Notre Dame-USC

Pete Carroll e Usc hanno sormontato un ostacolo insidioso.

Ogni settimana il college football propone tantissime partite che rappresentano
realtà  spesso ben diverse, filosofie opposte, stili di gioco molto differenti e
sfide a non finire, ogni partita ha in sé talmente tanti ingredienti da renderle quasi uniche.
Molti appassionati di football trovano il college noioso, di scarso livello sia
tecnico che di gioco, troppo esasperato a volte in attacco, a volte in difesa,
dove conta molto l'emozionalità  del momento rispetto al game plan del coaching
staff, ma a differenza della NFL è il contorno che rende il college uno
spettacolo unico da godere fino in fondo, le cerimonie di apertura, le bande
delle due squadre che si sfidano fino alla fine della partita, pubblico
coinvolgente e coinvolto dalle azioni della propria squadra.
Ogni volta si affrontano allenatori di grande esperienza che hanno scritto la
storia sia nella NFL che nella NCAA, giocatori, molto spesso all'ultimo anno di
college, che ogni sabato hanno la possibilità  di lasciare una traccia indelebile non solo per la propria facoltà  universitaria ma nell'intero panorama del college football.

Una delle partite di maggiore interesse era proprio quella che a South Bend,
Indiana, poneva di fronte due squadre dal glorioso passato, Notre Dame allenata
da Charlie Weiss, e i Trojans di coach Carroll, una allenatore che non ha certo
bisogno di presentazioni, all'interno di questa sfida gli occhi erano puntati
sui QB Matt Barkley e il californiano Jimmy Clausen, sui RB Joe McKnight e
Armando Allen, e soprattutto sullo scontro tra due dei migliori ricevitori della NCAA, da una parte Golden Tate (41 rec,719 yds,6 TD), dall'altra Damian Williams (28 rec, 417 yds, 3 TD).

La giornata è splendida e un po' ventosa, il pubblico come sempre a South Bend,
accoglie l'entrata delle squadre con un'ovazione, alcuni giocatori sono
visibilmente emozionati, non accade certo tutti i giorni incontrare una delle
squadre più decorate della storia del college football.

USC schiera la formazione tipo, tutti i migliori elementi sono a disposizione
compreso un Mays ampiamente recuperato, manca solo Stafon Johnson operato
recentemente dopo il grave infortunio subito in palestra alcune settimane fa
(mentre sollevava il bilanciere sulla panca orizzontale il bilanciere stesso gli è caduto sulla gola lacerandola, per lui la carriera a USC è terminata) in
cabina di regia Carroll schiera ancora il freshman Matt Barkley, mentre il piano partita prevede di aprire il più possibile la difesa degli Irish e costringere i LB a coprire in profondità  aprendo così ampi spazi per il gioco di corse, in difesa la preoccupazione maggiore è fermare Clausen e il duo di WR Tate-Floyd, la difesa di USC nelle prime sei partite ha concesso solo 3 TD e nessuno su passaggio, quale miglior prova dell' attacco di Notre Dame?

La difesa di USC è stata fino ad ora devastante, prima nella nazione per sack e
seconda per tackle for loss, correre contro di loro è quasi impossibile, per
batterli è quindi obbligatorio lanciare.

Charlie Weiss dal canto suo ha in mente un piano ben preciso, fermare il gioco
di corse dei Trojans per costringere lo stesso Barkley a lanciare in profondità 
e raddoppiare sistematicamente Williams, la difesa degli Irish ha concesso solo
43 punti in 5 partite ma il pass rushing lascia molto a desiderare, in attacco
invece il tema è sempre Clausen-to-Tate, aprire il campo e mettere i WR uno
contro uno con i DB avversari, avere un gioco bilanciato tra corse e passaggi è
fondamentale.

Chi si aspettava una partita troppo tattica e con scarse emozioni dovrà  davvero ricredersi, il primo tempo infatti serve ad entrambe gli allenatori per studiare i rispettivi avversari e scoprirne il punto debole, Carroll apre subito il campo, Barkley trova Williamson con una slant facile per i primi punti della partita, gli Irish non si arrendono e combattono in ogni down, alla fine del primo quarto Hughes entra facilmente in endzone per il TD che vale il pareggio.

Nel secondo quarto dominano le difese, Griffen, Kennard e Gallippo mettono pressione alla linea di Notre Dame che non è certo irresistibile, dall'altra parte Te'o orchestra una difesa impenetrabile, per ben due volte USC arriva vicina alla meta ma deve accontentarsi di due FG dalle 24 e 37 yards, Clausen non gira, va spesso sul corto e poco in profondità , Tate è oggetto di molte attenzioni e dalle sue parti gira un certo Mays che intimidirebbe chiunque con la semplice presenza in campo.

All'intervallo viene intervistato Weiss mentre si dirige verso gli spogliatoi,
alla domanda “è contento della sua squadra?” la risposta è breve e concisa: “giochiamo bene in difesa ma dobbiamo osare di più in attacco” probabile che Weiss sia un veggente, almeno in attacco, sulla difesa decisamente no, Carroll dal canto suo e sempre molto disponibile con la stampa “Barkley sta giocando molto bene, ma non è mai facile affrontare Notre Dame fuori casa, sono fiducioso.”

Nel terzo quarto Carroll decide che è il momento di osare, Barkley prova a dare
uno strappo alla partita, cerca di trovare Williams isolato e ci riesce al terzo tentativo trovandolo uno-contro-uno con un DB, Williams ci mette del suo, rompe un placcaggio e si invola sulla sideline per un TD da 41 yards, arrivederci e grazie.

Sul 20 a 7 il pubblico è spazientito, l'entusiasmo è scemato, il sostegno agli
Irish anche, Weiss capisce che è giunto il momento di tirare fuori
l'artiglieria, Clausen è l'artigliere di turno, Tate pare rinato rispetto al
primo tempo, e riceve una cannonata di Clausen per un Td da 45 yards, il
pubblico semra rinvigorito dall giocate dle pupillo degli Irish.
Barkley non si fa intimorire, bilancia in modo eccellente l'attacco usando corse brevi e lanci nel medio, il TE McCoy riceve per ben 150 yds il sole 5 recezioni, quasi tutte nel terzo e quarto periodo, il FB Bradford segna il TD che vale il 27-14, la giornata per USC è davvero radiosa, e all'inizio dell' ultimo quarto McKnight entra in endzone per il 34 a 14, ma se la squadra di Notre Dame si chiama Fighting Irish un motivo ci sarà  ed il finale di partita ne è la migliore dimostrazione.

Per non subire ulteriore umiliazione, Weiss decide di mollare le corse se non
nel primo down, ma di lanciare velocemnete per recuperare punti, Clausen è
encomiabile, in 3-4 secondi trova spesso un ricevitore libero, vicino alla
endzone si schiera con 3 WR, trovando così spazio per una soluzione personale che riduce le distanze sul 34-20, anche in difesa gli Irish combattono, Barkley si fa intercettare, Weiss inizia a crederci.

Clausen inizia da metà  campo, mancano pochi minuti alla fine, il pubblico
partecipa ad ogni azione, torna all ente la partita contro Michigan persa
proprio all'ultimo drive, Clausen trova di nuovo Tate in mezzo a due DB, la
segnatura fa impazzire i tifosi di Notre Dame, adesso siamo 34 a 27, un solo TD
di distacco.

Barkley è bloccato e subisce due sack, la difesa di Notre Dame chiude ogni varco come nemmeno la Linea Maginot, non si corre e si lancia male, dopo un punt a Clausen resta solo un minuto e mezzo per il miracolo.

Il QB californiano arriva si avvicina alla endzone lancio dopo lancio, trova un
WR in mezzo al campo che subisce una mezza decapitazione da Mays, personal foul
e 15 yards regalate a ND, i drive finali sono al cardiopalma.
Clausen trova un WR sull' angolo della endzone ma lo stesso riceve fuori dal
campo, nell'azione successiva lancia sulla sinistra ma la palla viene
deflettata, gli arbitri decretano che manca ancora 1 secondo alla fine, l'ultimo assalto fallisce sull'ennesima slant, il passaggio e troppo arretrato per il ricevitore, a South Bend finisce con la vittoria di USC per 34-27.

A fine partita lo stesso Weiss pare molto soddisfatto: “nonostante fossimo andati sotto nel punteggio in modo pesante, abbiamo reagito da veri combattenti, sono orgoglioso dei miei ragazzi, abbiamo dimostrato perchè ci chiamiamo Fighint Irish”. Carroll è raggiante: “nel college football mai dare nulla per scontato, anche quando la partita sembra sotto controllo bastano pochi episodi per capovolgerla”.

Tanti addetti ai lavori davano ben poche chance a USC per la finale di Pasadena, vuoi per la difesa totalmente nuova, vuoi per schierare come titolare il freshman Barkley a discapito del più esperto Corp, ma Carroll come tante volte nella sua carriera a vinto la sua sfida, Barkley chiude la giornata con 19-29, 380 yds,2 TD, 1 Int, mostrando leadership nei momenti chiave, trascinando la squdra nel momento migliore, efficace nella tasca come in rollout, Damian Williams si dimostra uno dei migliori WR della NCAA segnando 2 Td in sole 4 recezioni.

Clausen ha per l'ennesima volta fatto capire di che pasta è fatto, combattente,
aggressivo, mobile, un QB che tanti vorrebbero anche nella NFL, Tate è un
autentico fenomeno dall'alto delle sue 8 recezioni, quasi tutte in momenti chiave, e due TD segnati ad una difesa che mai aveva concesso segnature su passaggio.

La giornata si conclude con le squadre che escono dal campo fra due ali di
folla, gli Irish nonstante l'ennesima sconfitta escono a testa alta, consci del
fatto che il campionato è ancora lungo, irto di ostacoli ma ricco di
opportunità .

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