La scelta dei Pacers ricade su Tyler Hansbrough
“La mia filosofia è quella di prendere giocatori vincenti, che giochino duramente ogni partita e che lavorino tanto in estate. Questo è quello che sto cercando di costruire“.
Queste le parole di Larry Bird al momento della scelta di Tyler Hansbrough come 13° scelta del draft 2009. Un vincente, un campione NCAA come un anno fa con Brandon Rush, ma soprattutto un grande lottatore.
“Avevamo intenzione di selezionare una point guard, ma con Tyler libero abbiamo deciso di buttarci su di lui” – continua Bird – “E' un giocatore maturo e ha una grande carriera da college player, è un duro e a noi piacciono questo tipo di giocatori“.
I 4500 fans della Conseco Fieldhouse che seguivano il draft in diretta hanno accolto la selezione del lungo ex North Carolina con un mix di applausi e fischi, ma è sempre stato così, anche a New York al Madison quando i Knicks presero David Lee ci furono solo fischi e adesso forse proprio Lee rappresenta il giocatore più di valore della squadra.
Hansbrough non è una stella, non è neanche un giocatore franchigia. A dire la verità la maggioranza dei mock draft sparsi lo davano oltre la scelta numero 20.
“Penso che la gente mi ami o mi odi, è questa la storia” – ha dichiarato il nuovo giocatore dei Pacers – “Ognuno ha la sua opinione sul mio gioco e su quello che posso dare“.
Hansbrough passa tra i "pro" dopo quattro anni molto positivi di college, addirittura è stato in altrettanti anni All-American nonché punto di riferimento per i Tar Heels di North Carolina. In questi anni ha mantenuto 20.2 punti a partita tirando col 54% e neanche a dirlo è stato determinante per la vittoria del titolo NCAA.
I dubbi sul giocatore nascono proprio dallo scetticismo di molti che credono sia da college e non da NBA, e che un rendimento importante fra i professionisti non lo possa tenere.
“Molta gente pensa che sia solamente un buon giocatore di college, io voglio dimostrare di avere successo anche in NBA” – Le parole di Pshyco T. (soprannome datogli al college) – “Penso che molte delle critiche su di me riguardino il mio atletismo“.
C'è invece fiducia in casa Indiana. “Il suo gioco non cambierà in NBA, farà bene anche qui” - ha affermato Bird – “Ho visto in lui sempre un Jeff Foster ma non solo, questo ragazzo sa segnare e sono sicuro lo farà “.
Inoltre Bird facendo tesoro della sua esperienza da giocatore, nella conferenza stampa di presentazione ha voluto ricordare che, quando uscì da Indiana State per andare ai Boston Celtics, non tutti erano certi che poteva sfondare nella NBA, salvo poi diventare uno dei più grandi.
“C'era molto scetticismo sulle mie possibilità di sfondare, poi ho dimostrato di poter competere contro certi giocatori anche senza essere molto atletico“. Il presidente vuole che la tenacia e lo spirito combattivo compensino alcune carenze alla voce "talento".
Proprio quest'ultime sono qualità che al giocatore non mancano, come dimostrato già nei workout prima del draft e nei primi giorni di allenamento per il raduno dei rookie/free agent che hanno disputato la Summer League a Orlando.
“Sapevamo cosa stavamo prendendo nel momento che lo abbiamo chiamato” – ha detto coach O'Brien – “La sua etica lavorativa è contagiosa, non da nulla per scontato e si sbatte. Gioca con grande passione, ecco perché è un quattro volte All-American“.
Nel momento del lavoro per lui c'è solo concentrazione e serietà , non si scherza e non si ride. “Non ho ancora visto da lui un sorriso” – ha detto scherzosamente Rush – “E' tranquillo e completamente serio quando è in campo. Mette il 100% ogni volta che gioca, sarà una grande addizione per noi“.
La sua energia renderà gli allenamenti più competitivi.
“E' molto aggressivo” – ha detto invece Hibbert che poi smentisce le opinioni che dicono non sia atletico – “E' molto atletico, il primo giorno schiacciava in qualsiasi situazione e inoltre sa tirare. La gente capirà che Tyler può darci veramente tanto“.
Il parere dei fans sparsi sul web è contrastante così come è stato quello della Conseco Fieldhouse. Da chi lo considera il giocatore giusto per Indiana, "il giocatore che volevo" il parere di utente del Pacers Digest (il più grande forum sulla squadra di Indianapolis), "poche possibilità di diventare un bust, potrebbe uscire un Carl Landry o nel peggiore dei casi un ruolo alla Foster anche se in attacco è decisamente superiore" invece l'opinione di un altro, oppure un più realistico "diamo una chance a Psycho T di mostrare quello che sa fare, una volta visto in azione in summer league possiamo farci un'idea migliore su di lui come giocatore a questo livello".
Ovviamente c'è anche l'altra faccia della medaglia, dal "cosa può darci in più Hansbrough? Avevamo bisogna di difesa e non mi sembra il giocatore ideale…grande errore" al "era libero James Johnson io avrei preso lui".
Se la scelta sarà stata giusta solo il tempo potrà dircelo, nel frattempo Indiana da il benvenuto al suo Pshyco T.
A.J. Price, tanta voglia di ricominciare
Con il secondo giro (scelta numero 52) i Pacers hanno deciso di selezionare una point guard: A.J. Price.
A differenza di Hansbrough che ha firmato il contratto che lo legherà ai Pacers, Price deve mettersi in mostra per poter ricevere la fiducia da parte dello staff tecnico di Indiana.
“E' molto talentuoso e ha mostrato solidità quando ha giocato. Penso che sarà uno di quei ragazzi che guarderemo con particolare attenzione in summer league e nel training camp“. Le parole di Bird.
Prince ha mantenuto buoni numeri nella scorsa stagione con 14.7 punti a partita e 4.7 assists, ma possiamo considerarlo un giocatore "sfortunato" perché non ha avuto una carriera collegiale molto tranquilla.
Entrato al college nel 2004, era considerato insieme a Sebastien Telfair, Rajon Rondo e Kyle Lowry una delle più interessanti point guard provenienti dall'High School. Infatti era un'assoluta stella avendo condotto la Amityville (N.Y.) High School a vincere due titoli statali, mantenendo 28.5 punti di media.
Nella stagione da Freshaman, Price ha dovuto subire una emorragia celebrale che ha messo a repentaglio la sua vita, inoltre non ha disputato la successiva stagione (2005/2006) per punizione, dopo essere stato arrestato ed aver ricevuto la libertà condizionata per aver rubato dei computer portatili.
Non è finita qui, nel 2008 si è rotto il legamento crociato del ginocchio sinistro, prima di giocare la sua stagione da senior e aiutare Connecticut al raggiungimento delle Final Four.
"Per me è stato molto difficile, una volta che sono successe tutte queste cose sinceramente a volte avevo perso le speranze di poter provare ad essere selezionato". Le dichiarazioni della point guard.
Ma che contributo potrebbe dare a questa squadra Price? E' considerato un leader dentro il campo dai compagni che hanno giocato con loro, un playmaker che capisce il gioco e che eccelle nell'esecuzione del pick and roll, anche se le sue percentuali al tiro non sono mai state alte, 41% nella sua carriera collegiale.
Con l'addio di Jack, la firma di Price potrebbe essere più probabile.
Rush, Hibbert, McRoberts…la gioventù è qui
Indiana negli ultimi tempi ha ringiovanito non poco la squadra. Al momento il solo Foster ha un età superiore ai 30 e i più vecchi risultano essere Dunleavy e Murphy con 29 anni.
L'acquisizione di Hansbrough in aggiunta a quelle dell'anno scorso di Rush, Hibbert e McRoberts non hanno fatto altro che ringiovanire ulteriormente il team.
Brandon Rush dopo le difficoltà di inizio stagione ha chiuso l'anno in grande spolvero e adesso con l'infortunio di Dunleavy che non tornerà prima del 2010, ha veramente le porte spalancate per poter dimostrare il suo talento.
Difficilmente il posto di SG titolare non sarà suo. “E' il mio obiettivo” – ha detto in maniera esplicita il giocatore – “Ho lavorato duro per il posto in cui sono e ora voglio difenderlo“. I brutti tempi di poca fiducia nei propri mezzi sono passati per Rush. “Voglio lasciarmeli dietro“.
Ma il vero obiettivo per lui deve essere quello di continuare sulla falsa riga del finale della scorsa stagione quando mantenne nelle ultime 12 partite 17.4 punti tirando col 54% e superando i 21 punti in quattro occasioni in questo scorcio.
Ma non basta, lo staff tecnico sta cercando di migliorare ulteriormente le sue qualità e migliorare i suoi difetti. “Abbiamo capito l'anno scorso che il suo peggior difetto fosse l'uso della mano sinistra” – ha detto O'Brien – “Stiamo lavorando ogni giorno per questo, in modo da sfruttare al meglio il pck and roll e l'uno contro uno“
Anche Roy Hibbert sta lavorando proficuamente per migliorarsi, concentrandosi anche sulla forma fisica in modo da essere il più agile possibile per difendere lontano dal canestro ed essere rapido sui cambi difensivi del pick and roll. Il tutto senza dimenticare le sue buone qualità offensive.
“Sto provando ad essere un go-to-guy, voglio che quando i miei compagni mi cercano sotto devo dargli 2 punti” – ha detto Hibbert – “Tutti dicono che ci vuole anche tempo per diventare una presenza difensiva, io ci sto lavorando“
Ma è inutile girarci attorno, il vero rebus da risolvere è il problema dei falli, perché 14 minuti di media in campo per il centro titolare della squadra sono veramente pochi. “Roy ha già dimostrato di saper segnare da sotto” – ha affermato coach O'Brien – “L'unica ragione per cui non lo ha fatto con continuità è per il discorso dei falli. Penso che tutti in NBA siano d'accordo che possa essere per una grande presenza per noi“.
Anche Josh McRoberts, da poco rifirmato, sta cercando di migliorarsi per poter racimolare minuti e fiducia.
McRoberts ha giocato appena 14 partite con 2.4 punti e 2.2 rimbalzi in media nella scorsa stagione. “Non si può far giocare tutti” – si è giustificato O'Brien – “Gli altri erano meglio di lui, semplice. E' appena al secondo anno senza tanta esperienza“.
Dahntay Jones apre il mercato dei free agents
Larry Bird ha detto esplicitamente che Indiana ha 8 milioni di dollari da spendere nel mercato dei free agents, una somma che non permette di poter puntare sui cosiddetti big, ma comunque utile per sistemare alcune lacune della squadra.
La prima acquisizione è stata quella della guardia Dahntay Jones da Denver, un contratto quadriennale da 11 milioni complessivi, con l'ultimo anno da classificare come "player option".
“Larry Bird e David Morway mi hanno contattato subito e hanno espresso molto interesse in Dahntay” – ha dichiarato Mark Bartelestein, l'agente di Jones – “I Pacers hanno preso un giocatore con margini di miglioramento e un buon difensore. Porterà mentalità difensiva alla squadra“.
Proprio l'aspetto difensivo è la chiave di questa firma. Jones è principalmente un difensore e in attacco non pretende di avere la palla in mano con continuità per essere produttivo, infatti l'anno scorso a Denver è partito 71 volte in quintetto base, proprio per equilibrare una squadra che con Billups, Antonhy e Nenè di certo non aveva bisogno fin dall'inizio di J.R. Smith, un giocatore che di certo non rifiuta un tiro tanto facilmente.
Jones può essere uno specialista difensivo e in un certo senso può togliere qualche responsabilità difensiva a Granger che invece potrà dare il meglio di sé nella metà campo offensiva.
"Sono molto, molto competitivo e prendo la difesa come una sfida personale" – ha detto il giocatore alla presentazione – "I coach che ho avuto mi hanno sempre insegnato che la difesa fa vincere le partite. Sono contento di far parte di questa squadra e sono pronto a dare una mano in difesa e fare diventare questo un team da playoff".
Per quanto riguarda le questioni "interne" è stato riconfermato Josh McRoberts, per lui un contratto biennale con solamente il primo anno garantito, il secondo lo sarà parzialmente.
Non si è riusciti invece a trattenere Jarrett Jack, che era forse il principale obiettivo di mercato dei Pacers. Dopo la buonissima scorsa stagione, l'ex Blazer andrà a giocare a Toronto che gli ha offerto un contratto da 20 milioni di dollari per 4 anni, una cifra che Indiana non ha pareggiato per questioni salariali.
“Indiana è la mia prima scelta” – aveva detto Jack qualche settimana fa – “Come ho detto in passato, i Pacers sono la squadra che mi hanno messo nella condizione di avere un contratto oneroso. Vorrei tornare e giocare ancora per tanti anni qui a Indiana“.
La sensazione è che Indiana non abbia perso solamente la propria point guard titolare, ma anche un leader dello spogliatoio e nel campo come spesso hanno sottolineato i suoi compagni nella scorsa stagione. Ci si chiede se forse era necessario un sacrificio per dare continuità ad un progetto che si stava delineando in una certa maniera.
La perdita di Jack apre nuovamente le porte a T.J. Ford che sarà supportato da Diener, forse Price ma anche dal nuovo acquisto Earl Watson, che arriva dai Thunder dopo essere stato rilasciato. Un giocatore d'esperienza (30 anni), che si inquadra bene in un sistema difensivo e che ha mantenuto 6.6 punti e quasi 6 assists a partita nella scorsa stagione.
Per quanto riguarda invece Marquis Daniels, si parla insistentemente di una sign-and-trade con i Boston Celtics e con possibili contropartite Brian Scalabrine e Tony Allen.
Radio mercato parla nelle ultime ore di un interesse per Rodney Carney, ala free agent, la scorsa stagione a Minnesota mai un prodotto locale, essendo nativo di Indiana.
Summer League da imbattuti
I Pacers hanno fatto la voce grossa nella Summer League di Orlando chiudendo tutte e 5 le partite disputate da vincitori, grazie soprattutto all'accoppiata lunghi Hansbrough-Hibbert che è stata letteralmente dominante e immarcabile per questi livelli. Alla fine per loro anche la promozione nel miglior quintetto del torneo.
Hibbert finiva con 20.2 punti e 9 rimbalzi di media senza eccedere nei falli, mentre Hansbrough dimostrava già da subito di essere un giocatore vero, un lottatore, un recupera-palloni ma anche dimostrando di avere una mano decisamente morbida.
Occhi puntati anche su A.J. Price che partendo un po' in sordina è riuscito ad essere uno dei protagonisti, tanto da stupire positivamente coach O'Brien. “A.J. Price ha giocato veramente bene” – ha rimarcato O'Brien – “Penso che qualche anno fa la gente si sarebbe stupita di vedere un giocatore del genere finito alla fine del secondo giro qualche anno dopo. Ha un grande feeling con il gioco e sa segnare, trovare l'uomo libero e poi ha sempre preso buone decisioni“.
Le partite di Summer League sono da prendere con le pinze, ma possiamo dire senz'altro che dopo queste performance Price ha qualche possibilità in più di poter essere firmato.
Doveva essere anche un banco di prova per altri due giovani, Brandon Rush e Josh McRoberts, ma problemi fisici li hanno bloccati nelle ultime 5 partite, nonostante ciò nell'unica partita sono risultati fra i migliori in campo, specialmente McRoberts che nella vittoria inaugurale 75-67 sui Nets/Sixers (fusione fra le due squadre) raccoglieva 6 rimbalzi, portava alla causa 4 assists, recuperava 3 palloni e dava anche 2 stoppate insieme ai non tanti 5 punti.
La prima vera grande prova di Hansbrough è arrivata nella seconda vittoria91-88 sugli Oklahoma City Thunder, quando l'ex North Carolina metteva a segno 23 punti tirando 9-10 dal campo.
Nella terza vittoria 95-79 sui Jazz spiccavano i 45 punti della coppia lunghi dei Pacers tirando con alte percentuali, Price segnava 14 punti in 24 minuti, mentre importanti erano gli 9 punti a testa dalla panchina per Aaron Jackson e Leo Lyoins.
La partita forse più combattuta e più "vera" è stata senz'altro la penultima con Indiana vittoriosa su Boston 91-88. Dopo un grande inizio i Pacers perdevano il vantaggio man mano fino ad arrivare ad un finale interessante, infatti con 7 secondi da giocare Fazekas dei Celtics sbagliava due tiri liberi con Indiana avanti 89-88, cosa che non faceva nella successiva azione Hansbrough portando i suoi sul +3. Fazekas inoltre sbagliava il tiro da 3 finale sulla sirena.
Nell'ultima uscita, partite senza storia già dalle prime battute con la supremazia per 68-54 sui Magic, dove oltre i soliti noti spiccavano i 12 punti dalla panchina di Will Blalock in 18 minuti di impiego.
Nel complesso buone anche le prove per Trey Johnson che approfittando dell'infortunio a Rush ha guadagnato minuti partita dopo partita. Non hanno invece fatto benissimo Derrick Byars e il lungo Scott Van der Meer.