Il mercato del Sol Levante

La bandiera giapponese inizierà  ad essere familiare agli appassionati MLB

Da qualche anno a questa parte, in pratica dall'arrivo dell'immenso Ichiro Suzuki ai Seattle Mariners alla fine del 2000 (sul diamante dall'aprile 2001), l'interesse delle squadre MLB per i giocatori nipponici che militano nella Japan League è lievitato in maniera evidente.
Senza voler lontanamente paragonare le due leghe, che per livello medio restano distanti ancora anni luce, è comunque fuor di dubbio come dal sol levante nelle scorse stagioni siano approdate in MLB individualità  molto interessanti. Ichiro Suzuki su tutti, ma anche Hideki Godzilla Matsui (LF degli Yankees), Tadahito Iguchi (2B dei Chicago White Sox campioni del 2005), Takashi Saito (rivelazione del bullpen dei Dodgers) e So Taguchi (fresco campione del mondo con i Cards), per citarne solo alcuni, hanno dimostrato di poter essere giocatori di fascia alta anche nel campionato a stelle e strisce, sebbene con qualche flessione di rendimento rispetto agli standard della Japan League.
Nella stagione 2006 i giapponesi in attività  nella MLB sono stati undici (e ventotto in assoluto dal 1964 ad oggi) ed il numero sarà  destinato di sicuro ad aumentare nei prossimi anni. E' infatti notizia di questi giorni che la stella nipponica Daisuke Matsuzaka (lanciatore partente di cui si dicono meraviglie, già  MVP del World Baseball Classic) è stato reso eleggibile dai Seibu Lions (suo attuale club giapponese) per un eventuale trasferimento nella MLB. Questa è di sicuro la notizia di mercato del momento che ha già  scatenato un'asta milionaria tra le migliori squadre delle majors per aggiudicarsi uno tra i più forti lanciatori giapponesi di ogni tempo, se non il più forte.
Visto che l'argomento è di stretta attualità  e che le regole che disciplinano il trasferimento di un giocatore giapponese nella MLB sono tanto affascinanti quanto complesse, cerchiamo di spiegare quali siano le tappe fondamentali da seguire in queste delicate trattative di mercato.

The posting process

Ogni giocatore giapponese che milita nella Japan League che non sia già  in possesso dei requisiti per ottenere quella che si chiama no-strings free agency, se vuole sondare il mercato MLB deve prima sottoporsi ad un articolato iter burocratico meglio noto tra gli addetti ai lavori come posting process. A tal proposito si ricorda che per ottenere la free agency e quindi poter negoziare liberamente il proprio passaggio ad una squadra MLB, un giocatore deve aver militato almeno nove stagioni complete nella lega giapponese.
In caso contrario, non avendo ancora affrancato la propria libertà  con nove anni di duro lavoro nella lega, all'aspirante nipponico è richiesto di attivarsi in prima persona presso il proprio club di appartenenza per chiedere formalmente una sorta di autorizzazione ad un suo potenziale trasferimento nelle majors. Si parla solo di potenziale trasferimento perché il benestare della società  in realtà  non innesca altro che un procedimento che potrebbe portare alla firma di un contratto MLB, ma che, come vedremo, potrebbe anche concludersi con un nulla di fatto.
Il club può quindi liberamente accettare o rifiutare la richiesta del giocatore; in caso di rifiuto si chiude ogni possibilità  di trattativa fino alla stagione successiva, mentre in caso di accoglimento il giocatore diventa disponibile per ricevere offerte da squadre MLB e si dice ufficialmente posted dal suo club dal momento in cui la comunicazione viene spedita e depositata presso la segreteria del commissioner giapponese.
E' proprio il commissioner giapponese a comunicare tale decisione al Major League Baseball commissioner's office che a sua volta provvede ad informare di tale situazione tutte e trenta le squadre MLB. Da questo momento si apre una finestra di quattro giorni lavorativi a favore delle squadre eventualmente interessate, per formalizzare una proposta in denaro al club giapponese al fine di ottenere il diritto di mettere sotto contratto il giocatore. La proposta in denaro, che è rigorosamente segreta, deve essere inviata, anche a mezzo fax o e-mail, alla Major League Baseball che sarà  chiamata, in veste di arbitro, a selezionare la maggiore offerta pervenuta.
A poche ore dalla chiusura del termine dei quattro giorni, il commissioner's office è quindi tenuto a comunicare la proposta più alta alla squadra giapponese senza però mai rivelare né il nome del club vincitore dell'asta segreta, né l'ammontare della proposta.
A questo punto della trattativa al club nipponico sono concesse 96 ore (altri quattro giorni lavorativi) per decidere se accettare o meno l'offerta in denaro al fine di svincolare il giocatore. In caso negativo la trattativa si interrompe ed il club non incasserà  nulla, mentre in caso positivo il club giapponese incasserà  la somma offerta e la squadra MLB vincitrice dell'asta segreta verrà  finalmente resa nota ed avrà  a disposizione una finestra di 30 giorni per negoziare un contratto con il giocatore giapponese.
A questo punto della trattativa, la conclusione positiva del contratto è lasciata alla discrezione delle parti, ma se non si dovesse concretizzare proprio con quella precisa squadra, non ci sarà  per il giocatore (fino all'anno successivo) la possibilità  di accordarsi con nessuna altra squadra MLB e il club giapponese non percepirà  chiaramente nessun compenso.

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