Al Jefferson anche quest'anno sarà il miglior giocatore a roster per i Wolves…
Una franchigia in ricostruzione, forse seriamente per la prima volta dopo la partenza dell'ex idolo Kevin Garnett.
Il preludio è stato curioso, via Kevin McHale, disastroso come dirigente prima e tecnico poi, e dentro Kurt Rambis. A passarsi l'ideale testimone manco a farlo apposta è stato il duo del celebre fallaccio Lakers vs Celtics.
Alla guida della dirigenza McHale è stato rimpiazzato da David Khan, ex allievo di Donnie Walsh agli Indiana Pacers.
L'inizio è stato di quelli col botto, i Wolves avevano la quarta chiamata al draft, ma Khan ha imbastito subito una trade coi Washington Wizards per avere anche la quinta scelta.
Per avere il pick al draft ha dovuto sacrificare Mike Miller, ma soprattutto Randy Foye, combo guard dal notevole potenziale, purtroppo non ancora espresso sul campo come si aspettavano a Minnesota (che lo aveva preferito a Brandon Roy, scelto e ceduto a Portland nel 2006).
In cambio sono arrivati da Washington il centro Ethan Thomas, e le ali Darius Songaila e Oleksiy Pecherov. Thomas è stato immediatamente ceduto ai Thunder in cambio di Chucky Atkins e Damien Wilkins.
Altro arrivo lampo è stato quello di Quentin Richardson, in entrata dai Clippers in cambio dei deludenti Sebastian Telfair, Craig Smith e Mark Madsen. Richardson è stato ceduto in seguito ai Miami Heat in cambio del centro Mark Blount.
Finita? Macchè, di recente sono stati mandati ai New Orleans Hornets Darius Songaila e Bobby Brown per avere il veterano Antonio Daniels. A settembre è stato firmato Ramon Session, promettente guardia free agent in arrivo dai Bucks. Innesto quest'ultimo conseguente al grande rifiuto della prima scelta Ricky Rubio, poco propenso a giocare a Minneapolis. Da ultimo infine è stato raggiunto un accordo annuale con Sasha Pavlovic, svincolato a metà settembre dai Suns.
Ma facciamo un po' d'ordine.
I Wolves scelgono sorprendentemente due play al draft, lo spagnolo Rubio appunto e il promettente Jonny Flynn.
Molti non credevano Rubio disponibile alla quarta, e Kahn non si è lasciato scappare l'occasione salvo poi tutelarsi con Flynn. Il problema per Rubio era legato al buy out ed alla sua poca voglia di trasferirsi a Minnesota; motivo per cui lo spagnolo, dopo un tira e molla durato due mesi ha deciso di giocare per altri due anni in patria, col Barcellona, che nel frattempo aveva pagato la sua clausola rescissoria.
Preso atto del rifiuto Kahn si è tutelato prendendo il miglior free agent nel ruolo che poteva esserci sul mercato, di qui l'offerta d 16 milioni per quattro anni a Session, che in precedenza era stato molto vicino ai New York Knicks.
Dopo un mercato ricco di colpi, la rivoluzione in Minnesota è appena cominciata.
Conference: Western Conference
Division: Northwest
Arrivi: Ethan Thomas, Darius Songaila, Oleksiy Pecherov (Washington Wizards), Chucky Atkins, Damien Wilkins (Oklahoma City), Quentin Richardson (LA CLippers), Mark Blount (Miami), Antonio Daniels (New Orleans Hornets), Ramon Session (Milwaukee Bucks), Sasha Pavlovic (Phoenix Suns).
Partenze: Mike Miller, Randy Foye (New Orleans Hornets), Darius Songaila, Bobby Brown (New Orleans Hornets), Ethan Thomas (Oklahoma City), Sebastian Telfair, Craig Smith, Mark Madsen (LA Clippers), Quentin Richardson (Miami).
Scelte al draft: Ricky Rubio (International), Jonny Flynn (Syracuse), Wayne Ellington (North Carolina),Chucky Atkins (waived).
Probabile quintetto base
Playmaker: Jonny Flynn
Shooting Guard: Damien Wilkins
Small Forward: Ryan Gomes
Power Forward: Kevin Love
Center: Al Jefferson
ROSTER
Guardie: Jonny Flynn, Ramon Session, Antonio Daniels, Wayne Ellington, Damien Wilkins, Sasha Pavlovic.
Ali: Ryan Gomes, Kevin Love, Corey Brewer, Brian Cardinal, Oleksiy Pecherov.
Centri: Al Jefferson, Mark Blount, Ryan Hollins.
HEAD COACH: Kurt Rambis
Commento
La svolta per i Twolves coincide con il licenziamento di Kevin Mchale, ricordato più per la cessione di Garnett che per le vittorie da dirigente prima e tecnico poi.
La base di partenza non era certo delle migliori, visti i pochi assets della franchigia, tuttavia si è cercato di ricostruire già dal draft, acquisendo la scelta di Washington, e tramite trade. Sacrificati giocatori importanti come Miller e Foye, si è voluto ringiovanire la squadra e gettere le basi per un futuro roseo, cercando di completare il gap creatosi attorno ad Al Jefferson e soci.
Il ruolo di playmaker era uno dei più scoperti lo scorso anno.
Randy Foye era una combo guard, e nonostante il potenziale, non ha mantenuto le attese; il sostituto Sebastian Telfair non era in grado di dare il necessario impatto dalla panchina.
Si è corsi ai ripari utilizzando le due prime scelte per due play, il fenomeno spagnolo Ricky Rubio ed il promettente Jonny Flynn. La scelta di David Khan ha creato molto stupore, viste le carenze della franchigia in altre posizioni.
A posteriori però la decisione di scegliere Rubio e successivamente Flynn ha avuto un senso visto il rifiuto dello spagnolo di giocare a Minnesota. La decisione ha creato molte polemiche, in quanto Rubio aveva già mostrato il suo malumore verso città a lui non gradite.
A prescindere dagli umori del giocatore Kahn ha voluto rischiare salvo poi trovarsi costretto a prendere Ramon Session sul mercato dei free agent. La situazione attuale, almeno sulla carta, prevede quindi Session da titolare, Flynn da back up ed Antonio Daniels come terza opzione, sempre che non venga ceduto prima.
Un ottimo reparto, coperto per i prossimi due anni, nell'attesa dello spagnolo, sempre che Kahn non voglia cederlo a qualche team desideroso di averlo (non prima del 2012, vista la clausola firmata con il Barcellona).
La guardia tiratrice titolare dovrebbe essere L'ultimo arrivato Sasha Pavlovic; giocatore rodato in quel di Cleveland, il quale apporta esperienza nel ruolo lasciato vacante dal ben più dotato Mike Miller. Dietro Pavlovic spazio a Damien Wilkins, in arrivo dai Thunder, un buon realizzatore e difensore, ma onestamente nulla di più che un buon role player.
Lo spot di guardia sembrava l'anello debole della squadra prima dell'arrivo di Pavlovic; l'alternativa a Wilkins era infatti il solo rookie Wayne Ellington, guardia undersized dotata di ottimo tiro, ma ancora acerba.
A questo punto pare probabile la partenza di Antonio Daniels. In alternativa a Pavlovic potremmo vedere giocare insieme Flynn e Session, con il secondo schierato da guardia tiratrice. Nel caso fosse così Minnesota ne risentirebbe però in difesa, visto che il back court sarebbe ridimensionato, con dei giocatori "bassi", più vicini al metro e novanta che non ai due metri.
L'ala piccola titolare sarà Ryan Gomes, reduce da una buona passata stagione da 13 punti e circa 5 rimbalzi di media. Gomes è la classica ala grande nel corpo di una small forward, tuttavia si è dimostrato utile, soprattutto per il suo gioco dentro-fuori.
L'alternativa è Corey Brewer, prima scelta del 2007. Brewer è un ottimo difensore, atletico e sopra la media come altezza nel ruolo, tuttavia ha ancora dei limiti notevoli nel trattamento di palla e nell'affidabilità del tiro. Occasionalmente Pavlovic potrebbe essere schierato da ala piccola, anche se il ruolo sembra coperto.
L'ala forte titolare sarà il "nipotino" del Beach Boy Mike Love. Il caro Kevin lo scorso hanno è apparso inizialmente spaesato, ma chi non lo sarebbe a passare dalle spiaggie californiane alla fredda Minneapolis.
Una volta capita l'antifona ha però cominciato a fare esperienza, e molti quest'anno si attendono grandi cose da lui, il che si traduce in una doppia doppia di media, impresa sfiorata la scorsa stagione (da 11 punti e 9 rimbalzi abbondanti di media).
Il suo back up sarà molto probabilmente l'ucraino Oleksiy Pecherov, giocatore un po' leggerino, di tipico stampo europeo; dotato di buon tiro dalla media ma non effiace a rimbalzo a discapito dell'altezza. Brian Cardinal, uno degli oggetti misteriosi dell'NBA recente, vale solo per il suo contratto da 7 milioni in scadenza, per il quale potrebbe avere un certo appeal a febbraio.
Pochi dubbi su chi sarà il centro titolare, Al Jefferson è stato il migliore dei suoi nelle ultime due stagioni, ed ha messo insieme cifre degne di un All Star. Nonostante sia ancora giovane, gioca con l'esperienza di un veterano (uomo da 23 punti + 11 rimbalzi di media lo scorso anno).
Jefferson è un lungo dotato di ottimo gioco in post, mani dolci ed una velocità sopra la media. La difesa necessita un ulteriore sviluppo, qualora migliorasse il materiale da stella c'è tutto. Un difetto di Big Al è quello di essere spesso troppo egoista; dovrebbe cercare di coinvolgere di più i compagni, e non di mettere in cascina dei numeri fini a se stessi.
L'alternativa è rappresentata da Ryan Hollins un buon back up e nulla più. Mark Blount, il suo agente ed il suo contratto in scadenza da quasi 8 milioni di dollari, sono stati caldamente invitati a cercarsi una destinazione
Tirando le somme, Rambis avrà molto da lavorare per mettere insieme un gruppo giovane e nuovo. Inizialmente non avrà pressioni circa il risultato, quanto più sullo sviluppo dei nuovi e sulla ricerca delle alchimie con i veterani.
Minnesota si trova in una division difficile, con squadre più dotate e ricche di talento; gli stessi Oklahoma City Thunder sono migliorati rispetto all'anno scorso. Tuttavia non essendoci pressioni di partecipazione ai play off, i Wolves potrebbero essere una mina vagante e togliersi parecchie soddisfazioni.
L'obiettivo minimo è quello di cercare di migliorare il numero di vittorie rispetto alla scorsa stagione (24 vinte, 58 perse), non certo un impresa da titani.