passati i cambi dei lunghi erano spesso un problema che finiva per sfinire Duncan quest'anno, con l'aggiunta di Haislip, Ratliff e l'incognita Blair la musica, almeno in quanto a numero possibile di cambi sarà diversa.
Se l'apporto di Mcdyess sarà assicurato, specialmente nei playoff, dove porterà una notevole quantità di esperienza maturata sul campo negli anni di Detroit, quello di Blair è tutto da vedere: Dopo aver trascinato Pittsburgh nell'NCAA ed averla condotta tra le prime 8 giocando da leader, ci si sarebbe aspettata una scelta più alta al draft, che invece non lo ha visto grande protagonista: grande atletismo, tecnica discreta, il lungo da Pittsburgh è però maledettamente under-sized (intorno ai 2 metri) e questo lo ostacolerà non poco quando sarà costretto a lottare contro i giganti dell'NBA.
I tifosi però, come anche lo staff, devono dargli fiducia ed essere ottimisti vista anche l'ottima summer league da lui disputata. A questo punto è giunto però il momento di guardare in faccia la realtà , e questa dice che gli Spurs, dopo qualche stagione poco convincente per ragioni di natura differente devono vincere, e devono farlo subito.
Subito perché Duncan e Ginobili potrebbero essere ad una delle ultime, se non all'ultima, stagione competitiva della loro carriera, e c'è quindi la possibilità di sfruttare uno degli ultimi attimi di questo fantastico roster prima di cominciare una ricostruzione basata unicamente su Tony Parker e dare addio, una volta per tutte, ad uno dei gruppi più vincenti di sempre, ed onorare il suo, per dirlo alla Phil Jackson, last dance, ballando ancora una volta, forse per l'ultima, sul tetto del mondo.