Al Harrington si è sbloccato nella notte
Eccoci al primo report settimanale dei Pacers. Inizio positivo perchè il record, seppur all'inizio, dice 2 vittorie e 1 sconfitta, per una percentuale del 66% di vittorie.
Le due vittorie sono arrivate entrambe lontano da Indianapolis, la prima a Charlotte e la seconda nella notte, al Madison Square Garden di New York. Nell'intervallo la sconfitta meritata a mano dei New Orleans Hornets, alla Conseco Fieldhouse.
Le vittorie hanno un denominatore comune, ovvero Sarunas Jasikevicius. Il lituano partendo dalla panchina è risultato determinante per le vittorie finali, a Charlotte con 20 punti e a New York con 16. Con il nuovo sistema di gioco sembra stia esprimendo al meglio le sue caratteristiche, cosa che l'anno scorso non poteva fare. "Nella mia carriera, ovunque io abbia giocato, ho fatto correre la palla e aprire le difese. Ora lo sto facendo".
Ma nell'ultima gara il vero protagonista è stato Al Harrington. Le sue prime due partite da dimenticare, tirando complessivamente 4-19 dal campo, per 6 punti di media. Non poteva essere questo il vero "Big Al" e nella notte è esploso con 32 punti, migliorando terribilmente le percentuali dal campo (14-24 alla fine). "Finalmente! Prima sbagliavo canestri facili, ora fortunatamente li ho realizzati".
A Charlotte era stato un po' penalizzato dai falli, ma con gli Hornets dove doveva dimostrare qualcosa contro Peja Stojakovic, ha steccato. Una causa potrebbe essere il nuovo sistema di gioco, dove spesso in attacco si trova a giocare da centro. E' una questione di tempo e l'ha dimostrato.
Cosa non aveva funzionato contro New Orleans? La discontinuità prima di tutto. In quella partita i Pacers avevano giocato bene solo in un quarto come diceva il coach Rick Carlisle. "A parte il terzo quarto, abbiamo giocato male". Poi l'ultimo periodo seppur i Pacers aveva iniziato con un piccolo vantaggio, ha perso il controllo della gara, come nei primi due quarti dove ha pagato un inizio sottotono. A Charlotte c'era stato lo stesso problema, ma Indiana era riuscita a recuperare, cosa che contro New Orleans ha fatto parzialmente, perchè nell'ultimo periodo ha subito 31 punti.
Un altro problema grosso, i rimbalzi. Tyson Chandler catturava da solo 15 rimbalzi, mentre O'Neal, Harrington e Granger insieme 16. Inoltre erano 19 i rimbalzi offensivi concessi. "Spesso è una questione di approccio, se si regalano 19 extra possessi diventa dura vincere". Continuava nella sua disamine il coach
Inoltre la squadra non produceva moltissimo in velocità , cosa che quest'anno deve fare moltissimo
Per non parlare delle percentuali. 7-26 dalla linea dei 3 punti per un 27% è orribile.
Insomma era stato un debutto casalingo amaro, fortunatente il giorno successivo c'era la possibilità di riscattarsi.
A New York sembrava esserci un'altra squadra. Rick Carlisle il giorno prima aveva detto che forse avrebbe cambiato il quintetto, alla fine è tornato sui suoi passi. "Due partite sono sempre due partite, voglio vedere se continuiamo ancora con gli inizi sottotono. In due anni ho cambiato per vari motivi 66 starting five, con questo 67, ma non sono molto d'accordo con questi cambi". I Pacers sono scesi in campo con un altro atteggiamento rispetto al giorno prima, aggressivi e attenti, hanno condotto la gara sempre tranne un po' di indecisione nel terzo quarto. La difesa e il contributo dalla panchina, le chiavi del match, oltre ovviamente la riscossa di Al Harrington, i 17 punti di Jermaine O'Neal e i 14 assists di Jamaal Tinsley.
L'inzio della stella, Jermaine O'Neal, è sicuramente promettente. Negli ultimi anni il #7 è stato tartassato dagli infortuni, mentre ora, nonostante siamo ancora all'inizio, non solo ha sempre giocato ma ha mostrato una continuità di rendimento degno di un all-star. 22,5 punti a gara (tirando bene, 26-50 complessivamente) fanno di lui il miglior scorer della squadra e le 10 stoppate nelle ultime due gare sono una statistica mostruosa.
Unica nota stonata, i rimbalzi. Seppur nella notte abbia raggiunto quota 4000 in questa statistica, che lo colloca al 5° posto nella storia della franchigia, al momento ne prende “solo” 5 a gara, contro i quasi 10 delle passate stagioni.
Anche Jamaal Tinsley sembra aver inziato con il piede giusto, sopratuttto a livello fisico. Mentre Stephen Jackson seppur non abbia ancora ingranato con le percentuali (13-41 dal campo, per un 32% complessivo) a tratti realizza canestri importanti e rimane il giocatore più perimetrale della squadra.
Bene Danny Granger difensivamente sopratutto, deve forse ancora abituarsi ad un ruolo da protagonista.
Il premio di migliore della settimana, andrebbe a O'Neal per come ha condotto la squadra, ma so già che sarà il migliore in diverse settimane. A sorpresa do questo premio virtuale a Darrell Armstrong, che ha contribuito non poco alle vittorie.
Incredibile per la continuità di rendimento, il 38enne arrivato questa estate. Più di 11 punti a gara in questo scorcio, partendo dalla panchina e dando letteralmente una scossa. Contro gli Hornets, nel terzo quarto, con 9 punti ha resuscitato una squadra che era sotto 32-21, mentre in collaborazione con Jasikevicius con 21 punti nell'ultimo periodo ha schiacciato i Knicks. Mettiamoci delle percentuali da urlo (67% da 3 (8-12) e un 65% totale) e la solita riserva di energia, per capire il contributo che il "vecchietto" ha dato in queste 3 partite.
Rick Carlisle con l'ultima vittoria e è arrivato a quota 148 che gli permettono di superare Larry Bird e di piazzarsi al secondo posto nella storia della franchigia, dietro solo a Larry Brown con 190 vittorie.
In queste 3 partite, l'inactive list ha compreso l'infortunato Orien Greene, Josh Powell e il rookie Shawne Williams, cui si parla di D-League.
Il Taglio di James White
Alla fine sembrava una lotta tra Orien Greene, Josh Powell e Rawle Marshall per entare definitivamente a fare parte del roster. Invece inaspettatamente tutti e 3 hanno raggiunto l'obiettivo, ai danni a sorpresa di James White, esplosiva guardia selezionata nell'ultimo draft.
Una scelta che ha spiazzato tutti i tifosi, considerando che per assicurarselo i Pacers hanno dato ben tre scelte al draft (seconde scelte per la precisione) ai Portland Trail Blazers.
Lo staff l'ha definita una scelte dolorosa. "Credo che Powell e Marshall sono due giocatori che possono aiutarci maggiormente nell'immediato rispetto a White. Io e Bird abbiamo parlato con lui ed è stato molto professionale". Ha dichiarato il coach.
Ma White è rimasto senza squadra per appena qualche giorno, perchè i San Antonio Spurs non hanno perso tempo e lo hanno subito ingaggiato con un biennale.
Se ne pentirà lo staff tecnico dei Pacers?
Arrivederci alla prossima settimana, che vede i Pacers impegnati ben 4 volte. In casa contro Philadelphia e Orlando, fuori contro Washington e Chicago. Si può puntare almeno alle 3 vittorie.
Frantz
indianapacers.splinder.com