Coach Dunleavy è uno degli osservati speciali della nuova stagione
La stagione scorsa era preceduta in casa Clippers da grandi aspettative, alimentate da un mercato che aveva visto l'arrivo in maglia losangelina del figliol prodigo Baron Davis e dei lunghi Marcus Camby e Zach Randolph.
Tuttavia, in parte a causa di una serie infinita di infortuni che praticamente mai hanno consentito a Dunleavy di avere la squadra al completo, la stagione 2008-09 si è conclusa con l'ennesimo record negativo (19W e 63L) nella storia dei cugini poveri di Los Angeles.
Si tratta dunque di una stagione totalmente fallimentare, salvata solo dalla dea bendata che ha consegnato la prima scelta assoluta ai Clippers, che, nonostante la nota ritrosia ad indovinare una scelta da parte della dirigenza dei Clippers (Olowakandi who?), non poteva che tradursi con il nome di Blake Griffin.
Conference: Western Conference
Division: Pacific
Arrivi: Quentin Richardson (Memphis Grizzlies), Sebastian Telfair (Minnesota Timberwolves), Craig Smith (Minnesota Timberwolves), Mark Madsen (Minnesota Timberwolves), Rasual Butler (New Orleans Hornets), Kareem Rush (FA)
Partenze: Zach Randolph (Memphis Grizzlies), Quentin Richardson (Minnesota Timberwolves), Mike Taylor (Waived), Mark Madsen (Waived)
Scelte al draft: Blake Griffin (Oklahoma)
Probabile quintetto base
Playmaker: Baron Davis
Shooting Guard: Eric Gordon
Small Forward: Al Thornton
Power Forward: Blake Griffin
Center: Chris Kaman
ROSTER
Guardie: Baron Davis; Eric Gordon; Mardy Collins; Kareem Rush; Sebastian Telfair
Ali: Al Thornton; Blake Griffin; Rasual Butler; Ricky Davis; Steve Novak; Brian Skinner; Craig Smith
Centri: Chris Kaman; Marcus Camby; DeAndre Jordan
HEAD COACH: Mike Dunleavy
Commento
I Clippers, guardando il roster, sono probabilmente una delle squadre con maggior talento della Western Conference. Questa affermazione può sembrare azzardata, ma se si vanno ad analizzare uno per uno i nomi a disposizione del coach/general manager Mike Dunleavy, ci si chiede come una squadra simile possa aver vinto la miseria di 19 partite lo scorso anno.
La spiegazione pura e semplice va ricercata nel “manico” della squadra, cioè l'allenatore. In particolare il vero ago della bilancia nel giudizio sul coach sarà il legame che sarà in grado di instaurare con il leader della squadra, quel Baron Davis che tutto l'ambiente si aspetta di veder giocare ai livelli del 2007, anno in cui trascinò i Warriors ai playoffs e al clamoroso upset ai danni dei Mavericks.
Nella vicenda Davis un ruolo fondamentale l'avrà il book degli schemi che Dunleavy è chiamato a modificare in modo da favorire il gioco in velocità prediletto dal Barone. Altro punto su cui il coach sarà chiamato a dare risposte è l'amalgama della squadra, elemento clamorosamente mancato lo scorso anno.
Proprio il coach, insieme a Davis, sarà l'osservato speciale per questa stagione, anche se risulta difficle immaginare che il general manager Dunleavy possa eventualmente licenziare il coach… Dunleavy.
Andando ad analizzare nel dettaglio il roster reparto per reparto, una prima considerazione da fare è la mancanza di playmaker puri nel reparto guardie. Infatti i 2 playmaker della squadra, Davis e Telfair, amano più segnare in prima persona che far girare la squadra, anche se il Barone è comunque in grado di garantire 7-8 assists di media a partita.
Un'altra mancanza nel settore è quella di tiratori affidabili, nonostante le acquisizione di giocatori di ruolo come Rasual Butler (39% da 3 nelle precedenti 3 stagioni) e la rifirma di Novak.
Le speranze nel settore guardie sono tutte affidate al secondo anno Eric Gordon, che ha stupito molti addetti ai lavori per la sua capacità di segnare sia da fuori che in penetrazione, mentre Collins fungerà solo da ricambio per far rifiatare i titolari. Kareem Rush si e' guadagnato il posto nel roster nel training camp e dara' minuti di respiro ai titolari in caso di necessita'.
Nel reparto ali si trova la novità più intrigante della stagione, ovvero la prima scelta Blake Griffin. Blake sembra avere tutto per diventare la futura stella della squadra e si è fatto già apprezzare per la sua etica del lavoro e per la gioia mostrata nell'essere diventato un Clipper. Il ragazzo sembra riscuotere fin da subito la fiducia di tutto l'ambiente, dimostrata dal fatto che la dirigenza non ci ha pensato su 2 volte a cedere Randolph in modo da spalancargli le porte del quintetto titolare.
Atteso ad una crescita nel gioco e nella leadership è Al Thornton, che, nonostante la disastrosa stagione della squadra, ha visto aumentare sia i punti segnati che la media realizzativa rispetto al suo anno da rookie. Ad alternarsi con Al nel ruolo di ala piccola c'è il neo acquisto Rasual Butler, chiamato, come detto, a tamponare la lacuna nel tiro da fuori mostrata lo scorso anno.
Una menzione speciale la merita Novak, una delle poche note liete dello scorso anno, che si è messo in evidenza per la sua freddezza nei finali punto a punto, caratteristica che tornerà utile anche in questa stagione. Completano il reparto Skinner, che si fa notare più per il pizzetto variopinto che per il suo gioco, Ricky Davis, oggetto misterioso lo scorso anno, e Craig Smith, che garantisce una buona presenza in post.
Nel reparto dei centri la coppia Kaman-Camby si candida a diventare, infortuni permettendo, una delle meglio assortite della lega. Infatti il primo garantisce punti sia in post sia dalla media distanza, mentre il secondo è forse uno dei migliri difensori della lega, grazie alle sue indiscusse doti di intimidazione e di rimbalzista.
Alle spalle di questo duo non va dimenticato il secondo anno DeAndre Jordan, che in alcune occasioni lo scorso anno ha messo in mostra buone doti sia come stoppatore sia come rimbalzista, prenotandosi dunque per un ruolo di riserva di lusso per questi Clippers.
Quindi i Clippers sono un ottimo mix di talenti giovani e veterani di livello, inoltre il gruppo sembra ben assortito potendo contare su un gruppo di big men con pochi eguali in NBA(Griffin, Kaman, Camby, Jordan e Smith), su alcuni buoni tiratori(Butler, Gordon e Novak) e grandi realizzatori(Baron Davis, Gordon e Thornton).
Riuscirà Dunleavy a creare un ambiente in cui tutti i giocatori remino dalla stessa parte? Dalla risposta a questa domanda probabilmente passa tutta la stagione dei Clippers e le non così scarse possibilità di approdare, dopo diversi anni, alla postseason.