Bogut è chiamato alla stagione della definitiva consacrazione…
– " Un totale di 53 analisti di ESPN ritiene che arriverete penultimi all'interno della Eastern Conference, cosa ne pensi?"
– "Mi piace questa previsione. Ritengo sia meglio per l'intera franchigia avere basse aspettative, così che nessuno pensi che possiamo fare niente e quando faremo qualcosa sarà una grandissima sorpresa. Non abbiamo un vero e proprio starting five, chiunque può partire titolare ed acquisire minuti all'interno della stagione."
Con queste parole, non certo rassicuranti, Andrew Bogut, prima scelta del 2005, nonché titolare di un contratto da 60 milioni di dollari per i prossimi 5 anni, descrive come immagina la prossima stagione in maglia Milwaukee Bucks.
Conference: Eastern Conference
Division: Central Division
Arrivi: Carlos Delfino, Roko Ukic (da Toronto Raptors), Ersan Ilyasova (da FC Barcelona), Kurt Thomas (da San Antonio Spurs), Hakim Warrick (FA, da Memphis Grizzlies)
Partenze: Malik Allen (a Denver Nuggets), Richard Jefferson (a San Antonio Spurs), Amir Johnson, Sonny Weems (a Toronto Raptors), Ramon Session (a Minnesota Timberwolves), Salim Stoudamire (FA), Bruce Bowen (ritirato), Charlie Villanueva (a Detroit Pistons), Damon Jones (FA)
Draft: Brandon Jennings (da Lottomatica Roma, pick n.10), Jodie Meeks (da Kentucky, pick n.31)
Head Coach: Scott Skiles
Probabile quintetto base
Play-Maker: Luke Ridnour / Brandon Jennings
Shooting-Guard: Michael Reed
Small-Forward: Carlos Delfino
Power-Forward: Hakim Warrick / Luke Mbah a Moute
Center: Andrew Bogut
La squadra del Winsconsin ha cambiato molto durante quest'estate, decidendo di attuare la politica del risparmio che ha portato alla dipartita di tre delle principali stelle della squadra, Reed a parte: Charlie Villanueva si è infatti accasato ai Detroit Pistons, che lo hanno firmato dal mercato dei free agent con un contratto da quasi 40 milioni; Richard Jefferson è stato mandato a rinforzare il reparto arretrato dei San Antonio Spurs, che hanno spedito in cambio alla corte di Skiles Kurt Thomas, nulla più ormai che un lungo di rotazione, Bruce Bowen, che ha deciso proprio quest'estate di ritirarsi dal basket giocato e Fabricio Oberto, spedito poi a Detroit in cambio di Amir Johnson (che non vestirà mai la maglia dei Bucks, girato immediatamente ai Raptors); infine, ultimo, ma non meno importante (anzi), nome sulla lista dei partenti è stato Ramon Session.
Sul play-maker scelto al secondo giro due anni fa vale la pena spendere più di qualche parola: si è parlato tutta l'estate del futuro di questa giovane guardia che ha sorpreso tutto il mondo nella sua prima annata con un finale di stagione veramente fantastico. Certo, le ultime partite di regular season non sono esattamente un test probante per valutare un giocatore NBA, ma il talento di questo ragazzo si è palesato definitivamente l'anno dopo, in cui ha confermato quanto di buono ci si aspettasse da lui, chiudendo le 79 partite giocate con una media di 12,4 punti, 3,4 rimbalzi e 5,7 assist.
I primi a mettere gli occhi sull'ex Nevada sono stati i New York Knicks che volevano fare di Ramon il loro nuovo Steve Nash, play di una squadra che fosse in grado di correre per 48 minuti, guidata in cabina di regia da un giocatore capace sia di mettere punti a referto che di trovare sempre la migliore soluzione per il compagno libero.
Si sa però che a New York si guarda con non poco interesse alla prossima estate e rischiare di appesantire il proprio salary cap, già gravato dai contratti non propriamente desiderati di Jeffries e Curry era un rischio troppo grosso per Walsh e soci, che hanno infine deciso di non offrire al giocatore il contratto che si sarebbe meritato.
Altra squadra estimatrice del nostro Session erano i Clippers, decisi ad affiancare un play naturale alla stella della squadra Baron Davis e convinti a migliorare lo stile di gioco a dir poco disastroso messo in mostra lo scorso anno, puntando di più sulla corsa e sul contropiede. Chiara prova di questa intenzione è stato il trasferimento di Randolph ai Grizzlies. Anche in questo caso però il tutto si è risolto in un nulla di fatto, ed anche Los Angeles ha deciso di mantenere i cordoni del borsello ben serrati, cosa che riesce particolarmente bene al proprietario dei bianco-rosso-blu Sterling.
Infine, dopo il gran rifiuto del rookie Ricky Rubio ad andare a giocare in Minnesota, i T-Wolves hanno virato concretamente la loro attenzione su Ramon, offrendogli un contratto di 4 anni da più di 16 milioni di dollari. Vista la povertà di offerte giunte al suo agente e ritenendo Minnesota una buona squadra in cui poter mostrare tutto il suo talento, il numero 7 ha deciso di firmare il contratto propostogli, ben consapevole del sovraffollamento in cabina di regia dalle parti di Minneapolis.
Essendo Session restricted free-agent, i Bucks avrebbero potuto pareggiare l'offerta arrivata al loro giocatore, ma ritenendo la spesa eccessiva hanno lasciato che l'uomo su cui costruire un futuro roseo partisse. Si spiega così la previsione dei 53 analisti che ritengono i Bucks la seconda peggior squadra della Eastern Conference.
Draft
Durante lo scorso draft, Milwaukee aveva la decima chiamata assoluta, che ha utilizzato selezionando una vecchia conoscenza del nostro campionato, il play-maker della Lottomatica Roma Brandon Jennings. La storia del ragazzo è ormai cosa nota ai più, deciso a saltare l'avventura collegiale (si dice per insufficienza di voti, nonostante la chiamata di Arizona) per mettersi alla prova immediatamente in un campionato professionistico come quello italiano in una squadra che avrebbe potuto dargli grande risalto poiché partecipava anche alla competizione europea dell'Eurolega.
La sua esperienza nel vecchio continente si è rivelata però fallimentare, non essendo mai riuscito a mostrare con continuità l'enorme talento che gli veniva attribuito. Evidenti le sue caratteristiche di giocatore a cui piace correre il campo, ha dimostrato buona tecnica in questo, riuscendo a chiudere bene il contropiede con un passaggio o con realizzazioni personali, si è fatto notare anche come rapace ladro di palloni (2,1 palle recuperate in campionato).
Deve decisamente migliorare nell'amministrazione del gioco a metà campo, nella capacità di servire la palla ai compagni quando lo richiedono, nelle percentuali dalla lunga distanza (solo il 20,7% da tre) e nella difesa uno contro uno, in cui ha mostrato notevoli difficoltà che lo hanno portato ai margini della squadra durante il periodo in cui è stato allenato da coach Jasmin Repesa.
Probabilmente il suo stile di gioco si adatta più facilmente al basket d'oltre oceano, poiché ci sono spazi più ampi e le difese concedono qualcosa in più ai giocatori, ma da quello che ho visto qui in Italia, ritengo che difficilmente possa diventare il play-maker di una contender o un futuro All-Star. Certo, potrà avere una buona carriera Nba, magari come sesto uomo in grado di cambiare il ritmo alla partita, ruolo che probabilmente ricoprirà all'interno del roster del Winsconsin, come cambio di Luke Ridnour.
Mercato
Il Gm dei Bucks John Hammond si è mosso con molta cautela sul mercato, cercando di accaparrarsi giocatori che si accontentassero di un contratto, magari annuale, tenendo sempre d'occhio la situazione finanziaria del team.
Si è così arrivati alla firma per un anno a 3 milioni di dollari dell'ala ex Memphis Hakim Warrick, che prenderà il posto in roster e probabilmente anche in quintetto di Charlie Villanueva. Warrick arriva da una buona stagione con i Grizzlies in cui, partendo dalla panchina, ha messo a referto 11,6 punti e 5 rimbalzi in 82 gare giocate. In seguito ad alcune voci di mercato, si pensava dovesse accasarsi ai Cavs, che hanno però scelto di firmare Leon Powe al minimo salariale piuttosto che versare una cifra ben più consistente ad Hakim.
Sono tornati inoltre dall'Europa la guardia-ala Carlos Delfino, che ha passato la scorsa stagione in Russia ed ha firmato quest'anno con Millwaukee un contratto da più di 10 milioni per i prossimi 3 anni ed Ersan Ilyasova, l'anno scorso al Barcellona, che percepirà 7 milioni di dollari in seguito ad un accordo triennale.
Prelevato dai Toronto Raptors il play-maker croato Roko Ukic, partirà probabilmente con il ruolo di terza opzione nel back-court, ma che potrà facilmente acquistare un minutaggio più consistente con l'avanzare della stagione vista anche la povertà di talento in quello spot.
Roster
Essendo evidente che il posto in quintetto, come già anticipato precedentemente, non sarà assicurato a nessun giocatore, vediamo quali potrebbero essere le scelte iniziali di coach Skiles. La posizione di play-maker in quintetto base verrà probabilmente occupata come la scorsa stagione dall'esperto Luke Ridonour, giocatore educato cestisticamente, con evidenti lacune difensive ma conoscitore dello stile di gioco della squadra ed affidabile nel ruolo di passatore e gestore di palloni.
Ampio spazio sarà comunque riservato ad Ukic, ma soprattutto al rookie Jennings che, dalle dichiarazioni rilasciate dalla dirigenza del Winsconsin, è visto come il futuro della franchigia in quello spot e possibile stellina nascente della Lega.
Il ruolo di guardia verrà sicuramente affidato a Michael Reed, titolare di un contratto da 17 milioni di dollari il prossimo anno, da cui potrà uscire al termine della stagione. Sinceramente non vedo margini di miglioramento per questo giocatore che, certo, è in grado di produrre molti punti all'interno di una partita ma ha necessità di essere servito a dovere dai suoi compagni se vuole essere un fattore. All'età di 29 anni o si consacra come pietra angolare del team o è solo un pesante contratto che affosserà i propositi di ricostruzione della franchigia.
Dietro di lui, il vuoto più assoluto, a parte Charlie Bell, che negli anni si è costruito l'onesta posizione di back up di Reed ma da cui non ci si può aspettare molto altro che una buona dose di punti e pericolosità dietro l'arco.
Gli spot di ala piccola ed ala grande sono sicuramente i più coperti, con un gran numero di giocatori che si contenderanno il posto. Si è deciso di puntare più sulla quantità che sulla qualità visto il tasso di talento non eccelso, ma sono possibili interessanti scoperte di giovani giocatori potenzialmente in rampa di lancio.
Carlos Delfino partirà probabilmente come Small Forward titolare: a lui si chiede sia di mettere punti a referto che di difendere sulle stelle avversarie, anche se su quest'ultimo punto ho molti dubbi riguardo la sua efficacia. Dietro di lui scalpita Ilyasova, tornato ai Bucks dopo l'esperienza nel Vecchio Continente, in cui ha sicuramente migliorato il suo gioco sia fronte che spalle a canestro, ed un europeo che lo ha consacrato come uno dei prospetti più interessanti del torneo.
Il ruolo di Power Forward verrà affidato al neo-arrivato Hakim Warrick, giocatore capace di mettere molti punti a referto in un lasso di tempo ristretto ma su cui si hanno molti dubbi riguardo la continuità di rendimento partendo in quintetto ed, addirittura, all'interno dei 48 minuti. Nel caso in cui non dovesse dare le garanzie richieste, ci si affiderà all'ala ex-UCLA Luke Mbah a Moute, scelto al secondo giro lo scorso anno, ma che ha già convinto il suo allenatore ad affidargli un minutaggio consistente grazie ad un'intensità ed un atletismo incredibili. Skiles, che apprezza enormemente la dedizione difensiva del ragazzo, vede in lui grandi margini di crescita in attacco, soprattutto nel gioco spalle a canestro.
Ovviamente si cercherà di valorizzare anche l'ala da West Virginia, prima scelta dello scorso draft Joe Alexander, dotato di mani morbidissime ma completamente abulico in difesa e totalmente assente a rimbalzo (1,9 rpg), il che lo ha costretto spesso in panchina ed ad un utilizzo a dir poco imbarazzante per un pick così alto.
Nel ruolo di centro titolare inamovibile, vista anche la scarsità nel ruolo di back-up, ci sarà Andrew Bogut, finalmente tornato in forma dopo l'infortunio che lo aveva tenuto fermo per ben 50 partite la scorsa stagione. Da lui ci si aspetta il definitivo salto di qualità , dopo la firma di un contratto principesco, soprattutto visti i risultati in campo. Resteranno solo gli spiccioli all'olandese volante Dan Gadzuric, che dovrà portare dalla panchina la solita dose di rimbalzi e difesa che gli è richiesta.
La forza della squadra sta sicuramente nell'uomo che siede in panchina, Scott Skiles, allenatore certamente severo e poco malleabile ma capace di costruire un gruppo vincente anche con i pochi mezzi messi a disposizione. Partiranno da ultimi della classe e con tutta probabilità non riusciranno a raggiungere i play-off quest'anno, ma se i ragazzi si impegneranno a seguire le direttive del loro allenatore, allora questa non sarà la classica stagione di transizione a cui ne seguirà un'altra ed un'altra ancora, ma la base per fondare una squadra che in futuro potrà togliersi qualche soddisfazione.