Le colpe degli Angels

Torii Hunter ha fatto autocritica dopo gara 2, ma non è detto che basti…

Continua a soffiare un vento freddo sugli Angels nonostante la serie ora si sposti a Los Angeles.
La squadra dopo aver disputato una pessima gara 1, ha perso agli extra innings anche gara 2, quest'ultima più equilibrata della gara precedente.

Risulta difficile pensare all'approccio di gara 3 da parte degli angelini. Sicuramente si dovrà  esprimere qualcosa di diverso.

Per stessa ammissione di Torii Hunter, i giocatori degli Angels al momento non si riconoscono nel livello di baseball espresso in gara 2 : “E' davvero “uncharacteristic” per una squadra come la nostra. Questo non è il nostro baseball. Non stiamo giocando sicuramente al livello di gioco che siamo soliti esprimere. Non abbiamo mai lasciato tanti corridori in posizione punto senza riportarli a casa base. Io e Vlad dobbiamo sicuramente giocare meglio, sia offensivamente che difensivamente, dobbiamo fare di più. “

Un dato riflette bene appunto quanto espresso da Hunter: Gli Angels hanno registrato un pessimo 3 su 15 con i corridori appunto in posizione punto. Una statistica da ribaltare nelle prossime gare contro degli Yankees cosi tranquilli delle loro possibilità .

Un'altra sensazione che emerge fortemente dalla serie è che, gli Angels se vogliono ribaltare la serie devono ritrovare quella concentrazione mentale mostrata durante la stagione e nella serie disputata contro Boston.

Lo abbiamo detto più volte nella serie precedente. La squadra era chiamata a dimostrare la sua solidità  a livello di concentrazione durante la postseason. Deve dimostrare che è matura per contendere la vittoria alle più blasonate rivali.

La prima partita disputata contro gli Yankees ha mostrato degli Angels “alla vecchia maniera”; una squadra che per certi versi si sente nelle ossa le difficoltà  della serie, non coesa e che sembra anche risentire di un certo timore nei confronti degli avversari. Tentiamo cosi di spiegare, in una maniera forse banale, degli errori incredibili.

A riguardo, tra le tante, la migliore diapositiva offerta da Gara 1 è quella riguardante l'incomprensione avvenuta nel primo inning tra Chone Figgins ed Erick Aybar e cosi il pop di Hideki Matsui ha portato un inaspettato e sanguinoso Rbi invece di una comoda eliminazione.

Il primo di tre pesantissimi errori per gli angelini, uno commesso tra l'altro commesso anche da Torii Hunter, un evento cioè che capitato solo due volte in stagione. Al di là  dello stapotere delle mazze di NY, gli Angels hanno giocato al di sotto del livello mostrato in stagione fino ad ora. Molto al di sotto.

“Penso che sicuramente ci sarà  possibile voltare pagina, perchè sappiamo di non aver giocato al massimo delle nostre possibilità .” ha commentato un distratto – pure lui -Lackey a fine gara.

E le sensazioni di noi spettatori e degli stessi giocatori di LA si sono concretizzate nell'andamento come detto di gara 2. Gli angelini sono riusciti a riprendere nel punteggio i newyorkesi dopo che questi ultimi si erano portati in vantaggio per 2-0 alla fine del terzo innings.

Hanno giocato a viso aperto aspettando gli errori degli avversari e hanno prima segnato 2 runs nel quinto e poi si sono portati in vantaggio alla fine dell'undicesimo innings. Qui per certi versi si sono dimenticati della buona partita disputata e hanno permesso agli avversari di segnare la runs che impattava la gara.

In molti aspetti anche gara 2 è stata segnata dai tanti errori commessi: 3 quegli dei newyorkesi, 2 quelli commessi dal partente Joe Saunders. Ma la partita è stata aperta nel risultato fino al tredicesimo innings.

I due partenti hanno sostanzialmente disputato una gara della stessa qualità , con Joe Saunders – peccato per quei due errori – , che ha retto l'urto dell'hitting di NY. Ancora una volta gli Angels hanno subito due homers contro gli zero messi a segno dalle mazze angeline.

Giova sottolineare anche questo dato per evidenziare le differenze tra i due attacchi fino ad ora, con il lineup di NY pericoloso a battere forte ogni palla con cui i battitori entravano in contatto; e quello di Los Angeles intento a toccare tutto quanto possibile e a, come sempre, muovere dei corridori tra le basi.

Il manager di NY ha dato fondo al proprio bullpen, usando 7 lanciatori, e con pazienza la sua squadra è riuscita ad eliminare la maggior parte dei pericoli che poteva subire.

La serie riparte da qui, ma gara due ha dimostrato oltre l'episodio dell'errore di Marcer Itzuris, che gli angelini possono esprimere un altro tipo di baseball rispetto a quello fallace di gara 1. Se la possono giocare se rimangono concentrati e disputano almeno delle buone gare.

Come detto ora tutta la carovana di sposta ad Anaheim, dove gara 3 è in programma domani notte, con Jered Weaver sul monte opposto al Andy Pettitte. Sarà  il momento in cui potremo verificare quanto abbia influito sulla serie la rotazione dei partenti decisa dal manager Scioscia, il quale ha portato appunto Weaver a disputare gara 3 per una precisa scelta tecnica sottesa. Los Angeles deve avere pazienza.

Nella cornice delle due gare disputate, ogni previsione è ancora plausibile e la serie si può considerare non ancora chiusa perchè gli Angels rimangono ancora pericolosi. Possono ribaltare le prossime gare sotto ogni profilo, ma solo se disputeranno una gara concentrata dal primo all'ultimo inning. Perchè i newyorkesi sono li ad aspettarli come squali che aspettano il momento giusto per dare loro un morso tale da trascinarli in un vortice che non lascia scampo.

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