Jeffrey Loria, proprietario dei Marlins ed uomo chiave per la discussione del CBA
Concludiamo la nostra spiegazione del nuovo CBA che verrà utilizzato dalla Major League fino a dicembre 2011, in questa terza puntata. Qui è possibile trovare la prima parte, mentre qui è possibile trovare la seconda.
Draft
Le piccole non hanno preso solo bastonate, ma hanno anche ricevuto delle belle garanzie dal punto di vista del draft. Qui è dove la MLBPA e le grandi squadre hanno davvero mollato in loro favore, concedendo più di quanto ci si potesse aspettare addirittura.
Negli anni scorsi poteva accadere che molte prime scelte rifiutassero di firmare con delle piccole squadre (in MLB i giocatori scelti possono non firmare e ripresentarsi al draft dell'anno successivo), ricattando a tutti gli effetti le squadre più povere con richieste milionarie per firmare il proprio primo contratto. In parte magari, come la prima scelta Luke Hochevar quest'anno, minacciavano di non firmare, tirando parecchio la corda ed accettando un contratto milionario solo dopo molto tempo.
Ora le scelte non avranno tutto questo tempo però! Saranno obbligati ad accettare o rifiutare entro il 15 agosto. In pratica non potranno tirare la corda e minacciare come hanno fatto in passato, a rischio di perdere un anno intero. Questo vale per tutti, tranne che per i college seniors (ossia i laureati), che invece hanno a disposizione più tempo per firmare (perché al contrario degli altri, diventano free agents, non tornando a giocare né al liceo né all'università ). Tutti gli altri hanno dunque poco tempo per accordarsi.
Naturalmente potrebbe accadere ugualmente che qualcuno preferisca perdere un anno piuttosto che firmare per una squadra assolutamente non di suo gradimento. Ed in questo caso? Beh, anche in questo caso è stata istituita una "rete di salvataggio" per le piccole squadre, che riceveranno una scelta di compensazione immediatamente dopo la propria anche l'anno successivo. Ad esempio, se i Royals non fossero riusciti a firmare Hochevar quest'anno, avrebbero ricevuto la seconda scelta assoluta nel 2007. La compensazione in ogni caso varrebbe solo per l'anno successivo. Per intenderci, se i Royals non riuscissero a firmare neanche la compensazione l'anno successivo, rimarrebbero a bocca asciutta. Perché? Perché altrimenti le squadre potrebbero indurre i giocatori a non accettare, passandosi le scelte da un anno all'altro, finendo con avere magari 5-6 scelte di primo turno in un anno particolarmente florido.
Non solo, le scelte di compensazione esisteranno solo per i primi 2 giri (che sono peraltro gli unici che negli ultimi anni abbiamo dimostrato sensibili problemi di questo tipo). Se una squadra non riuscisse a firmare la propria scelta del terzo turno, riceverebbe una sandwich pick tra il terzo ed il quarto turno l'anno successivo. Anche in questo caso, la compensazione durerebbe per un solo anno.
Grande, grandissimo vantaggio per le piccole, come dicevamo, che ora temeranno molto meno di non poter scegliere dei fenomeni, che rischiavano di finire alle grandi (famoso il caso di Craig Hansen, finito ai Red Sox a fine primo giro dopo che molti l'avevano ignorato per la difficoltà economica nel firmarlo). Per le grandi cambia poco, ma tecnicamente saranno sfavorite, perché saranno molti meno i prospetti che verranno fatti scivolare più in basso come scelte dalle piccole.
Certo, potranno esserci dei paradossi. Ad esempio, se 3 squadre dovessero avere una compensazione di questo tipo nei primi 5 posti, la squadra con la scelta numero 5 si troverebbe a scegliere ottava, ma almeno un passo è stato compiuto per aiutare le piccole.
Rule V Draft
Cos'è il Rule V Draft? E' un draft che ha luogo l'8 dicembre, e che riguarda giocatori di minor league che hanno un accordo con franchigie MLB. Accade che una squadra possa avere un giocatore, ma non creda parecchio in lui, lasciandolo in pratica a marcire in minor league. Magari qualche altra squadra lo vorrebbe, ma non può averlo. Per dare una possibilità al giocatore, viene istituito annualmente un draft (chiamato appunto "Rule 5" o "Rule V") che permette alle squadre di scegliere giocatori non inclusi nei 40-man rosters altrui.
Un giocatore non è eleggibile per il Rule 5 Draft infatti se è sul 40-man roster, o se è professionista da meno di 3 anni (se scelto dal college) o da meno di 4 (se scelto dal liceo). Per avvantaggiare le piccole squadre, che magari perdevano giocatori grezzi e poco evoluti, si è deciso di rendere questi giocatori protetti per un altro anno. I giocatori usciti dal college non dovranno essere protetti dal 40-man roster per 4 anni, ed i liceali per 5. Magari questo eviterà che giocatori come il Triple Crown Winner Johan Santana, o il possibile Rookie of the Year della National League Dan Uggla cambino squadra per mancanza di tempo nell'esprimere il proprio talento. Vantaggio alle piccole dunque!
Antidoping
Saranno aumentati gli investimenti nei controlli antidoping. Nei prossimi anni verranno adottati anche altri sistemi per prevenire l'utilizzo di aiuti esterni. Tutti i controlli attuali sono stati confermati, e verranno implementati anche controlli contro l'ormone della crescita. E' molto possibile che entro due anni vengano utilizzati anche i controlli del sangue. La MLBPA si è dimostrata possibilista una volta che i controlli del sangue garantiranno la scoperta di sostanze illegali non rintracciabili tramite urine. Sia la Major League che la MLBPA hanno dichiarato che la lotta all'HGH (ormone della crescita) sarà la priorità dei prossimi anni, ora che gli steroidi vengono controllati efficacemente.
Trades Obbligati
Nel vecchio CBA, i giocatori titolari di un contratto pluriennale, che venivano scambiati nel mezzo del contratto, avevano il diritto di richiedere di essere nuovamente scambiati. In questo caso, se la loro richiesta non fosse stata esaudita, avrebbero avuto il diritto alla free agency. E' il caso di Javier Vazquez, che ha richiesto un trade agli Arizona Diamondbacks, che l'hanno spedito ai Chicago White Sox per evitare che diventasse free agent senza che loro ottenessero niente in cambio.
Questo diritto sparisce, ma per i giocatori che l'hanno già acquisito (ossia per i giocatori che hanno firmato il proprio accordo durante lo scorso CBA) sarà ancora valido. Tutti gli altri non avranno più la possibilità di richiedere di essere scambiati nuovamente.
Sopravvivenza delle Franchigie
Durante la durata del nuovo CBA non ci sarà la riduzione delle squadre MLB, che rimarranno dunque 30. La Major League farà uno sforzo per tenere in vita le franchigie moribonde, qualora ce ne siano. Il caso dei Marlins salta subito all'occhio: può darsi che dovranno spostarsi a Las Vegas per sopravvivere, dato che il loro proprietario Loria non vuole spendere (anzi, vuole incassare) e non ha grande seguito locale, ma comunque non spariranno. E' tecnicamente possibile che ci sia un'ulteriore espansione perché il CBA non lo esclude, ma è quasi certo che il numero non superi 30. Di sicuro non si ridurranno.
Viene reiterata l'impossibilità delle franchigie di chiedere prestiti per pagare i debiti. Dovranno necessariamente ridurre il monte stipendi o aumentare i propri introiti per farlo, per evitare che a debito si aggiunga debito. La salute economica delle franchigie è chiave per la credibilità della Major League, e questo è un articolo fondamentale.
Varie
Il fattore campo nelle World Series continuerà ad essere della squadra campione della lega che vincerà l'All Star Game per i prossimi 5 anni.
Il commissioner continuerà ad avere a disposizione $10 milioni di dollari come fondo centrale, forniti dalle squadre MLB (con un tetto massimo di $3 milioni di dollari dati da una particolare squadra).
C'è stata una ristrutturazione dei benefit per i giocatori ritirati, con un piano pensionistico migliorato in base alle regole americane.
Il commissioner continuerà a dover approvare qualsiasi scambio che porterà più di $1 milione da una squadra ad un'altra, per evitare salary dumps indiscriminati che abbassino la qualità di una piccola avvantaggiando una grande. In realtà questo articolo è una pura formalità , perché Selig accetta sempre ogni tipo di trade.
Considerazioni Finali
Diciamolo subito: questo è un CBA che rischia di favorire le squadre più ricche. Ci sono concessioni a tutti: grandi, piccole e giocatori, ma la bilancia pende un po' per chi ha più soldi. Vediamo cosa ci guadagni ogni parte in causa.
I giocatori guadagnano col rinnovato piano pensionistico, con la ristrutturazione dei minimi salariali (che si impennano notevolmente rispetto agli anni recenti) e con l'abolizione della compensazione delle scelte del draft per giocatori mediocri. L'eliminazione delle tante date per firmare da free agents favorirà la fluidità delle trattative, migliorando dunque le possibilità di contratti più alti. Per concludere, l'innalzamento della quota della luxury tax è positiva perché le squadre avranno più soldi da reinvestire nel monte stipendi.
Al tempo stesso l'MLBPA ha dovuto mollare su qualche punto, per ottenere questi vantaggi: hanno concesso alle piccole squadre un anno in più sul Rule 5 Draft, hanno concesso dei privilegi anche al Draft vero e proprio e soprattutto hanno rinunciato al diritto di richiedere un trade qualora si venga scambiati con una squadra non di gradimento. Fino a ieri un giocatore in un contratto pluriennale inviato in una squadra "sgradita" aveva la possibilità , dopo un anno, di richiedere obbligatoriamente un trade o di diventare free agent. Adesso dovrà accettare la squadra e giocare e basta. Ma come si vede, i vantaggi per i giocatori sono decisamente numerosi.
Le grandi squadre guadagnano con l'innalzamento e la ristrutturazione della regola riguardante la luxury tax: spenderanno molto meno. La riduzione della percentuale nel revenue sharing è naturalmente un punto fondamentale a loro favore, perché potranno trattenere parecchi soldi in più. Il cambiamento nella compensazione dei free agents con scelte del draft le aiuterà , perché permetterà loro di prendere giocatori di alto livello senza svuotare la farm anche per giocatori che non siano superstars (ora si perderanno scelte al draft solo per il top 20% dei giocatori, ossia per le stelle e basta).
In compenso, le regole del draft, così come sono state riscritte, le sfavoriscono decisamente, perché le piccole avranno tutto in loro favore per firmare i giovani prospetti, ed eventualmente avrebbero una scelta in più l'anno successivo.
Per le piccole squadre c'è il guadagno del draft, disegnato su misura per loro. Difficile che molti prospetti scivolino via come negli anni scorsi: le date e le modalità invoglieranno i giovani a firmare anche per le squadre con minor budget. E se anche non accadesse, avrebbero comunque la possibilità di una scelta supplementare l'anno successivo. Diventa importante anche poter far crescere con calma i prospetti senza doverli proteggere dal Rule 5 Draft per un anno ulteriore. Un ultimo vantaggio abbastanza evidente è che i giocatori che potevano chiedere un trade dopo essere stati scambiati nel mezzo di un contratto pluriennale, spesso lo facevano con le piccole, non di loro gradimento. Questa possibilità , che svanisce, permetterà alle piccole di non dover più sottostare a certi ricatti.
Chiaramente la riduzione della suddivisione degli introiti penalizzerà i mercati ridotti, perché allargherà la forbice tra grandi e piccole. Ed è questo aspetto che fa pendere a nostro avviso la bilancia in favore delle squadre più ricche. Tutto il resto è accuratamente bilanciato per dare contentini e vantaggi a tutte. Ma poi c'è stata questa variazione che permetterà alle grandi di risparmiare parecchio, tenendo dunque più soldi da parte da investire nel monte stipendi (e dando meno soldi alle piccole). Purtroppo le squadre povere sono state costrette ad accettare queste condizioni, giocoforza, perché troppe stavano tenendo appositamente basso il budget, non curandosi della propria competitività , per intascare i soldi che venivano dati dalle grandi. Non solo non venivano toccati gli introiti personali, spesso (come nel succitato caso di Loria, ma parzialmente anche nei casi di Royals o Marlins) non venivano neanche utilizzati tutti i soldi forniti dalle grandi. In assenza di un salary floor (un minimo di spesa obbligato per tutte), l'ovvia soluzione è stata quella di ridurre il passaggio di soldi da un lato all'altro. Questo aspetto rischia di sbilanciare un po' l'equilibrio trovato dall'MLB negli ultimi anni, ma finchè gli introiti continueranno a crescere, la diminuzione delle percentuali sarà comunque tollerabile (per quanto comunque svantaggiosa). Diciamo dunque che su questo punto le piccole si sono un po' suicidate facendo le furbe ed esponendosi al ricatto delle grandi: pensate che Steinbrenner aveva proposto di eliminare in toto il revenue sharing e la compensazione delle scelte al draft dopo la firma dei free agents! Partendo da certi presupposti, è stato obbligatorio rinunciare e mollare un po' la presa, andando incontro alle richieste delle ricche: questo è stato lo scotto da pagare a causa di alcuni che si sono indebitamente arricchiti non curandosi della propria squadra e della moralità generale (che imporrebbe di reinvestire quanto arrivi dalla suddivisione degli introiti, istituita proprio per aumentare la competitività , e non per far arricchire Loria).
Un CBA che dunque sarebbe stato praticamente da Manuale Cencelli di equilibrismo si è sbilanciato a causa di una "leggerezza" (chiamiamola così) di una delle parti in causa. Noi speriamo che non porti a conseguenze pesanti, e che la competitività , che ha visto 7 diverse squadre campioni in 7 anni, non ne risenta, ma qualora gli introiti generali dovessero smettere di crescere questo rischio diventerebbe molto concreto. Per il resto, l'equilibrio assoluto trovato nel CBA è il motivo per il quale sia stato firmato così rapidamente: in un periodo di espansione economica, il baseball ha più soldi per tutti, e quindi è più facile che le parti trovino accordi rapidi. Sarà così però anche tra 5 anni, quando andranno ridiscussi i termini? Speriamo di si, ma quel 31% per tutte è molto pericoloso per gli anni a venire.