Lee è scontento della tattica attendista dei Knicks…
L'estate newyorkese si fa calda, al momento l'unico angolo fresco della grande mela sembra proprio il Madison Square Garden.
Il motivo è il mancato salto di qualità che ci si attendeva, almeno finora; se poi consideriamo il rifiuto da parte di nomi eccellenti gli interrogativi aumentano.
Procedendo con ordine, l'estate dei Knicks era cominciato con l'interrogativo circa il rinnovo di Lee e\o Robinson.
Nei giorni antecedenti il draft erano circolate parecchie voci di possibili sign and trade che avevano come protagonisti i due restricted free agent. In particolare Lee sembrava quello con più mercato, e con maggiori richieste da pare di svariati team, specialmente dopo la bella stagione appena trascorsa.
Diversi rumors lo vedevano inserito in sign and trade con Minnesota per avere Rubio, piuttosto che sulla via di Memphis prima, Toronto poi, e successivamente Portland.
I motivi per cui il suo futuro è ancora incerto sono essenzialmente due, in primis la crisi economica che ha riportato sulla terra parecchi GM, in secondo la riduzione della tendenza a strapagare i pochi lunghi di valore (sebbene spesso unidimensionali in campo).
Ragion per cui Lee difficilmente otterrà i 10 - 12 milioni a stagione che vorrebbe il suo agente; in tal caso dovrà decidere se accettare il rinnovo dei Knicks, a non più di 7 - 8 milioni, o giocare il suo ultimo anno a 2 milioni scarsi per poi essere free agent senza restrizioni il prossimo anno.
Negli ultimi giorni era fortemente tornato l'interesse dei Blazers, restii ad offrire più di 10 milioni a stagione, sempre con l'incognita che i Knicks possano pareggiare l'offerta.
Difficilmente mi sarei aspettato di vedere questa situazione per il lungo ex Florida, vedremo se il uso agente Mark Bartelstein continuerà a giudicare troppo bassa l'offerta di New York o se riuscirà a negoziare un contratto migliore per il suo cliente
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Per Robinson le offerte sono minori, si parlava di un interessamento dei Lakers che però non hanno flessibilità per firmarlo. Nell'ultima settimana si è sentito parlare di Grecia, a cifre spropositate, che si aggirerebbero sui 10 milioni a stagione.
I due giocatori si sarebbero confidati dichiarandosi contrariati dall'attendismo dei Knicks e di Walsh, che dal canto suo vuole evitare di fare mosse azzardate per non compromettere la flessibilità salariale nel 2010 .
Sul discorso flessibilità torneremo più tardi, per il momento andiamo per ordine. Capitolo draft: tutti si aspettavano Stephen Curry, anche se nei workout aveva attirato le gole di molti. L'alternativa sarebbe dovuta essere una point guard, Jennings alla 8 nel pre draft l'avrebbero dato tutti ai Knicks.
Invece è arrivato Jordan Hill, ennesima ala al momento un doppione di Wilcox, ma molto più economico. Oltre ad Hill si è acquistata la prima scelta dei Lakers ed alla 23 è stata selezionata la guardia Toney Douglas, guardia "undersize" dotata tecnicamente e soprattutto buon difensore. I maligni hanno subito fatto notare che sono stati scelti due rookie nei ruoli di Lee e Robinson, come preludio per una loro eventuale partenza.
Ad un mese dal draft i due free agent sono ancora nel roste ed i due rookie hanno giocato a sprazzi alla summer league di Las Vegas. Per quel che conta, il team della summer league è stato sconfitto in tutti e cinque gli impegni. Ha preoccupato la difesa di Hill, fondamentale nel quale si pensava potesse essere maggiormente pronto, anche se potenzialmente è un lungo adatto al sistema di D'Antoni, e potrebbe avere un buon minutaggio già dal primo anno.
Oltre ai due rookie è arrivato come da copione Darko Milicic. Il serbo è stato scambiato da Memphis per Richardson e denaro. Darko è all'ultimo anno e D'Antoni conta sulla sua voglia di riscatto, inoltre il centro potrebbe formare una coppia interessante con Lee, essendo libero dai lavori sporchi e con David a spazzare i tabelloni, Milicic potrebbe essere una sorpresa. È quello che si augura la dirigenza di Ny, nel caso vada male garantisca spazio nel 2010.
E questo è tutto per quanto riguarda il capitolo affari conclusi, un po' pochino, viste le attese e le ambizioni per il prossimo anno. A pesare sono soprattutto i rifiuti di alcuni free agent di spicco di fonte alle offerte dei Knicks, Kidd e Grant Hill su tutti, non certo un buon segnale. Non da ultimo il preannunciato rinnovo di Nash con Phoenix, a dimostrare che non basta la sola presenza di Mike per attirare nomi di spicco.
C'è da dire che New York ha sempre prospettato delle offerte di massimo uno\due anni a livello della mid level exception. Ad oggi si sta cercando di fare lo stesso con Andre Miller e soprattutto con Ramon Session, a mio parere il vero obiettivo di mercato di New York.
Lo spot di play necessita di miglioramenti, il rifiuto di Kidd, il crollo del sogno Nash per i più romantici e le scarse possibilità di avere Miller fanno pensare che si cercherà a tutti i costi di arrivare a Session, anche se Walsh è categorico e non intende scucire più di 5\6 milioni a salire nel tempo.
Per Andre Miller si era parlato anche di un sign and trade con Phila, con la cessione di Duhon per Miller; in realtà sul play dei 76ers hanno posato gli occhi anche i Blazers.
Session è un giocatore più giovane, in continua crescita, più abbordabile economicamente, ed a mio avviso uno dei futuri protagonisti nel ruolo; i Bucks possono pareggiare qualsiasi offerta, tuttavia sono in una fase di taglio costi e dopo aver scelto Jennings non faranno follie per tenere Session
Inoltre si potrebbe fare un sign and trade con Milwaukee con Duhon in cambio di Session, come ipotizzato dal Newsday. I Clippers dopo l'acquisto di Telfair si sono chiamati fuori dalla corsa a Session, un motivo in più per insistere.
Qualcosa sarà necessario fare, senza follie ma alcuni ritocchi sono opportuni. Il 2010 è l'obiettivo reale dei Knicks, ma è necessario arrivarci con appeal, e preparati perché sulla carta molti team sono messi meglio dei Knicks.
Lo spazio salariale non basta per firmare dei free agent di spicco sempre che essi decidano di lasciare i rispettivi team. Ipotecando le posizioni di guardia ed ala forte (Session? - Lee?) i Knicks farebbero un bel passo in avanti e sarebbero più competitivi nella corsa ai vari Lebron (non credo a quanto detto ad Ariza) Wade, Bosh & Company.
Walsh lo sa bene, tant'è che immediatamente dopo il draft aveva pensato anche all'ipotesi Rubio (però tutto da verificare) dopo la scelta di due play da parte di Minnesota. I Knick erano disposti a mettere sul piatto Wilson Chandler e lo stesso Lee, il che dimostrava la loro considerazione per il giovane spagnolo.
L'interesse si era raffreddato, ma dopo la summer league di Flynn (15 punti e 7.4 assist di media) non è detto che i Wolves non possano ripensarci e scambiare lo spagnolo, poco attratto dal freddo di Minneapolis. Un altro rumor recente, ma di scarso fondamento vorrebbe Boozer a NY, Lee a Portland e Millsap rifirmato a Salt lake City.
Tutte ipotesi al momento e nessuna certezza, se non l'interesse per un altro ex Knicks, quel Tim Thomas a malincuore ceduto da Walsh a febbraio, ed appena licenziato dai Bulls. Per l'ala si tratterebbe della terza apparizione in maglia Knicks.
Dopo avere risolto le grane Marbury, Randolph, Jerome James e Q-Rich, il prossimo rompicapo per Walsh si chiama Eddie Curry.
Il centro sta seguendo un programma riabilitativo a Detroit, per perdere peso e tornare in forma; tuttavia la sua scarsa attitudine al lavoro e la sua difficile collocazione negli schemi di D'Antoni ne fanno un pesce fuor d'acqua, che però intasa e parecchio il cap. Al momento è praticamente impossibile cederlo, a meno che non si possa inserire in una trade con Lee, visto che perlomeno la carta di identità è favorevole.
Al momento i veri colpo di mercato li hanno fatti i top team, vedi Lakers, San Antonio, Cleveland e Boston. La stessa Toronto si è rafforzata con Turkoglu, quindi i Knicks dovranno per forza essere maggiormente competitivi per poter ambire ai play off del prossimo anno. Il colpo potrebbe essere dietro l'angolo, oppure ci sarà ancora da soffrire, assistendo ai bracci di ferro tra Walsh ed i suoi obiettivi, sempre con un occhio vigile al futuro ed una mano sul portafoglio. Tempi incerti in casa Knicks, almeno fino ad ottobre.
Le buone notizie sono il recupero di Gallinari che vuole essere al 100% entro il training camp di ottobre ed il morale di Wilson Chandler; guarda caso gli unici due giocatori definiti a suo tempo incedibili, in particolare Chandler è convinto che il team è pronto per fare il salto di qualità il prossimo anno e guadagnarsi i play off. Speriamo che non siano le solite parole di rito.