Il vecchio (Nowitzki) e il nuovo (Marion) posano insieme in maglia Mavs
Per i Mavs, una (se non La) grande incompiuta degli ultimi anni nella NBA, il tempo inizia ormai a scarseggiare: i vari Nowitzki, Kidd e Terry non sono eterni e quindi, se si vuole vincere con questo gruppo, bisogna farlo presto.
Dopo l'eliminazione degli scorsi playoffs, c'erano pochi dubbi sul fatto che Donnie Nelson e Mark Cuban non se ne sarebbero stati con le mani in mano: nel corso dell'estate, infatti, hanno rivoluzionato la squadra, facendo delle scelte, come al solito, coraggiose.
Conference: Western
Division: Southwest
Arrivi: Drew Gooden (San Antonio Spurs), Quinton Ross (Memphis Grizzlies), Tim Thomas (Chicago Bulls), Chris Humphries (Toronto Raptors), Nathan Jawai (Toronto Raptors), Shawn Marion (Toronto Raptors)
Partenze: Brandon Bass (Orlando Magic), Devean George (Toronto Raptors), Jerry Stackhouse (Memphis Grizzlies), Antoine Wright (Toronto Raptors), Ryan Hollins (Minnesota Timberwolves), Greg Buckner.
Rookie: Rodrigue Beaubois, Nick Calathes, Ahmad Nivins
Probabile quintetto base
Playmaker: Jason Kidd
Shooting Guard: Josh Howard
Small Forward: Shawn Marion
Power Forward: Dirk Nowitzki
Center: Eric Dampier
Roster
Guardie: José Barea, Rodrigue Beaubois, Matt Carroll, Jason Kidd, Quinton Ross, Jason Terry
Ali: Drew Gooden, Josh Howard, Kris Humphries, Nathan Jawai, Shawn Marion, Dirk Nowitzki, James Singleton, Tim Thomas, Shawne Williams.
Centri: Dampier Erick
Head Coach: Rick Carlisle
Commento
Il dubbio che Dallas abbia già perso il suo momento per vincere il titolo è sempre forte, ma di sicuro nessuno nel Texas centrale vuole lasciare niente di intentato: pur non avendo mai vinto, i Mavs sono da svariate stagioni un presenza fissa nella Western Conference, proponendo sempre squadre di talento.
Anche in questa nuova stagione il talento sembra veramente non mancare alla squadra di Rick Carlisle ma, anche quest'anno, i Mavs non sembrano avere quel qualcosa in più che li possa portare al traguardo finale.
Vista la sconfitta dello scorso anno, come già anticipato, il managment dei Mavs (che di certo non può essere tacciato di immobilismo) ha deciso, ancora un volta, di stravolgere la fisionomia della squadra, facendo una scommessa importante: portare Shawn Marion in Texas.
La scelta di Marion porta, di conseguenza, un cambiamento fondamentale nell'aspetto tattico della squadra: nei roster dei Mavs è presente, ora,un solo centro nel senso classico del termine, il non magnifico Dampier. Con un assortimento di ali che fa invidia a tutte le altre squadre della Lega, coach Carlisle dovrà per forza di cose giocare molta small ball, tenendo Marion da quattro e sacrificando Nowitzki da cinque, una posizione che non gli è mai piaciuta più di tanto.
Per quanto questo progetto tecnico possa essere sicuramente interessante ed affascinante, porta con sé dei problemi: mentre i Mavs, probabilmente, avranno una buona regular season, come ormai d'abitudine, nei playoffs sarà più difficile essere efficaci con uno stile atipico come quello che propongono, soprattutto a livello difensivo dove, diciamo così, Nowitzki non eccelle e non ama fare il lavoro sporco.
L'abilità dei Mavs, quest'estate, è stata comunque quella di riuscire a cambiare ma non stravolgere un gruppo che, così com'era, pareva non poter andare oltre la semifinale di Conference. I vari Kidd (che ha rinnovato il contratto quest'estate), Nowitzki, Terry e Howard (si spera finalmente sano), sono ancora tutti nel Texas: senza toccare questo gruppo ormai consolidato, si è riusciti ad aggiungere svariati elementi interessanti tra i quali, appunto, un giocatore di valore come Marion, senza dare via in cambio un granché.
Oltre a Marion, infatti, i Mavs hanno aggiunto anche Drew Gooden, che può fare un po' di legna in area, Tim Thomas, adatto a giocare la small ball, spernado che ne abbia voglia, e il giovane rookie Rodrigue Beaubois, un investimento per il futuro della franchigia, che avrà tempo di farsi le ossa prendendo lezioni nientemeno che da Jason Kidd, uno dei migliori play degli ultimi dieci anni.
Rick Carlisle potrà , sicuramente, divertirsi nello sperimentare diverse combinazioni tattiche: ma per quanto possa essere estremamente stimolante avere così tante ali di così elevato livello tecnico, potrebbe anche rivelarsi un problema, soprattutto per quanto riguarda il minutaggio. Per funzionare, questo sistema, infatti, richiederà che svariati giocatori facciano un passo verso la squadra, cercando di adattare le loro caratteristiche a quelli che sono i bisogni del gruppo.
Altri due punti importanti riguardano Marion e Howard: se il primo deve essere mentalmente più malleabile e fisicamente esplosivo ed efficace come ai tempi di Phoenix, il secondo deve confermare anche in campo di aver risolto i suoi problemi fisici, che lo hanno limitato nella precedente stagione. Passano da loro le possibilità da fare strada dei Mavs.
Se, infatti, questi due giocheranno al loro livello, riuscendo ad amalgamarsi al meglio con veterani super affidabili come Nowitzki, Terry e Kidd, i Mavs potranno sicuramente togliersi moltissime soddisfazioni in questa stagione. Per quanto riguarda il titolo, però, i fan dei Mavs dovranno, probabilmente, ancora aspettare.