Cleveland Cavaliers: Preview

Lebron e Shaq, coppia vincente per i Cavs?

I Cavaliers stanno per iniziare la stagione NBA 2009/2010 con tante novità  a roster, diversi giocatori nuovi, funzionali al progetto di costruire una squadra vincente non solo sulla carta ma anche sul campo.

Così tra tanti arrivi ce nè uno che si fa notare più di tutti gli altri, difatti nella città  di Lebron James, è arrivato Shaquille O'Neal, che lui pure, vuol far finalmente vincere il suo primo anello a Lebron James, come ha fatto con Kobe e con Wade.

Vedremo se la combinazione di “The Diesel” e del Prescelto sarà  davvero vincente.

Conference: Eastern Conference
Division: Central

Arrivi: Shaquille O'Neal (Phoenix Suns), Jamario Moon (Miami Heat), Anthony Parker (Toronto Raptors), Leon Powe (Boston Celtics),

Partenze: Ben Wallace (Phoenix Suns), Sasha Pavlovic (Phoenix Suns), Wally Szczerbiak(free agent), Joe Smith (Atlanta Hawks), Eric Snow(ritirato).
Scelte al draft:Danny Green (UNC), Cristian Enyenga (DKV Joventut).

Probabile quintetto base
Playmaker: Mo Williams
Shooting Guard: Delonte West
Small Forward: Lebron James
Power Forward: Anderson Varejao
Center: Shaquille O'Neal

ROSTER
Guardie: Mo Williams, Daniel Gibson, Delonte West, Anthony Parker.
Ali: Lebron James, Anderson Varejao, Danny Green, J.J. Hickson, Jamario Moon, Jawad Williams, Darnell Jackson, Leon Powe.
Centri: Shaquille O'Neal, Zidrunas Ilgauskas.
HEAD COACH: Mike Brown

Commento

Stagione 2009/2010, stagione della verità  per questi Cavaliers, stagione che dirà  del futuro di questa franchigia per gli anni a venire.

La scorsa regular season i Cavaliers hanno ottenuto il miglior record della NBA con 66 vittorie e 16 sconfitte, hanno permesso a Lebron James di ottenere diversi riconoscimenti e record individuali, che lo hanno consacrato alla fine della stagione MVP della regular season, mentre Mike Brown vinceva il premio come miglior allenatore NBA.

Inizio dei play off dirompente, due turni superati di slancio, senza quasi faticare, la squadra che gioca bene, difende forte ma non perde pericolosità  in attacco, con l'ultimo arrivato Mo Williams che sembra non aver mai fatto altro che giocare a fianco di Lebron James, la sfida ai Lakers di Kobe Bryant sembra ormai inevitabile, tanto che una nota casa di abbigliamento sportivo inizia a far girare degli spot a riguardo.

Quindi… quindi arrivano gli Orlando Magic e inceppano il meccanismo creato da Brown e Lebron evidenziandone i limiti, sia in termini di gioco sia di roster che nessuno era riuscito a mostrare durante la trionfale regular season.

Questa uscita alle soglie della finale NBA ha scosso molte delle certezze che i Cavaliers si erano costruiti durante la stagione, ed oltre alla delusione per il mancato risultato sportivo, la sconfitta nella serie contro i Magic potrebbe aver fatto nascere qualche dubbio in più nella testa di Lebron James in vista della free agency dell'estate 2010.

Il GM Danny Farry deve di nuovo cercare di rimodellare la squadra per sopperire alle mancanze emerse nella serie contro i Magic e per offrire a Lebron James una situazione tecnica di suo gradimento che lo convinca a rimanere a Cleveland, ed ecco che sono arrivati a Cleveland: Jamario Moon, Anthony Parker e Shaquille O'Neal.

I due ex Raptors portano finalmente centimetri e fisico nel reparto dietro dei Cavaliers, inoltre sono due giocatori molto orientati alla fase difensiva, hanno perciò il pieno gradimento di coach Mike Brown, e possono togliere qualche incombenza difensiva a Lebron James. Inoltre Parker ha l'esperienza e la conoscenza del gioco per essere una point forward così da sostituire in alcune fasi del gioco James senza snaturare l'attacco dei Cavaliers.

L'arrivo di O'Neal segna sicuramente un progresso rispetto all'afro di Ben Wallce, nonostante il logorio fisico Shaq è ancora uno dei giocatori più incisivi in post della lega, e il suo carisma gli permette di incidere sulle partite oltre il suo valore tecnico.

O'Neal è arrivato ai Cavaliers con un contratto in scadenza e in cambio di Wallace e Pavlovic, insomma in cambio di poco o niente i Cavaliers hanno ottenuto uno dei giocatori più attrattivi dal punto di vista mediatico dell'intera NBA, che non li impegna economicamente per le prossime stagioni e che oltre ad aiutare tecnicamente la squadra potrà  aiutare anche sul piano mediatico tutta l'organizzazione.

Sulla carta i Cavaliers hanno fatto tutto ciò che dovevano e potevano per rafforzare la squadra e per dare a Lebron James tutte le rassicurazioni del costante impegno della proprietà  nella ricerca del titolo NBA.

Difatti quello che più preoccupa l'organizzazione dei Cavaliers non è tanto il risultato sportivo della stagione in corso, quanto convincere LBJ a non lasciare l'Ohio, difatti se la prossima estate James dovesse firmare con un'altra franchigia i Cavaliers e l'intera economia dello stato riceverebbero un colpo da cui impiegherebbero anni a riprendersi.

Tecnicamente la squadra allestita da Ferry è più forte e completa di quella che ha ottenuto 66 vittorie nel 2009, per questo l'obiettivo può essere solo uno, solo l'anello NBA potrà  essere il risultato adeguato alle aspettative di Lebron.

Il vero rischio per i Cavs nella stagione che sta per arrivare e di non concentrarsi solo sul campo da gioco ma di venir distratti dalle voci sul futuro di James; le risorse tecniche per fare bene ci sono, la stagione passata ha lasciato qualche ombra, ma anche molte luci su quanto di buono hanno fatto Mike Brown ed il suo staff tecnico.

Solo il campo, di nuovo, potrà  esprimere un giudizio su quanto fatto in estate dall'organizzazione dei Cavs e se questo sarà  sufficiente per vincere l'agognato titolo NBA e per convincere LBJ a rimanere a Cleveland.

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